tag:blogger.com,1999:blog-346716882024-02-08T03:29:25.997+01:00BirragendaNotizie e commenti dal mondo della birra. E non solo...Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.comBlogger254125tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-70303674040019159472012-08-08T15:37:00.004+02:002012-08-08T15:37:53.658+02:00Uomini che contano: i risultati<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieO40IFA100tSdJa4ACn_gsg7FgQ84p0-_8iBkvzPaOSo2aBBWhPxzK4_kytySk5z8WR2sPr-yncRT6-mDlaAkT9utOVJuG86gD63XZrLwaBzw7eSWg5mPGgHR3OtW9PGS0ahh6g/s1600/images-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieO40IFA100tSdJa4ACn_gsg7FgQ84p0-_8iBkvzPaOSo2aBBWhPxzK4_kytySk5z8WR2sPr-yncRT6-mDlaAkT9utOVJuG86gD63XZrLwaBzw7eSWg5mPGgHR3OtW9PGS0ahh6g/s1600/images-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Paolo Polli</td></tr>
</tbody></table>
<b>301 voti espressi</b> non mi sembrano poi malaccio. Che non si sia scatenato "l'inferno" sul sondaggio <b>"Uomini che contano"</b> mi appare chiaro, che non ci siano state delle vere e proprie "campagne elettorali" pure. Probabilmente qualcuno avrà chiesto in giro dei voti, qualcun altro no. Poco importa, almeno perché, a me personalmente, mi sembra che i risultati abbiano un senso. Le mie sensazioni al momento di stilare la lista infatti andavano verso un poker di personaggi che ritengo, allo stato attuale delle cose, particolarmente influenti nel mondo della birra artigianale. E questi quattro erano Vecchiato, Farinetti, Polli e Musso.<br />
<b>La "gara", diciamo così, è stata vinta da Paolo Polli e, a seguire, Sandro Vecchiato e Teo Musso.</b> Mentre Farinetti è stato superato sul filo di lana da Agostino Arioli e Leonardo Di Vincenzo. Quali conclusioni trarre dal sondaggio? Premesso che, naturalmente, la fotografia non può essere reale al 100% a me sembra che abbiano vinto i "pratici" contro i "teorici". Ovvero chi fa della birra artigianale un business e non solo delle parole o una semplice passione. E la cosa ci sta tutta, ed è la naturale conseguenza di un lungo, ma nemmeno così tanto, processo di trasformazione del nostro piccolo mondo da un club di appassionati quanto entusiasti dilettanti (è non c'è la minima accezione offensiva nel termine) a un settore in rapida crescita sempre più nelle mani di professionisti. Una crescita a volte caotica, spesso fin troppo arrembante, ma che si poteva facilmente prevedere già qualche anno fa.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9eerPDHlBXjKnbsIy0BAW2PFi_XmdhKAzdOCBvt9tfKana8YHVQpuyLM28bhXW9sArzZuFOwElpK1tH-UkFmsBUNrp-EhRvxq-LB8p_9VtO73s4xtb9ShW0KJ0RysbwyE-powlA/s1600/S.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9eerPDHlBXjKnbsIy0BAW2PFi_XmdhKAzdOCBvt9tfKana8YHVQpuyLM28bhXW9sArzZuFOwElpK1tH-UkFmsBUNrp-EhRvxq-LB8p_9VtO73s4xtb9ShW0KJ0RysbwyE-powlA/s1600/S.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sandro Vecchiato</td></tr>
</tbody></table>
<b>Le conseguenze di questa crescita sono duplici e differenti: da un lato non si può non pensare che chi fa birra artigianale non abbia un proprio tornaconto economico.</b> Il solo "amore" va bene per le anime pie. <b>Dall'altro che di birra artigianale ormai se ne vede in giro fin troppa.</b> E' un po' come se una scuderia avesse scoperto di avere un cavallo vincente e lo facesse correre in gara tutti i giorni. Il rischio è quello, prima o poi, di spomparlo. Purtroppo, come spesso accade in Italia, finché le cose vanno bene nessuno si preoccupa. Un mio amico pescatore mi ha rivelato qualche giorno fa che il divieto agostano di "fermo pesca" nell'Adriatico, necessario alla riproduzione e alla crescita del pesce, viene bellamente aggirato da molti pescatori. Ovvero proprio da coloro che dovrebbero tutelare, per il loro futuro e per quello delle generazioni prossime, il loro "luogo di lavoro". E' un'immagine inquietante e che non vorrei vedere nel settore dove lavoro anche io.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDCsAeuS6t_Jk_SzgnNb7C5DwOOAzDWwEJ5deK7ZoGk9Jat2WUVVcDUk_2DlxopuAhxvOzmxQbH8iwYL_BdGXpIDZOJKlH4u4zwA-hyqlgmmpYhp8gEP33eLB-sNmiz_zsMmvUJA/s1600/images-2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDCsAeuS6t_Jk_SzgnNb7C5DwOOAzDWwEJ5deK7ZoGk9Jat2WUVVcDUk_2DlxopuAhxvOzmxQbH8iwYL_BdGXpIDZOJKlH4u4zwA-hyqlgmmpYhp8gEP33eLB-sNmiz_zsMmvUJA/s200/images-2.jpeg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Teo Musso</td></tr>
</tbody></table>
Tornando ai risultati credo che sia stato <b>premiato il ruolo e l'immagine che Teo ha per tutto il movimento</b>. La sue abilità di comunicatore visionario e poetico hanno fatto indubbiamente tanto, e tanto continuano a fare, per il settore della birra artigianale. Oltre che, naturalmente, per il mondo Baladin inteso in senso ampio. Per quanto riguarda <b>Polli credo invece che il suo dinamismo organizzativo, la sua capacità di dedicare tutte le sue energie agli Italia Beer Festival</b>, a prescindere dai risultati favorevoli o meno, siano stati, giustamente, riconosciuti. Anche Polli, come Vecchiato e Farinetti, è del resto persona di fatti più che di parole. <b>E Vecchiato e Farinetti sono, in conclusione, i due imprenditori che maggiormente hanno scommesso sulla birra artigianale italiana.</b> Avranno fatto i loro conti, se non li facessero non sarebbero quello che sono, ma gli va dato atto di aver aperto una linea di credito verso il mondo dei piccoli produttori.<br />
Chissà, qualcuno leggendo queste righe starà pensando che "si stava meglio quando si stava peggio" ossia che il simpatico ed entusiasta mondo dei dilettanti era più vero, sincero e autentico di quello di oggi dove le acque artigianal-birrarie sembrano infestate da squali e barracuda. Non so, non ne sono convinto.<br />
Il processo in corso è un processo naturale. Impossibile fermarlo o pensare di poterlo modificare radicalmente. E credo che quella della professionalità, collegata alla qualità ma anche al profitto, sia la strada che è giusto percorrere. Potrebbe proprio essere la strada giusta per lasciare ai bordi gli improvvisatori, i millantatori e tutti coloro che, annusando il business della birra artigianale italiana, vi si stanno lanciando sopra all'insegna del vero e unico sport nazionale italiano. Non il calcio, ma la salita sul carro del vincitore...<br />
<br />Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-7411682080378568282012-07-30T15:31:00.000+02:002012-07-30T15:31:00.396+02:00Ciao Franco<div style="text-align: justify;">
Scrivo queste righe dedicate a Franco Re in ritardo. Quando ho appreso la notizia, inaspettata e traumatica, mi trovavo in vacanza a Creta e ben poco potevo fare se non scrivere un rapido e conciso saluto su Facebook e su Twitter. Ma Franco, personalmente, merita qualcosa in più.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj40-YuigGKinKwfdo66xgGB-amgFPwFmku_L8sM8sfxUJV2z63w__U__Zl395ehyphenhyphenTjEtxvHdh7F68UjOrwK5xTBDmrco1gOlvwl38I-XKyVuor3BvivZZBfQMazp-uyyg4FeYCKQ/s1600/images.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj40-YuigGKinKwfdo66xgGB-amgFPwFmku_L8sM8sfxUJV2z63w__U__Zl395ehyphenhyphenTjEtxvHdh7F68UjOrwK5xTBDmrco1gOlvwl38I-XKyVuor3BvivZZBfQMazp-uyyg4FeYCKQ/s1600/images.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Franco Re, qualche anno fa...</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Ogni volta che scompare qualcuno che hai conosciuto, inevitabilmente ciò che scrivi è filtrato dalla tua conoscenza della persona. Io Franco l'ho conosciuto alla fine del 1997 o i primi mesi del 1998. Avevo appena iniziato a collaborare con Il Mondo della Birra e ancora non mi rendevo conto che quella che consideravo una semplice passione potesse trasformarsi in un lavoro. Franco era fisicamente un po' diverso da quello che appariva negli ultimi anni, più simile alla prima foto che alla seconda. Leggendo i primi numeri della rivista (che è nata nel lontano 1983) avevo visto qualche sua foto ancora di più antica data e so che avevo scherzosamente pensato che, la birra, poteva essere un argomento interessante per la penna ma assolutamente rischioso per il giro vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre io entravo negli ingranaggi del settore birrario conoscendo publican alternativi e seriosi manager di multinazionali, Franco era occupatissimo a definire gli ultimi tasselli di quella che sarebbe diventata l'Università della Birra. Tanto io riempivo pagine della rivista, tanto lui mollava il suo ruolo di colonna portante. Forse mi teneva d'occhio da lontano, perché un giorno, incrociandolo in redazione, mi disse: "Stai crescendo in maniera inquietante". Io lo considerai, e lo considero ancora oggi, uno dei migliori complimenti che mi siano mai stati fatti.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizdUDbNQRCOFEHaf8StY3ZCmOOwMRFjIuxKsHGhfYwBGz5Pmx0u6THPWDwyc1b7GwdiwT5DpIIBYEYzPSPO2PlqgPM3j0zJJLCcT_Ii-HCIK7ztHCnC-85s6PG1QAVRbbJwhRmug/s1600/images-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizdUDbNQRCOFEHaf8StY3ZCmOOwMRFjIuxKsHGhfYwBGz5Pmx0u6THPWDwyc1b7GwdiwT5DpIIBYEYzPSPO2PlqgPM3j0zJJLCcT_Ii-HCIK7ztHCnC-85s6PG1QAVRbbJwhRmug/s1600/images-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Franco negli ultimi tempi...</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Non posso affermare di esserci frequentati con assiduità, ma quando lo vedevo restavo colpito, con un pizzico d'invidia, dalla sua cultura quasi enciclopedica. Capitava che si iniziasse a chiacchierare di birra belga o inglese per ritrovarci a discutere di "smorfia napoletana". Più che discutere, in realtà ad ascoltare, io, e a parlare, lui. Spesso non capivo come potevamo saltare di palo in frasca nel discorso ma erano delle belle chiacchierate. Aveva sempre un che di didattico nel suo interloquire. Un modo che solitamente a me mette i nervi, ma la sua bonomia compensava certamente quell'aspetto a me così tanto ostico. Del resto, Franco era della vecchia scuola, esponente di riferimento assoluto dell'era pre-artigianale. Si considerava un personaggio, certamente, e come tutti i protagonisti non ne faceva mistero. Ma in misura tollerabile. Senza spirito di onnipotenza e senza rivendicare diritti di primogenitura su qualsiasi cosa avesse a che fare con la birra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Credo ne vedesse ancora l'aspetto "ludico" sebbene, per lui come per me, la birra fosse diventata un mestiere. Un mestiere comunque appassionante e nel quale lui ha buttato molte delle sue innumerevoli energie. Il ricordo di lui che mi terrò più stretto è comunque, senza dubbio, il suo "umanesimo", il fatto cioè di avere avuto molteplici interessi e di non essere mai stato un talebano. Alcuni suoi aneddoti e alcune sue imitazioni, del nostro mondo, erano fulminanti e molto divertenti. Mai livorosi. E questo mi piaceva davvero molto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un saluto, caro Franco, te ne sei andato via davvero troppo presto.</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-71621290761919571472012-06-20T10:10:00.001+02:002012-06-20T10:10:47.227+02:00Chi scrive di birra alla Metro?<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJwA6G_ThxjowdurRv8yxybJsSuj5PEDels4uzQrYD9ajofiM9tTY0DFHwvaeRimNHROY_VoV1l7OZKfEU3Mi04k68RI4ZCew7Cqg7pmpWeuUl-UUeVS7libzLdgdrj8tI0FDQzw/s1600/images-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJwA6G_ThxjowdurRv8yxybJsSuj5PEDels4uzQrYD9ajofiM9tTY0DFHwvaeRimNHROY_VoV1l7OZKfEU3Mi04k68RI4ZCew7Cqg7pmpWeuUl-UUeVS7libzLdgdrj8tI0FDQzw/s1600/images-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Carta delle Birre di Metro</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Le scure? "Sono chiamate così perché a maggior contenuto di malto, hanno gusto più dolciastro, a volte zuccherato ed un sapore amaro". Le Weisse? "Non filtrate e opache...(omissis)... durante la cottura, possono essere aggiunti coriandolo e scorze d'arancia...". Queste un paio di perle che ho ricavato dalla rapida lettura dello speciale Carta delle Birre di <b><a href="http://www.metro.it/">Metro Italia</a></b>, la catena di cash&carry. Ora io non vesto i panni del fustigatore, gli errori si fanno e so per esperienza che non c'è "visto si stampi" che sia immune da sviste, errori di ortografia et similia. Tuttavia gli svarioni firmati Metro Italia mi servono da spunto per compiere una riflessione che da qualche mese va e viene nel mio cervello. Che la birra in Italia abbia un'immagine percepita di gran lunga superiore rispetto ai tempi passati non ci piove. Di birra si parla anche su giornali extra-settoriali, i birrai vanno in televisione e la birra, soprattutto quella artigianale, è citata a ogni pié sospinto. Anche in occasioni dove non ricopre un ruolo principale. Altro esempio è la conferenza stampa che ha annunciato, qualche giorno fa, la <b>collaborazione tra Gambero Rosso e IULM </b>qui a Milano. Oltre all'annunciata inaugurazione, proprio nella sede dell'ateneo, della <b>succursale meneghina della Città del Gusto (prevista nel 2013)</b>, sono stati presentati diversi corsi universitari e master in tema enogastronomico. Da quelli in area del Restaurant Management a quelli sul Web e Social Marketing per il settore enogastronomico e sul Food & Wine Communication. Tralascio volutamente le mie opinioni in merito, sono contento di aver imparato il giornalismo sulle strade di Mestre e Venezia, a furia di interviste de visu e qualche porta in faccia, ma faccio solo memoria a un servizio che avevo preparato per un mensile vinicolo anni fa in merito all'esplosione dei corsi di enologia non più confinati alle storiche istituzioni di Alba, Conegliano e San Michele all'Adige. Un autorevole intervistato mi confidò che, di questo passo, avremmo avuto più enologi che cantine in Italia...</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma il passaggio che mi ha colpito è stata la precisazione, da parte del relatore, che il corso di Food&Wine Communication avrebbe riguardato anche i distillati e, certamente, la birra. Solo due paroline buttate lì che, tuttavia, solo qualche anno fa non sarebbero state dette. Indizi, certo. Ma che, come si dice nei gialli, messi tutti insieme fanno una prova...</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTSNPRFR0gqQ-NCDZlfVe0AMH7bc4fBMWeIDjLHy2a_VnwaFoB16yMMqE3r8TZ_ZFqXj6gjyk-Qml2e8r6ykwxT9cvlO3AwHOno2O62p6cAoMlDmz646tb2mZMu_jT3br3yUNNDA/s1600/images-2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTSNPRFR0gqQ-NCDZlfVe0AMH7bc4fBMWeIDjLHy2a_VnwaFoB16yMMqE3r8TZ_ZFqXj6gjyk-Qml2e8r6ykwxT9cvlO3AwHOno2O62p6cAoMlDmz646tb2mZMu_jT3br3yUNNDA/s1600/images-2.jpeg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
E allora, ed è questa la mia domanda, perché ci si ostina a far scrivere di birra gente che ne sa poco o nulla? Nel vino è una cosa che succede di rado. Forse perché ci sono in giro personaggi molto più noti o perché ci sono in ballo interessi più sostanziosi, ma è raro che capiti a scrivere di vino qualcuno che ne sa poco. Nella birra invece va bene tutto, al massimo anche qui si sceglie un esperto di vino perché, tanto, sempre di bevande alcoliche stiamo parlando. E' stato ad esempio il caso di Giuseppe Sicheri, scrittore di lungo corso in materia enologica chiamato da Hoepli a pubblicare un volumetto sulla birra con risultati, a mio parere, modesti. So già l'osservazione che si sta levando nella testa di chi sta leggendo: questo post è un chiaro tentativo di portare acqua al mio mulino... Beh, lo è certamente, ma sono anche consapevole dei miei limiti fisici e di quelli temporali e anche di un sacco di altre cose, quindi non ho l'ambizione di diventare il monopolista della parola scritta intinta nella birra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Considero solo come ci sia ancora parecchia strada da fare nel campo della comunicazione birraria e di come la birra sia ancora considerata un'appendice curiosa e simpatica nel campo del bere, magari da tenere d'occhio ma senza investire troppe risorse. E' miopia bella e buona. E' come se per innaffiare aspettassimo di vedere se la pianta cresce. E, in ultima battuta, detta fuori dai denti, dispiace pure vedere l'associazione di riferimento del settore, la storica <b>Assobirra</b>, scegliere sempre dei foodblogger per commentare risultati di ricerche in tema birra. Con risultati a volte imbarazzanti. Qui non si tratta di avere chissà chi a raccontare di birra davanti a un pubblico comunque di giornalisti, e spesso di settore, solo trovare qualcuno che sa andare un po' più in profondità, trasmettere più passione e amore per il prodotto e non parlare di birra per luoghi comuni. E' quello che è capitato appena due giorni fa sempre a Milano, ma non era nemmeno la prima volta. E forse non sarà neanche l'ultima...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-62773069437850395202012-06-13T16:26:00.000+02:002012-06-13T16:26:34.478+02:00AIS-Unionbirrai: questo matrimonio...<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5oNa-GMrcj6TiskdS8ma09YHmvKw4jueuTsUqjjAICcLhgIkzisIZJXrTSQlHEmr0GlqKkLAc3YEqZh442wFS-xcqeK4OMICoCrBF5qebLpl6wVIdaM6eDYz6QK3J14c_5qwpfQ/s1600/Unknown.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5oNa-GMrcj6TiskdS8ma09YHmvKw4jueuTsUqjjAICcLhgIkzisIZJXrTSQlHEmr0GlqKkLAc3YEqZh442wFS-xcqeK4OMICoCrBF5qebLpl6wVIdaM6eDYz6QK3J14c_5qwpfQ/s1600/Unknown.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Westin Palace a Milano</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Lunedì scorso ho fatto un salto all'evento targato <b><a href="http://www.aislombardia.it/">Associazione Italiana Sommelier</a></b> e <b><a href="http://www.unionbirrai.it/">Unionbirrai</a></b> che si è tenuto al Westin Palace Hotel di piazza della Repubblica a Milano. L'hotel, location di lusso, è la sede ormai naturale degli eventi e dei corsi organizzati dalla sezione milanese e/o lombarda dell'Ais. Questa era però la prima volta, andando a memoria, che ospitava una serata interamente dedicata alla birra artigianale italiana. A mio merito, voglio ricordare una serata di degustazione di un paio d'anni fa, tenutasi a Crema con birre artigianali lombarde. Quella volta, l'Ais locale era rimasto a bocca aperta perché, a fronte delle solite 40-45 persone per tasting enologici vari, ma di livello, gli iscritti paganti erano addirittura 90. Milano comunque era rimasta una piazza "vergine" tolte le apparizioni, di successo, di Teo Musso e di Agostino Arioli.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'evento "<b><a href="http://www.aislombardia.it/eventi/1014-birra-che-stile!-.php">Birra, che stile!</a></b>" dunque si preannunciava interessante, forte anche di 13 birrifici lombardi e non solo. La notizia sta anche in una prima forma di collaborazione tra le due associazioni di riferimento dei rispettivi settori, la storicissima Ais e la consolidata Unionbirrai. Che gli uomini in giacca blu e modi misurati fossero leggermente in antitesi con il popolo "indie" della birra si poteva presumere, ma è stato divertente vedere il contrasto di persona. Da un lato giacche e cravatte, dall'altro pantaloni a mezza gamba e tatuaggi in vista.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhswYFU4g4ecHXrzMnAHZDW-ukKEAEr-K5EBT-K5zoEwZuNvZ9E9B5rePZeCMNuuJmZX6_2FYr0ihJXDX197xSDzHcyaTfkJpQsCI6aD2gBWfStC3WpOlb4mBR9dMy34ar2GBcm6w/s1600/Ais.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhswYFU4g4ecHXrzMnAHZDW-ukKEAEr-K5EBT-K5zoEwZuNvZ9E9B5rePZeCMNuuJmZX6_2FYr0ihJXDX197xSDzHcyaTfkJpQsCI6aD2gBWfStC3WpOlb4mBR9dMy34ar2GBcm6w/s200/Ais.jpeg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il logo Ais</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Le apparenze comunque contano poco. L'iniziativa è meritevole visto che di birra l'Ais mastica ancora troppo poco. Una lezione dedicata durante il primo corso, e condivisa con nozioni sui distillati di malto, lascia il tempo che trova. E servono a poco anche i corsi promossi in collaborazione con <b><a href="http://www.assobirra.it/">Assobirra</a></b>, il cui limite a birre mainstream e dei grandi gruppi, evidenzia una certa caratura "pubblicitaria" e autopromozionale dell'iniziativa. Ma forse questo è davvero uno dei limiti più evidenti di Assobirra, dimostrato anche dalla sparizione all'orizzonte della discutibile operazione "<b>Tavole della birra</b>" firmata in collaborazione con il gruppo L'Espresso. Faccio solo due rapide riflessioni, con poca voglia di far polemiche: se a una guida non dai un respiro annuale e non la mantieni in vita almeno per tre anni, i costi della pubblicazione sono gettati nel vento. E se ai sommelier del vino che si sono incuriositi alla birra per le sue particolarità fai assaggiare birre che si trovano in grande distribuzione, il flop è abbastanza annunciato.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9GoIQAQr9J5OfsuWSfA45DMfhdFzhr9XzA2H-s4PipjwjoD7nrUo9P5xWmzoTjOzXI5nt8M8O6kCN1OgQslxVzC6t2OSEoYfJQ_x9qorIcIa3dxJ9QSGwvBtbspHNPm-KfrW9wA/s1600/UB.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9GoIQAQr9J5OfsuWSfA45DMfhdFzhr9XzA2H-s4PipjwjoD7nrUo9P5xWmzoTjOzXI5nt8M8O6kCN1OgQslxVzC6t2OSEoYfJQ_x9qorIcIa3dxJ9QSGwvBtbspHNPm-KfrW9wA/s1600/UB.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E quello di Unionbirrai...</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Detto questo mi riporto rapidamente sull'argomento del post ovvero Birra, che stile! In tutta franchezza mi aspettavo più pubblico e più facce sconosciute, invece ho avuto i piacere di rivedere alcuni volti noti del mondo della birra artigianale, ma non la ressa tipica dei banco d'assaggio organizzati dall'Ais. Vero anche che, in questo senso, non ho una frequentissima partecipazione da addurre, e forse mi ero fatto qualche illusione di troppo, tuttavia ero convinto che le birre si sarebbero volatilizzate in poche ore. Colpa di qualcuno? Forse no, forse serviva solo un po' di pubblicità in più, forse i tempi non sono ancora così maturi, forse i sommelier preferiscono, con un tema abbastanza nuovo per loro come le birre, partecipare a una degustazione guidata piuttosto che a un tasting.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma, in questi casi, si deve sempre fare la tara del debutto. Magari la prossima volta andrà meglio. Io personalmente invece ho avuto modo di conoscere dal vivo Nicola Grande del <b><a href="http://www.siebterhimmel.it/">Siebter Himmel</a></b>. Conoscevo di nome il suo pseudonimo e il suo talento grafico, ma la <b>Nuce</b> è una dubbel che mi ha convinto molto. Soprattutto tenendo conto che lo stile a volte mi sembra accusare una certa "pesantezza" e non è mai stato tra i miei preferiti. Molto buona anche la <b>2 Cilindri</b> del <b><a href="http://www.birrificiodelforte.it/">Birrificio del Forte</a></b>, una porter morbida morbida, con un profumo che mi ha fatto venire in mente quando, bimbo, spendevo i miei soldi in Kinder Cereali. Quindi grazie per l'effetto nostalgia! Infine sono stato letteralmente "piallato" dalla <b>Machete Double Ipa</b> di Giovanni Campari, "conducator" del <b><a href="http://www.birrificiodelducato.net/">Birrificio del Ducato</a></b>. E' stato come infilarsi con una tavola da surf in un tunnel di luppolo: inebriante, pericolosa, adrenalinica, "assuefacente"...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-82917205437817014932012-06-01T09:42:00.002+02:002012-06-01T09:42:24.613+02:00Uomini che contano...<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjulMQy3i9UyLpqB0BaRtdKNWwPMp_o0EAN7M0GTi80rbN6QMCnXelVjpxmB3dpDlinpDPmueuiAFcc_nZHMWWMDi_kCj9NiHFAb0oM0gzLEUwmzNyfd80tjgK4A0Wir8IpQMwLPQ/s1600/Unknown-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjulMQy3i9UyLpqB0BaRtdKNWwPMp_o0EAN7M0GTi80rbN6QMCnXelVjpxmB3dpDlinpDPmueuiAFcc_nZHMWWMDi_kCj9NiHFAb0oM0gzLEUwmzNyfd80tjgK4A0Wir8IpQMwLPQ/s1600/Unknown-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Charlie Papazian</td></tr>
</tbody></table>
Sì, ma non nel senso che ci sanno fare con i numeri... Contano nel senso che hanno un "peso", un'influenza specifica nel settore della birra artigianale. Insomma, gli opinion leader, quelli che fanno il piccolo mercato della birra artigianale italiana. L'idea di questo post mi è venuta qualche settimana fa, dando un occhio a <a href="http://www.thedailymeal.com/americas-30-most-powerful-people-drink">questa pagina</a> dell'americano <b>The Daily Meal</b>. Il quale proponeva una classifica delle 30 persone più "potenti" nel settore del beverage, quindi non solo birra. In classifica, che vede al primo posto il Ceo di Starbucks, con altri big boss tipo della Coca Cola, Pepsi Cola e AB Inbev, compaiono anche dei noti personaggi della birra artigianale a stelle e strisce: da Jason e Todd Alstrom di Beer Advocate (30) a Charlie Papazian (20). Mi sono chiesto quindi se si poteva fare un sondaggio, qui su Birragenda, per capire tra i miei sparuti lettori chi si ritiene influente nel nostro ambiente. Ovviamente si tratta di un giochino e niente di più, in primo luogo perché il mio pubblico non è così vasto da decretare una classifica davvero credibile, in secondo luogo perché comunque le classifiche di questo tipo tendono a premiare le persone più amate o con maggiore visibilità in rete e non, con matematica certezza, quelle che davvero hanno il "potere" d'influenzare il mercato della birra artigianale.<br />
Fatta questa premessa ho allora cercato di riflettere sulla mia personale classifica per arrivare a creare una lista di nomi che ritengo abbiano tutti un certo peso eliminando dal contest solo due figure: una è la mia, né per timori di finire a zero voti né per sicurezza di vincere ma solo per onestà intellettuale (dovrei come minimo votarmi), la seconda figura è quella di <b>Lorenzo Kuaska Dabove</b>, ma per ragioni diverse ovvero credo vincerebbe troppo facilmente e poi lo considero troppo "padre della patria" per metterlo in sfida con gli altri.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsPJJ7EXlBwSxcrv7hQGdMyV-GYN-wdA0eWMe564UCI8tmuxTAaAqhninHZ1jRTwWHwZ4HgRlYeih1Q7WbPakTULgV8xBmlShaXE0sSe7T2xlgrSrrvGztVxrH6nSQyCqXK5J-lA/s1600/Unknown.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsPJJ7EXlBwSxcrv7hQGdMyV-GYN-wdA0eWMe564UCI8tmuxTAaAqhninHZ1jRTwWHwZ4HgRlYeih1Q7WbPakTULgV8xBmlShaXE0sSe7T2xlgrSrrvGztVxrH6nSQyCqXK5J-lA/s1600/Unknown.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jason e Todd Alstrom</td></tr>
</tbody></table>
Ripeto, è solo un gioco ma è anche un tentativo di capire, in minima parte, a che livello è la percezione tra i miei lettori di chi davvero fa il mercato della birra artigianale. Sicuramente dalla mia lista resteranno fuori delle persone che qualcuno invece troverà giusto inserire. A questo punto vi invito a segnalarmi la persona nei commenti. Per il resto ho cercato di mettere dentro personaggi diversi: blogger e distributori, curatori di guide e produttori, gestori di locali...<br />
<b>Il criterio non deve essere la bravura o la competenza, ma solo l'influenza</b> (definirlo potere mi sembra eccessivo, ma il termine vi si avvicina molto) cioè la capacità di avvicinare nuovo pubblico, e non consolidare il vecchio, al fenomeno birra artigianale.<br />
Ok, credo di aver detto tutto. Adesso appronto il sondaggio e poi <b>via ai voti</b>.</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-58337054700550599642012-05-29T11:30:00.002+02:002012-05-29T11:52:07.352+02:00A tu per tu con l'uomo Mikkeller<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZJ6kAN-TY035C2mqfPEowFDgna0TvAj46eJM9zvJERHYDIkiAWxKbxK_euCioA3H850dmH8RqQrePkaKRjQTxfFCc7r6Odm0ClxofdWnfB4X5vKzHIZUlCm_LBvIM3Lq-Wxunzw/s1600/Mikkel+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZJ6kAN-TY035C2mqfPEowFDgna0TvAj46eJM9zvJERHYDIkiAWxKbxK_euCioA3H850dmH8RqQrePkaKRjQTxfFCc7r6Odm0ClxofdWnfB4X5vKzHIZUlCm_LBvIM3Lq-Wxunzw/s1600/Mikkel+1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Mikkel Borg Bjergs<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';">ø</span></span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Di solito le interviste sono il metodo migliore per penetrare dentro la cortina che ognuno di noi possiede, o eregge, per difendersi dagli altri. Ho studiato per anni il modo migliore per farle. Una buona intervista necessita innanzitutto di sintonia con l'intervistato, una lenta tattica per invitarlo a "sbottonarsi", a uscire dalle dichiarazioni "a mezzo stampa" per rivelare qualcosa di sé. Nella mia "carriera" ho incontrato un po' di tutto, da chi in due secondi era pronto a raccontarti qualsiasi cosa a chi tentava in tutti i modi per farsi accreditare come un genio assoluto. Da chi, falsamente, cercava di mantenere un low profile a chi lo aveva davvero. Mai un'intervista è stata però così difficile come quella ottenuta da <b>Mikkel Borg Bjergs</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>ø</b>, l'uomo che sta dietro il progetto <b><a href="http://mikkeller.dk/">Mikkeller</a></b>, sicuramente uno dei più rivoluzionari e, comunque la si pensi, interessanti fenomeni dentro il mondo della birra artigianale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';">E invece, seduti su un divanetto di fronte a lui e in compagnia di solo un altro collega, il nostro ha mantenuto per tutto il tempo un atteggiamento distante. Io mi aspettavo un qualcosa in stile Teo Musso in salsa scandinava, lo sguardo acceso, le parole a rotta di collo, la visione messianica, insomma... fuoco e fiamme.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';">E invece </span>Mikkel Borg Bjergs<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';">ø ha un aplomb invidiabile. Certo, magari il fatto di averci fatto una chiacchierata a un'ora dall'apertura cancelli del suo primo Copenhagen Beer Celebration può giustificare il fatto che avesse altri pensieri in testa. Poi mettiamoci pure il carattere ma, onestamente, il creatore e guida spirituale del progetto Mikkeller appare come una persona molto seria. Che abbia carattere non ci piove visto che l'idea di organizzare una sorta di "controfestival" nelle stesse giornate del Copenhagen Beer Festival non può non avere delle motivazioni serie. E per serie intendo dire "politiche"... Ovvero non mescolarsi alla presenza di Carlsberg nel Beer Festival. Ma, questa, è solo una mia supposizione perché a domanda specifica, il nostro uomo ha glissato...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';">Ma ecco qui la breve intervista con </span>Mikkel Borg Bjergs<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';">ø...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> La Copenhagen Beer Celebration coincide perfettamente con il Copenhagen Beer Festival...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>Sì, nella stessa settimana a Copenhagen si tiene un altro festival, molto più grande del nostro. Ci siamo stati anche noi gli anni scorsi, ma abbiamo ritenuto che non ci fossero degli sviluppi interessanti, che l'evento si ripetesse sempre uguale. Sempre le stesse cose... Abbiamo deciso di farcene uno nostro, focalizzato maggiormente sul rapporto tra birra e cibo che credo sia la grande sfida del prossimo futuro per noi produttori... Oggi nei ristoranti il vino è ancora la scelta dominante... ma le birre si possono abbinare benissimo con il cibo... Qui abbiamo creato un rapporto con un bravo chef danese che prepara la cena per tutti i partecipanti alla Celebration, inclusa nel prezzo del biglietto, con una birra in abbinamento...</i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLiv_HohYKUbCmYilF13p5s_wuCw4IBW5sbtxbN2dPDVxJnncapnSa_InrsRaUzKoTuHIKm5wJ1U0wush8FsFMpCk5uwsFQcNEzQWe-s8NxadXBVSKzzPLtAY23Q1hLTn3tk4BVA/s1600/Mikkel+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLiv_HohYKUbCmYilF13p5s_wuCw4IBW5sbtxbN2dPDVxJnncapnSa_InrsRaUzKoTuHIKm5wJ1U0wush8FsFMpCk5uwsFQcNEzQWe-s8NxadXBVSKzzPLtAY23Q1hLTn3tk4BVA/s320/Mikkel+2.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> Questo festival ha comunque una caratteristica particolare: i biglietti in vendita non erano più di mille al giorno...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>E li abbiamo venduti tutti in poche ore. In realtà il nostro scopo non era quello di fare un vero e proprio festival, ma più che altro una grande party e, naturalmente, il fatto di servire la cena comportava un numero "chiuso". Volevamo anche che il pubblico potesse incontrare davvero i birrai presenti, il tutto in un'atmosfera più tranquilla rispetto a quella dei festival tradizionali, ma anche di festa con i birrai...</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> Tutti i birrai sono presenti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>Non tutti, ma la stragrande maggioranza sì. Chi non era presente ha preso parte a una specie di stand "collettivo"...</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> Come giustifica la rivoluzione artigianalbirraria danese?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>Beh, tradizionalmente le birre artigianali arrivavano dall'Europa, dal Belgio, dalla Germania e dal Regno Unito. Poi c'è stata l'esplosione del fenomeno americano e infine l'onda è arrivata anche da noi. Perché? Perché si è manifestato il desiderio di fare birre diverse rispetto a quelle che si bevevano normalmente. La Danimarca è una piccola nazione con uno dei più grandi produttori di birra del mondo. Logico quindi che il mercato fosse molto dominato da Carlsberg. Qualcuno si è stancato e la gente era pronta a un cambiamento... Nel 1997 avevamo circa 9 birrerie in Danimarca, oggi ce ne sono circa 130... Ma il fenomeno non riguarda solo noi, è dilagato anche nel Regno Unito, in Italia, in Spagna, in Brasile, persino in Francia e in Belgio. Forse solo la Germania al momento è ferma....</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> Lei però è una figura strana nel movimento internazionale. Fa la birra senza avere un impianto....</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>Io ho iniziato a fare la birra in casa nel 2003 e nel 2005 ho pensato che avrei voluto dimostrare agli altri cosa sapevo fare. Mi rendevo conto che quello che facevo in cucina era meglio di quello che bevevo in giro. Anche le nuove birrerie tendevano a fare cose abbastanza normali, ma era ovvio. Se hai un impianto e tutta un'organizzazione hai dei costi che devi sopportare e avere questi costi ti costringe a dover fare delle scelte che non erano solo le tue, ma quelle dettate dalle esigenze commerciali. Sì, le etichette erano più accattivanti, le birre un po' più buone, ma niente di davvero originale. Noi non volevamo avere un'attività commerciale, volevamo far vedere cosa eravamo in grado di fare con la birra...</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> E così siete partiti solo con la ricetta in mano...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>Esatto, e noleggiando un impianto per un giorno o per una settimana, poi anche per un mese quando le cose hanno iniziato a funzionare. Solo un anno dopo ero in giro per il mondo a cercare collaborazioni di prestigio. Credo che la prima sia stata con l'americana Three Floyds, per me la birreria numero uno al mondo. E così andiamo avanti, facendo le nostre ricette e collaborando con quelli che consideriamo i migliori birrai nel campo internazionale...</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> Ma all'inizio non avere l'impianto poteva anche essere una necessità, oggi è sicuramente una scelta...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> <i>Sì, oggi è una scelta. La scelta di essere liberi di fare quello che si vuole. Se domani la gente smettesse di comprare la mia birra, io posso chiudere senza troppi problemi. Al momento, fortunatamente, non abbiamo problemi a venderla...</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>D.</b> Ultima domanda: ha idea di quante etichette Mikkeller ci siano in giro attualmente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><b>R.</b> (sorride per la prima volta) <i>Tante di sicuro. L'anno scorso ne abbiamo fatte oltre 110, oggi abbiamo più di 200 etichette diverse. Forse 220. Ma questa è la cosa interessante ed eccitante allo stesso tempo. E sono i numeri della mia libertà di espressione...</i></span></div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-29626960896422756762012-05-28T16:59:00.001+02:002012-05-29T11:49:22.101+02:00Pub crawling in Copenhagen...<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpOov6G9MGzeM-f9VGx5P3kOoYUAGjwosfgecrU7F4XCRdWz-twh9NmaoV6cz8Cc0j8dz1DFzkZT1bB1CwIKR9RUiZvcHcalqf9YWkMbLK82cem5nww5tDkWDtpeptBzhGKKcw5w/s1600/Copenhagen+Brewpub.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpOov6G9MGzeM-f9VGx5P3kOoYUAGjwosfgecrU7F4XCRdWz-twh9NmaoV6cz8Cc0j8dz1DFzkZT1bB1CwIKR9RUiZvcHcalqf9YWkMbLK82cem5nww5tDkWDtpeptBzhGKKcw5w/s200/Copenhagen+Brewpub.JPG" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copenhagen Brewpub</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
I lati positivi del mio lavoro sono molteplici. Mi guadagno da vivere scrivendo. E già questo è, per me, una cosa fantastica. Scrivo delle mie passioni, in primis la birra, ed è anche meglio. Infine viaggio per lavoro. Superlativo. Non che non ci siano dei lati negativi nella mia professione, anzi sono talmente tanti che, da un lato, sconsiglierei di seguire le mie orme, dall'altro fare la lista mi deprimerebbe troppo. Ma oggi mi sento positivo, quindi bando alle lamentele e ricordiamo la recente spedizione in terra danese dove ho avuto la fortuna di seguire due festival birrari di livello eccellente e fare qualche visita lampo in alcuni locali di Copenhagen.</div>
<div style="text-align: justify;">
I tempi, durante questo tipo di viaggi, sono sempre ristretti. Si cammina molto, si fa quasi irruzione nel pub prescelto, si bevono un paio di birre tanto per farsi un'idea e si prosegue verso la tappa successiva. Insomma, un vero e proprio pub crawling senza indugi e, elemento negativo, senza troppi approfondimenti. Devo confessare comunque che tutte le mie più rosee aspettative su Copenhagen sono state rispettate. La città nasconde un sacco di "fermate" birrose di alto livello. La prima uscita è stata quindi destinata al <b><a href="http://www.brewpub.dk/index.php?id=english">Copenhagen Brewpub</a></b>. La scelta è stata determinata da mere questioni di vicinanza visto che la prima sera eravamo un po' cotti dalla levataccia mattutina e dal lavoro dei giorni precedenti. Il posto è comunque suggestivo, ha un bel cortile interno, l'impianto a vista sulla sinistra e una scaletta che porta nell'interrato dove si trova il vero e proprio locale. Area pub con servizio di cucina veloce (hamburger e cose così) e sala ristorante dove si cena a un livello insolitamente alto per una birreria o brewpub. Le carni, come vuole la fama danese, sono eccellenti, i dessert favolosi. In accompagnamento ho provato un po' di tutto vista la possibilità di fare piccoli assaggi (samples): risultato qualità più che buona su tutto con vertice assoluto per la Cole Porter, birra con la quale avrei potuto fare tutta la serata.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWby4xrvtqys9aQ1HXezaBEYJSIL0iL3stWOKuOyg-W3cfGHPzqBwRvAfIGd5rpf29_t0bKsjAdhST-ipnDJdFsF7hxtRHVaCrVfhFI5z52LP4JxEDkUt6I3KU7pDO6IFiEPrYHA/s1600/Norrebro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWby4xrvtqys9aQ1HXezaBEYJSIL0iL3stWOKuOyg-W3cfGHPzqBwRvAfIGd5rpf29_t0bKsjAdhST-ipnDJdFsF7hxtRHVaCrVfhFI5z52LP4JxEDkUt6I3KU7pDO6IFiEPrYHA/s200/Norrebro.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ingresso della Norrebro</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Meno bene invece sul fronte <b><a href="http://www.noerrebrobryghus.dk/13/">Norrebro Bryghus</a></b> sulla quale avevo riposto ampie speranze. Il locale è carino, interrato come il precedente (ma scoprirò più tardi che questa sembra essere una pratica molto diffusa tra i locali cittadini) e sicuramente molto noto. Impianto a vista, possibilità di prenotare beer tasting (cosa che forse avremmo dovuto fare anche noi) e pure di acquisto take away. Tuttavia le due pinte al nostro tavolo, una di New York Lager e l'altra di Bombay Pale Ale, ci sono sembrate anonime e un po' prive di personalità. Il giudizio definitivo è comunque sospeso: al Copenhagen Beer Festival, l'ottimo <b>Laurent Mousson</b>, nostra guida e vate in materia di birre danesi, ci ha detto che le produzioni Norrebro sono due e la migliore non è davvero quella del brewpub.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7xiRQMIw6mPafUf44Ityovq4DPrBDNbndAy1KKz_bpLipbQxXGZj7bmQC-FZdqEv2VTOxZ5IQvnJ1-mTFdzIlaK0dBW0J8jx-C-yA9xsuKfUeA70ZFlItenhb2IRvenBpfy7GfA/s1600/Ol.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7xiRQMIw6mPafUf44Ityovq4DPrBDNbndAy1KKz_bpLipbQxXGZj7bmQC-FZdqEv2VTOxZ5IQvnJ1-mTFdzIlaK0dBW0J8jx-C-yA9xsuKfUeA70ZFlItenhb2IRvenBpfy7GfA/s200/Ol.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ol Baren</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Comunque ripartenza e a caccia dell'<b><a href="http://oelbaren.dk/">Ol Baren</a></b> (alcune O dovrebbero essere scritte "alla danese", ma non trovo da nessuna parte il modo per farlo... sigh!). Dell'Ol Baren ci aveva parlato bene <a href="http://hoppy-hour.blogspot.it/">Alessio Leone</a>, globe trotter della birra con i giusti agganci "familiari" a Copenhagen. Trovare il posto non è stato comunque facile. Sono un convinto sostenitore dell'understatement, ma un locale così dimesso non mi era ancora capitato... La porta in legno è sormontata da una piccola insegna al neon che recita "Ol" (che significa birra). A fatica si capisce che dietro la porta e le vetrate c'è dentro qualcuno che beve. Entriamo e scopriamo che il posto è piccolo, quasi un ritrovo per carbonari. Qualche tavolino, il bancone non certo immenso e una signorina alle spine che, quando non deve spillare, si diletta con ferri e maglia. Niente di male in tutto questo, anzi, solo che sembra di essere finiti dentro una distorsione temporale ed esserne usciti in un qualche pub sperduto nelle isole Shetland, anno di grazia attorno al 1930. Quando però riesco a mettere a fuoco le birre scritte sulla lavagnetta scopro che, oltre a qualcosa di abbastanza comune tipo Pilsner Urquell e Paulaner, ci sono due proposte firmate <b><a href="http://www.beerhere.dk/beers.aspx">Beer Here</a></b>, craft brewery di cui avevo sentito parlare bene in Italia. Mi fiondo quindi deciso su Hopfix e Hoptilicus e, se non è amore vero, è una passionaccia di quelle di cui serbi un lungo ricordo. Davvero delle grandi birre, da bere con disinvoltura e soddisfazione anche se, come è capitato a noi, te le servono nei bicchieri firmati <a href="http://stronzo.dk/">Stronzo</a>, nome di un'altra birreria danese (e che forse dovrebbe assumere un esperto di relazioni internazionali o almeno un nerd che sa fare delle ricerchine su Internet) che all'inizio pensavo che la ragazza "del maglione" ce l'avesse con me.</div>
<div style="text-align: justify;">
Applaudendo dunque all'Ol Baren e pure al lavoro di maglia della ragazza (un primo segno che la "ribellione craft" si sta imborghesendo?) e alzando un dito virtuale agli amici della Stronzo, decidiamo di accogliere un altro suggerimento italiano e ci diamo da fare per trovare il <b>Plan B</b>. Mappa di Copenhagen in mano, navigatore GPS installato su Iphone e tasso alcolico sotto controllo, passiamo per ben due volte nell'inpronunciabile Frederiksborggade (avete idea di cosa significa chiedere indicazioni stradali a Copenhagen?), per poi trovarci impietriti davanti al civico 48 a contemplare due vetrine talmente sporche che quasi nascondono un antro vuoto e squallido. Il Plan B è defunto, non sappiamo se per risorgere "alla nazarena" o per scomparire tra i flutti dei ricordi come l'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Doria_(transatlantico)">Andrea Doria</a>, ma al momento è out.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCDR024nZHbGbAgdaqTqCI9dyzA-TeL2A3FlxXZm5-5uO8G2VqHXHVFtY_gJiJLv7xwguKBrchS4NqHGd2PNBOHZ4qw4bI2Kwibvmfkq2-VG7BkWVjxOgb9OQeYlBJkAfE9CUEjw/s1600/Mikkeller+Bar.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCDR024nZHbGbAgdaqTqCI9dyzA-TeL2A3FlxXZm5-5uO8G2VqHXHVFtY_gJiJLv7xwguKBrchS4NqHGd2PNBOHZ4qw4bI2Kwibvmfkq2-VG7BkWVjxOgb9OQeYlBJkAfE9CUEjw/s320/Mikkeller+Bar.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mikkeller Bar</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Quindi? Quindi abbiamo perso del dannato tempo, prezioso per vedere altro. Poco male, rapida tappa di decompressione all'<b><a href="http://www.bryggeriet.dk/dk/bryggerierne/apollo-koebenhavn">Apollo Bryggeriet</a></b> che sta all'ingresso dei giardini di Tivoli, utile se non altro a capire che puoi fare delle birre decenti anche senza essere famoso, avere atteggiamenti pseudo rivoluzionari o strizzare l'occhio solo ai talebani della birra artigianale, e infine touchdown al <b><a href="http://mikkeller.dk/">Mikkeller Bar</a></b>. Ecco, il Mikkeller... Di questo "supereroe" della "nuova birra", di questo danese ormai più famoso di Amleto, delle sue birre da vertigini, avevamo sentito parlare fino a farci sanguinare le orecchie. Ogni tanto ci eravamo imbattuti in qualche sua creazione con impressioni a dir poco inquietanti. La Mikkeller 1000 Ibu provata al Craft Beer Co. di Londra ci era sembrata ad esempio una pugnalata ai nostri sensi, a partire dalle gengive per finire con il retrogusto. Ma come si fa ad andare per la prima volta a Copenhagen e non fare un salto al Mikkeller Bar? La sirenetta passi pure, ma questo locale giammai. E infatti ci andiamo, anche con un collega dell'Irish Times che non gli pare vero di bere qualcosa di diverso da una stout. Il posto è maledettamente piccolo e maledettamente pieno, segno evidente che la fama ha ormai valicato i confini dei beer hunter "so-tutto-io" per conquistare i giovani gaudenti della capitale. Arredamento in stile minimalista Ikea, un po' deprimente a dirla tutta, piano interrato come si conviene e lavagna con tanti numerini per indicare la birra se la pronuncia danese non è il vostro forte. Ho deciso di andare in contropiede e invece di mettermi alla prova con varie amenità tipo le Geek Breakfast mi sono preso una Mikkeller Super Galena Ipa... Poi una "banale" American Dream Lager e.... incredibile, erano buonissime! Quindi, mi sono detto, Mikkeller non è solo un fuoco fatuo di provocazioni e "visioni", il tutto condito da una certa filosofia politica da guerrigliero zapatista. Quelle due birre erano fantastiche: aromatiche e luppolose, con un bellissimo taglio secco finale che faceva cantare le mie papille con "ancora, ancora....". Il mio cervello ha comunque mantenuto il suo consueto aplomb da ufficiale inglese in India (si fa per dire) e la scelta successiva è stata indirizzata sulla Zombie Dust dell'americana <b><a href="http://www.3floyds.com/">Three Floyds</a></b>. Dentro di me pensavo, se sei in Danimarca devi bere danese, ma la curiosità ha preso il sopravvento. Birra strepitosa, che qualcuno la importi immediatamente (sono disponibile a investirci tutto il mio peso giornalistico... e pure quello fisico che è nettamente superiore!) o che qualcuno mi dica dove la si trova in Italia (Roma?). Sono disposto anche a prendere a pedate il posteriore del Freccia Rossa in qualsiasi momento pur di berla nuovamente... Altrimenti mi tocca andare a Chicago oppure, ovviamente, al Mikkeller Bar di Copenhagen...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-72811302944805707932012-05-06T18:16:00.002+02:002012-05-06T18:16:37.465+02:00Teo vs Ago: l'intervista doppia...<div style="text-align: justify;">
<i>Tempo di sperimentazioni qui a Birragenda. L'idea dell'intervista doppia ci scompifferava, a dire il vero, da un po' di tempo ma era sempre mancata l'occasione e, soprattutto, immaginavo che la cosa potesse funzionare bene solo in televisione (Le Iene docet). Tuttavia l'occasione della cotta insieme tra Teo Musso e Agostino Arioli mi sembrava troppo ghiotta per non provarci e allora eccola qui. La regola era che le domande fossero le stesse, i protagonisti sono stati intervistati separatamente.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Buona lettura...</i></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha_5tDAecwKVh0FMoFNyT4kVvRQe183baKKB-sTZOXRPRBlS2RoM86SteCH7hqE8b5IS8w8hwo9BRvvBrJV8_AhnZkhp3Z6VF_APvhyphenhyphenGfEt_F6JfZgT3lf5zuVCkdQcF4PQ0BJOQ/s1600/Ago.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha_5tDAecwKVh0FMoFNyT4kVvRQe183baKKB-sTZOXRPRBlS2RoM86SteCH7hqE8b5IS8w8hwo9BRvvBrJV8_AhnZkhp3Z6VF_APvhyphenhyphenGfEt_F6JfZgT3lf5zuVCkdQcF4PQ0BJOQ/s1600/Ago.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Agostino Arioli</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<b>- Perché una birra insieme?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ago:</b> Perché Teo mi ha invitato (<i>risposta concisa e lunga pausa, ndr.</i>). Certo che c'è il gusto del confronto. Io non avevo pensato a una cosa del genere. Ci ha pensato lui e io sono stato contento di aver accettato l'invito. Sacrificando un impegno che avevo che a sua volta mi aveva costretto a sacrificare l'invito alla World Beer Cup di San Diego. Ma è stato un sacrificio che ho fatto volentieri: innanzitutto perché tutte le collaborazioni tra birrai sono delle occasioni di crescita, di scambio e di piacere. Poi Teo è sempre stato un amico per me, soprattutto agli inizi, ma lo è sempre rimasto... Ritrovare un amico e fare insieme a lui quello che ci piace maggiormente è quindi sempre un piacere per me...</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Teo:</b> Per me l'idea era quella di mettere insieme 30 anni di birra artigianale italiana (<i>16 di Ago e 16 di Teo, ndr.</i>). Far incontrare due storie, due filosofie, due pensieri diversi dopo tanti anni sarebbe stata una bella cosa. Dall'idea di fare una birra insieme siamo passati all'idea di fondere due filosofie in un unico prodotto. Bellissimo, molto stimolante ma anche molto difficile. Infine, questo nostro incontro è anche un modo per rispondere giocosamente al mondo degli appassionati che, in qualche modo, ha supposto una rivalità tra me e Ago, quando invece è tutto il contrario... Rivali proprio non lo siamo mai stati... Per giocare al massimo avrei voluto creare qui in birrificio una sorta di "ring" dove all'angolo di Ago ci stava la Tipopils e al mio la Super Baladin. Ci è mancato il tempo....</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>- Cosa invidi dell'altro?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ago:</b> La cosa che invidio di più a Teo è la sua energia, il fatto che è perennemente in movimento. Ma la parola "invidia" è oggi poco attuale per me. Ci sono stati dei momenti in cui invidiavo davvero la sua capacità di fare tante cose, il suo essere sempre così brillante. Ora più che altro ammiro la sua energia, ne sono incantato. Non si ferma mai, è sempre in movimento e tutte le idee che gli vengono in mente riesce a portarle avanti. Cazzo, un'energia incredibile. Questo aspetto lo ammiro molto...</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji51EeUVCuA_K_COYdpV2_V-4nTjTv6lWVzgP-QLQF_bOlxwJX6-cULjOJLUItR8IHFurx39ycbCCmRZxYx1_4njmHNIGNpfCTfMXZO9cDP1Eal-tBc-YrlQ0rj6uMj4Li0SLMzg/s1600/Teo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji51EeUVCuA_K_COYdpV2_V-4nTjTv6lWVzgP-QLQF_bOlxwJX6-cULjOJLUItR8IHFurx39ycbCCmRZxYx1_4njmHNIGNpfCTfMXZO9cDP1Eal-tBc-YrlQ0rj6uMj4Li0SLMzg/s1600/Teo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Teo Musso</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<b>Teo:</b> Guarda, penso di dire l'opposto di quello che ti ha detto lui (<i>ride, ndr.</i>). Io gli invidio il fatto di riuscire a stare fermo su una stessa cosa. Io so che non potrei mai essere come lui, ma ci sono dei momenti che gli invidio proprio questo suo lato del carattere, la sua solidità. Io ho un bisogno continuo di esplorare, muovermi...</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>- Una birra che ruberesti a Teo/Ago...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ago:</b> (<i>lunghissima pausa, ndr.</i>l). Guarda, rispondo solo per dovere d'intervistato. Perché, la cosa bella che c'è tra me e Teo è che facciamo birre molto diverse, ma anche molto complementari. Una linea di birre che comprendesse le mie e le sue sarebbe, non dico completa, ma straordinariamente interessante e variegata. Comunque ritengo che la birra più geniale di Teo sia la Xyauyù. Non è forse una birra che bevo spesso, ma quando me ne faccio un mezzo bicchiere godo...</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Teo:</b> Bah, ruberei naturalmente la sua birra simbolo, la Tipopils. Perché è in realtà una grande birra, sotto tutti gli aspetti. E' una grande pils, ma anche per il suo modo di comunicarla, la serietà nel comunicarla. Indubbiamente una grande birra...</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>- Dove sarai tra dieci anni?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ago:</b> Prima di tutto vorrei essere ancora sulla faccia della terra, con la mia compagna e mio figlio in Indonesia, però immagino che tu me lo chieda dal punto di vista professionale (<i>ride, ndr.</i>), e quindi ti dico che non c'è il minimo dubbio che vorrei essere ancora a fare birra. negli anni passati ho avuto dei momenti di dubbio ma oggi mi dichiaro felicemente birraio. Sono rilassato, non devo dimostrare niente a nessuno, lavoro il giusto. Fare birra è fantastico, ma vorrei migliorare sempre la mia produzione e realizzare qualche progetto che ho in cantiere. Sai, le mie birre richiedono degli anni per arrivare a maturità... Ah, e vorrei sempre riuscire a mantenere intatto il legame che ho con i consumatori...</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Teo:</b> Tra dieci anni non ne ho la più pallida idea (<i>ride di nuovo, ndr.</i>). No, in realtà, vorrei continuare a ricercare nuovi percorsi del gusto riuscendo però a mantenere questo dimensionamento. Di sicuro tra dieci anni avrò la cantina d'invecchiamento per le birre più figa del mondo! Ci sarà la possibilità di assaggiare Xyauyù di dieci anni di invecchiamento, posso immaginare già l'evoluzione, ma forse no, Forse i risultati saranno oltre l'immaginazione....</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-82467654084738619742012-05-04T15:40:00.000+02:002012-05-04T15:40:04.880+02:00The rumble in the jungle<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAfpINc4vA3NfMXXcuNq_jak1ijHs1AtA5jF4l_2KT2a4fIIVIQBttdbAT2EV8nIGUmLboDNa7o4NNssrIIEpX0aoIRHPxglWfA8UpdpyE583w5yg4hNtu4G1DfVsgnbSobLsh5Q/s1600/agoteo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAfpINc4vA3NfMXXcuNq_jak1ijHs1AtA5jF4l_2KT2a4fIIVIQBttdbAT2EV8nIGUmLboDNa7o4NNssrIIEpX0aoIRHPxglWfA8UpdpyE583w5yg4hNtu4G1DfVsgnbSobLsh5Q/s320/agoteo.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ago vs Teo: la foto simbolo (Ph. F. Mozzone)</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
La giornata del 30 aprile io l'ho vissuta come un vero e proprio evento. Come credo di aver scritto da qualche parte, non mi ricordo nemmeno più dove, la notizia dell'incontro-scontro tra <b><a href="http://www.baladin.it/">Teo Musso</a></b> e <b><a href="http://www.birrificio.it/">Agostino Arioli</a></b> per fare una birra insieme mi era apparsa quasi poco credibile. Vero, i due si possono considerare, volenti o nolenti, i "padri nobili" della rivoluzione artigianal-birraria tricolore. Padri nobili ma anche padri diversi, per filosofia produttiva e filosofia commerciale. Diversi pure dal punto di vista caratteriale, comunicativo, di pura e semplice immagine. Anni fa li definivo "due occhi della stessa testa" ma pensavo agli occhi di David Bowie (che dovrebbero essere di colore differente, ma <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/David_Bowie">sembra sia una leggenda metropolitana</a>). Comunque sia, questa loro reunion mi suonava come una jam session tra i Beatles e i Rolling Stones e la mia attesa saliva proporzionalmente all'avvicinarsi della data fatidica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il 30 aprile le colline attorno a Piozzo sono state sferzate da una pioggia insistente, costringendo il team del Baladin ad attrezzarsi per gestire tutta la giornata all'interno. Nessun problema. Era almeno un annetto che non bazzicavo da quelle parti e il birrificio l'ho visto trasformato: il capannone è stato dipinto a pié sospinto da <a href="http://www.bailone.it/">Marco Bailone</a>, l'artista che segue Teo da anni, trasformando una grigia sede produttiva in un colorato ambiente dove si lavora ma dove il pubblico si può trovare a proprio agio. Sala spedizioni, sala rifermentazioni, sala imbottigliamento (molto moderna e "aggressiva"), le botti per gli esperimenti e quella per il distillato di birra e infine il cuore pulsante con fermentatori da 130 ettolitri e tutto il resto. Difficile non restare impressionati pensando alla prima volta che ho conosciuto Teo almeno un decennio fa. Difficile anche stare dietro alla sua parlantina, a quel linguaggio che usa e che, con le parole, riesce sempre a disegnare una visione, un progetto nel quale, inevitabilmente, ti trascina. Agostino, da parte sua, sembra possedere maggiore concretezza, è didattico nei suoi ragionamenti e ti rendi conto che ogni frase che dice è stata meditata e ha un fondamento logico. Teo è l'elastico, Ago la fionda, Teo il politico, Ago il tecnico. Ma le metafore terminano qui. Che siano entrambi due dannatamente bravi birrai non ci piove e siamo d'accordo con Agostino quando ci fa pensare che le gamme del Birrificio Italiano e quelle del Baladin si potrebbero integrare quasi alla perfezione. Di sicuro, sarebbe una batteria fenomenale...</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7TTyQrSjjpJMqn159sSTnZUbNrLu1n8K3CIr7TzMhhQfmV2U7A8uLOLDxO7pL0xjx24-qJ5hueZi9FBW_0VHxJb1HYP2qBy6sga6_A43qoozEKhB8FM2ewx8Qt-yr_jVNTM4LBQ/s1600/AgoTeo2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7TTyQrSjjpJMqn159sSTnZUbNrLu1n8K3CIr7TzMhhQfmV2U7A8uLOLDxO7pL0xjx24-qJ5hueZi9FBW_0VHxJb1HYP2qBy6sga6_A43qoozEKhB8FM2ewx8Qt-yr_jVNTM4LBQ/s1600/AgoTeo2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Agostino Arioli e Teo Musso</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Ma <b>parliamo dunque della birra in comune</b>. Dire "in comune" forse non è del tutto esatto. Il progetto è un parto delle due menti, certo, ma la scelta sembra essere ricaduta più sulla strategia napoleonica del "marciare divisi per colpire uniti" piuttosto che su una classica collaboration brew. La birra finale, che ricadrà nello stile <b>Imperial Russian Stout</b>, sarà infatti figlia di un blend a sua volta figlio di due birre sviluppate singolarmente da Ago e Teo. Birre che potranno stare in piedi per conto loro e delle quali sono una parte confluirà nel blend Ago+Teo finale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, i due protagonisti si sono spartiti i compiti con Agostino a disegnare la sua birra giocando forte sul fronte dei luppoli ("sopra le righe", per usare le sue parole), ma ricorrendo anche a un apporto interessante come l'uso di lamponi ("solo delle note"). Teo invece si è divertito con malti e lievito. L'assemblaggio, infine, è stato posto a maturare in botte, quasi 1500 litri, e in un'anfora da 150 litri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che birra salterà fuori? Boh è la mia risposta, sebbene la curiosità sia notevole sia per i "giocatori" in campo ma anche per il meccanismo produttivo complesso. Con quella dell'anfora che sembra proprio essere il nuovo trip dei birrai artigiani dopo le esperienze Cantillon e quelle di Leonardo Di Vincenzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se il futuro di questa cotta straordinaria è nelle mani di Cerere, a me è rimasta la gioia di vedere due punti di riferimento assoluti della scena birraria italiana fianco a fianco, belli sorridenti, diversi sì, ma anche simili per molti versi. Nei prossimi giorni potrete leggere una specie d'intervista doppia ai due ma chiudo qui questo post per spiegare lo strano titolo che gli ho dato. Quando ho infatti chiesto che nome avrebbero dato alla birra (il blend intendo) non ho avuto risposte certe. Ci penseranno, ma a me è venuto subito in mente. "<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/The_Rumble_in_the_Jungle"><b>Rumble in the jungle</b>"</a> come il leggendario incontro di boxe tra Muhammad Ali e George Foreman tenutosi a Kinshasa nel 1974, incontro tra due grandi campioni, diversi per stile e carattere proprio come Teo e Ago, immortalati poi nel documentario <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Quando_eravamo_re">When we were kings</a>. Non so voi cosa ne pensate, ma a me piace un sacco...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-77067259236800088412012-04-20T13:07:00.000+02:002012-04-20T13:07:00.845+02:00Birrificio, si spera, Yblon<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmBTwHykRQQRw1qpcrbMMPb2LIwcOSWDLvEX8LUyOPkxaInVcQNsYSUEkfGBprltXewbOW3D-6DCWrB0lu2GIE6e3mjLUnkHHlRxQOKj392er0VuhFF_MPl3bu3m7twPvlpDK6Bg/s1600/logotutto.gif" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmBTwHykRQQRw1qpcrbMMPb2LIwcOSWDLvEX8LUyOPkxaInVcQNsYSUEkfGBprltXewbOW3D-6DCWrB0lu2GIE6e3mjLUnkHHlRxQOKj392er0VuhFF_MPl3bu3m7twPvlpDK6Bg/s1600/logotutto.gif" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il logo del birrificio Yblon</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Di questi tempi i miei sentimenti oscillano tra il nichilismo e il qualunquismo. Non ne sono fiero, sia chiaro. Ma vivere in Italia sta diventando sempre più complicato, frustrante, avvilente, deprimente. Non penso di essere una mosca bianca: basta leggere twitter o facebook, sempre più delle cartine di tornasole dell'aria che tira, per rendersene conto. L'allegra conduzione di vita della nostra classe politica, l'immutabilità delle facce in tutti gli schieramenti, l'uso personale del denaro pubblico e, allo stesso tempo, le incredibili giustificazioni date da questi elementi che a fatica si possono reputare membri del genere umano vanno di pari passo con uno Stato levantino, che sembra capace solo di asfissiare i piccoli mentre è completamente "zerbinato" di fronte ai grandi. Di là un certo Renzo Bossi che studia (?) a Londra (sembra) con i soldi dei rimborsi elettorali (ovvero nostri), di qua un ragazzino che aspetta oltre dieci anni per essere giudicato del furto di un ovetto Kinder, di là un imprenditore proprietario di televisioni e di media che diventa premier, di qua un imprenditore che fa fatica ad arrivare a fine mese e mica perché è un incapace, ma perché massacrato a ripetizione da leggine e normative applicate con la sagacia di un cinghiale che si vede circondato dai cacciatori.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTPHW7yS1bKxE3sE59B8DRgC4zk6VKU-9NJJxUBlL2t8XOYvuCDkLWHo7uNSkp2P7kHNDgIJSpJztAzjSR9VUJ3AfOr9Kx3ADIrgN8YolNaURNiPKZep59B135HeS3kk8Ypp_Dyw/s1600/trezerobottigli.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTPHW7yS1bKxE3sE59B8DRgC4zk6VKU-9NJJxUBlL2t8XOYvuCDkLWHo7uNSkp2P7kHNDgIJSpJztAzjSR9VUJ3AfOr9Kx3ADIrgN8YolNaURNiPKZep59B135HeS3kk8Ypp_Dyw/s320/trezerobottigli.gif" width="170" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una delle birre dell'Yblon</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Birragenda non è un blog politico, né lo vuole essere. Anche se parlare di birra di questi tempi potrebbe sembrare una perdita di tempo di fronte all'immensità del disastro che è stato perpetrato ai nostri danni. Che si perpetra ancora e che, con molta probabilità, si perpetrerà anche in futuro. Tuttavia, Birragenda si occupa di birra, nel senso più ampio del termine, e pertanto si occupa dei problemi che alcuni piccoli produttori si trovano a lamentare. Se non altro, cerca di essere una microscopica cassa di risonanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché fa male, fa incazzare, leggere che Jurij Ferri sembra a volte non poterne più. Perché ho il sospetto che dietro le "filippiche" di Bruno Carilli ci sia un malessere vero. E sono convinto che, se si facesse un sondaggio, dal mondo dei piccoli imprenditori della birra si leverebbero solo lamenti e urla di guerra. L'ultimo mi è arrivato oggi e riguarda un birrificio di cui ho solo sentito parlare, ma che non conosco personalmente. <b>Si tratta del siciliano, di Ragusa, Yblon</b>. Giornalisticamente parlando, dovrei scriverne solo dopo aver sentito "l'altra campana", ma dubito che la storia sia frutto dell'immaginazione. Non ne trovo i motivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ordunque, il racconto che fa l'Yblon è inquietante ma, a mio avviso, tristemente rappresentativo di alcuni degli aspetti più drammatici in cui versa l'Italia. Il comunicato stampa è lunghino, ma non mi sono sentito di tagliarlo o di riassumerlo. Va letto per intero e meditato. Alcuni passaggi sfondano il senso del ridicolo, ma la sostanza non fa ridere per niente. Un ultimo avvertimento: se lo leggete dopo aver visto una puntata di Report, Servizio Pubblico o, anche, Le Iene, lo fate a vostro rischio e pericolo...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
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</div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">“Impresa e burocrazia.
Il caso del Birrificio Yblon”<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>La storia del marchio Yblon è
complessa e travagliata. Racconta della determinazione di un gruppo di giovani
imprenditori ragusani ostacolata, come spesso accade, dalle cavillose procedure
burocratiche italiane <span style="color: black;">e dalla scontata esigenza di
rispetto delle leggi, che però devono potersi interpretare con elasticità per
non divenire barriere insormontabili.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>La società Yblon nacque lo scorso
anno dall’idea di realizzare una nuova ricetta di birra artigianale. Come
iniziare? Come ovvio, dalla struttura: bisogna trovare i locali, acquistare i
macchinari e testare la ricetta prima di poter dare inizio alla produzione. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Così, trovata la sede, il gruppo
inizia i lavori di ristrutturazione dei locali e acquista i macchinari. In
attesa che il cantiere si completi, il gruppo Yblon, che non ha intenzione di
perder tempo, si<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>organizza per
iniziare a testare la ricetta e per mettere in produzione un primo lotto,
appoggiandosi ad un birrificio della provincia già fornito di tutte le
autorizzazioni possibili. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Quest’ultimo, prima di iniziare
la collaborazione con Yblon, si rivolge all’agenzia di dogana di Pozzallo, che
come unica istruzione dà disposizioni sulla registrazione delle materie prime
in entrata e su quella della merce prodotta in uscita.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Intanto, i titolari del gruppo
Yblon decidono di attivare l’impianto pilota nella propria sede, che ancora è
un vero e proprio cantiere, per testare (con cotte da 15/20 litri) le ricette
che in seguito sarebbero andate in produzione presso le strutture dell’altra
azienda. Sperimentare una ricetta, come è facile intuire, è un passaggio
fondamentale per assicurare al consumatore finale un prodotto di qualità. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Il 24 giugno, però, una visita a
sorpresa dell’agenzia di dogana di Siracusa, dispone il sequestro delle
attrezzature ancora scollegate, dell’intero immobile ancora in costruzione e
dell’impianto pilota. L’accusa è di produzione clandestina, nonostante i
funzionari della dogana abbiano constatato di trovarsi in un cantiere. La
presenza dell’impianto pilota funzionante, dei fermentatori in plastica, di
qualche vecchia bottiglia e di due sacchetti di malto forniscono prove
sufficienti per l’accusa. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>“Durante le fasi di archiviazione
dei materiali - raccontano i titolari del gruppo – ci è stato chiesto più volte
di illustrare le fasi di lavorazione della 'distillazione' della birra e, in
merito alla decisione di produrre la nuova ricetta presso un altro birrificio,
ci sono state poste domande del tipo ‘Ma com’è possibile che un birrificio
concorrente produca per voi?’ e anche ‘Ma non è controproducente per voi dare
la vostra ricetta ad un concorrente?’. Da restare allibiti !</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>A questo punto il gruppo Yblon si
trova costretto ad avvalersi di un legale che dopo un mese riesce ad ottenere
il dissequestro dei locali, ma non dell’impianto pilota e dei fermentatori che
rimangono per il magistrato un mezzo con il quale nei mesi successivi l’impresa
avrebbe potuto continuare la sua “attività illecita”; impedendo così<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la continuazione dei lavori di
sistemazione degli impianti (gas, vapore, acqua e via dicendo).</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Oggi, a distanza di otto mesi dal
sequestro, gli impianti sono ancora bloccati, le bottiglie sequestrate, anche
se prodotte legalmente sotto la licenza del birrificio partner, sono scadute e
quindi invendibili. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Birrificio, si spera, Yblon.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></i></div>
<!--EndFragment-->Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-81330323047586847652012-04-06T11:32:00.001+02:002012-04-06T11:33:23.384+02:00An interview with Jeff Evans<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqVm4Cl7fe6DOhW2-iF8YqSCvrr0Zli2t9picqVQhDsC7-ch1ebcTfZ1dXeqQJHXfLa0YFQSz_kol-vUeKNMAr-qi0yxKB1NrFBHpqb70R0VDWXVLBrB2Jmf_KEaaGyWpe3sjHqg/s1600/Jeff+Evans.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqVm4Cl7fe6DOhW2-iF8YqSCvrr0Zli2t9picqVQhDsC7-ch1ebcTfZ1dXeqQJHXfLa0YFQSz_kol-vUeKNMAr-qi0yxKB1NrFBHpqb70R0VDWXVLBrB2Jmf_KEaaGyWpe3sjHqg/s1600/Jeff+Evans.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jeff Evans</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.insidebeer.com/categories/20080331_1"><b>Jeff Evans</b></a><b> è uno dei più autorevoli beerwriters britannici</b>, con un impressionante curriculum a partire dagli anni Ottanta quando ha iniziato a scrivere professionalmente di birra. E' stato editor della Good Beer Guide del Camra, la "bibbia" dei migliori pub inglesi, ha scritto diversi libri (<b>sette edizioni della Good Bottled Beer Guide, A beer a day, The Book of Beer Knowledge e il recentissimo e-book <a href="http://www.insidebeer.com/articles/20120320_1">Beer Lover's Britain</a></b>). I suoi articoli appaiono sulle principali riviste in lingua inglese, da All about beer a What's Brewing dal Morning Advertiser a Class. Infine è <b>chairman all'<a href="http://www.internationalbeerchallenge.com/">International Beer Challenge</a> di Londra</b> e giudice in diversi concorsi birrari. Incluso, recentemente, quello di Birra dell'Anno. Jeff è molto interessato alla realtà artigianale italiana, mi è capitato di fargli da driver qualche anno fa in visita ad alcuni birrifici del nord Italia, e sono quindi felice di poter pubblicare qui una breve intervista proprio sulla realtà artigianale tricolore vista attraverso i suoi occhi... e il suo palato. L'intervista è pubblicata in inglese, spero non sia un problema per nessuno.</div><div style="text-align: justify;"><b>In rete, potete trovare Jeff Evans, i suoi libri e le sue recensioni, su <a href="http://www.insidebeer.com/">InsideBeer</a></b>.</div><div style="text-align: right;"><b>M.M.</b></div><div style="text-align: justify;"><b><br />
</b></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><i>You experienced judging at Birra dell'Anno this year, but this is not your first time sampling Italian micro brews. So, what's your overall opinion of the average quality of the Italian craft scene?</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;">It's like the craft beer scene in every country: there are good experiences and not so good experiences. But I find it very exciting. The best Italian beers are up there with the best in the world. There's no doubt about that. Italy has some very accomplished and innovative brewers. I think it possibly comes from being a nation that has not given up on the simple pleasures of taking time over preparing and enjoying food and drink. The wine influence always strikes me as being very important, too.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><i>Strength and weakness of the Italian craft beer. What's your opinion?</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: #454545; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;">It's still a very young sector and people are still learning. There will be a shake out of breweries in time, with those that are not up to scratch leaving the business and those that are good going from strength to strength. That's what has happened in the UK and in the US. Apart from the natural talent and keenness to learn of your brewers, one of the biggest assets is probably the huge competition from wine. This means that brewers have had to compete at the highest level right from the start in order to gain public acceptance as producers of a quality, gourmet product.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><i>Baladin, Italiano, Ducato... Are any "new" Italian microbreweries that impressed you lately?</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: #454545; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;">There are so many new breweries that it is now difficult to keep up. The well-established breweries still set the standard but I know from the results of Birra dell'Anno that there are plenty of challengers now. In addition to the names you mention, I am always impressed with Toccalmatto. Their beers always do well in the International Beer Challenge. At Selezione Birra, they had a one-off saison called Oceania, brewed with New Zealand hops. It was excellent, full of zesty citrus flavours but with the quenching dryness of a Belgian saison.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><i><span class="Apple-style-span" style="color: #454545; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;">How do you consider the Italian craft beers in the British market? Do you think they have a chance for success in a traditional beer market like UK?</span></i></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;">In the traditional UK beer market no, but the UK beer market is changing fast. We now have lots of specialist beer bars and specialist beer shops, where customers are happy to pay more for exotic beers of high quality. That's where I see the Italian craft beer imports sitting. There are certainly some beers that would prove popular on draught (Tipopils, for example), but it'll mostly be high-end, well-presented bottled beers that will succeed. Sales will not be huge but there will be a market for them as the word goes around that Italian craft beer is something to seek out. What will help is the excellent packaging. Many of the Italian beers just look so classy and inviting.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><i>Last, but not least. Are you planning a "brew-visit" to Italy soon? Which micros would you like to see?</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: #454545; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: times, serif; font-size: 16px;">I'm afraid I can't see me getting to Italy for a while but I've promised Giovanni Campari at Ducato and Bruno Carilli at Toccalmatto that I will visit them one day. I hope it will be sooner rather than later. And I'm always open to invitations!</span><span class="Apple-style-span" style="color: #454545; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px;"></span></div><blockquote style="display: block; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 1em;" type="cite"><div><div style="background-color: white; color: black; font-family: 'times new roman', 'new york', times, serif; font-size: 12pt;"><div style="font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div style="font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div><div><div><blockquote style="display: block; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 1em;" type="cite"><div><div style="background-color: white; color: black; font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div id="yiv1750319179"><div><div style="background-color: white; color: black; font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div id="yiv1750319179"><div id="yiv1750319179yui_3_2_0_21_1333451657465139"><div class="yiv1750319179yui_3_2_0_21_133345165746550" id="yiv1750319179yui_3_2_0_21_1333451657465140" style="background-color: white; color: black; font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div id="yiv1750319179"><div id="yiv1750319179yui_3_2_0_21_1333451657465141"><div class="yiv1750319179yui_3_2_0_21_133180368497250 yiv1750319179yui_3_2_0_21_133345165746556" id="yiv1750319179yui_3_2_0_21_1333451657465142" style="background-color: white; color: black; font-family: times, serif; font-size: 12pt;"></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></blockquote></div></div></div></div></div></div></div></blockquote><div><div id="yui_3_2_0_1_1333644439160923"><div id="yui_3_2_0_1_1333644439160922" style="background-color: white; color: black; font-family: 'times new roman', 'new york', times, serif; font-size: 12pt;"><div id="yui_3_2_0_1_1333644439160921" style="font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div id="yui_3_2_0_1_1333644439160920" style="font-family: times, serif; font-size: 12pt;"><div id="yiv1750319179"><div id="yui_3_2_0_1_1333644439160919"><div id="yui_3_2_0_1_1333644439160918"><br />
</div></div></div></div></div></div></div></div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-72089708035133565962012-04-02T11:09:00.000+02:002012-04-02T11:09:36.192+02:00Dentro lo Zythos Bierfestival...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6UkELjUByW9A7M95DLjZZFHheA_pM471dL8Cp51PG3-PWgSekoyp2Y_WXQAcqHYgT85eViqwo3mAQDqcT8wGzudJKFOmqDVcZBrxe_LGvjI3N0yXNY6HOMyO3k6KDhtfrDGaI9A/s1600/Bierviltje.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6UkELjUByW9A7M95DLjZZFHheA_pM471dL8Cp51PG3-PWgSekoyp2Y_WXQAcqHYgT85eViqwo3mAQDqcT8wGzudJKFOmqDVcZBrxe_LGvjI3N0yXNY6HOMyO3k6KDhtfrDGaI9A/s320/Bierviltje.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Premessa importante: io allo <a href="http://www.zbf.be/">Zythos Bierfestival</a> non sono mai stato. Ergo, teoricamente, non dovrei parlarne... Il caso vuole però che, un paio di settimane fa, fossi stato invitato a fare un breve ma intenso viaggio stampa a Lovanio e a Beersel e che, la prima sera, fosse stato organizzato una sorta di "pre" Zythos a uso e consumo di una pattuglia di giornalisti arrivati dall'Italia, dalla Spagna e dall'Inghilterra.</div><div style="text-align: justify;">Ho quindi avuto modo di conoscere e scambiare due parole con Yannick de Cocquéau, uno dei componenti del "board" dello Zythos, vale a dire un membro del comitato organizzatore. A lui ho chiesto lumi su alcuni aspetti organizzativi partendo dal presupposto, confermatomi da Yannick, che di italiani allo Zythos se ne sono sempre visti parecchi e che, da quest'anno, il festival avrà come sede proprio la città di <a href="http://www.belgio.it/tuttosulbelgio/localita/fiandra/lovanio.asp">Lovanio</a>. Una location strategica per diversi fattori: in primo luogo Lovanio è facilmente raggiungibile in treno direttamente dall'aeroporto di Bruxelles (in 15 minuti circa), in secondo luogo Lovanio è città universitaria quindi con una vita serale-notturna intensa e vivace, punteggiata di locali dove incontrarsi davanti a una birra e con un'ottima e diversificata ricettività alberghiera.</div><div style="text-align: justify;"><b>- Allora Yannick, diamo un po' di numeri allo Zythos...</b></div><div style="text-align: justify;">«Innanzitutto il festival è nato nove anni fa per promuovere le birre belghe. La scorsa edizione ci sono state circa 10mila persone. Quest'anno, con la sede a Lovanio, ne aspettiamo almeno 15mila. Ci saranno 96 stand per circa 104 birrerie. Tutte le trappiste, tranne Westvleteren ma, per la prima volta, le birre di St. Bernardus»</div><div style="text-align: justify;"><b>- Chi viene allo Zythos?</b></div><div style="text-align: justify;">«Beh, innanzitutto belgi ovviamente. Ma abbiamo molta partecipazione dalla Francia, dall'Olanda e dall'Italia. Tanto che il nostro sito è presentato anche in italiano»</div><div style="text-align: justify;"><b>- Quanto costa entrare allo Zythos?</b></div><div style="text-align: justify;">«L'ingresso è gratuito, con cauzione per il bicchiere, e lo staff è composto da volontari. Lo Zythos Bierfestival ha un board organizzativo permanente di circa dieci persone. Durante il festival i volontari sono circa 250. All'ingresso si possono acquistare i token per la birra: un token vale 1,40 euro. I soldi vengono ripartiti in questo modo: sull'incasso la piccola birreria può trattenere fino a 80 centesimi per token, la grande fino a 70 centesimi. Nulla vieta comunque che il partecipante possa trattenere meno, concedendo una percentuale superiore all'organizzazione»</div><div style="text-align: justify;"><b>- Cosa significa "birreria piccola", "birreria grande"?</b></div><div style="text-align: justify;">«Il confine tra le due è determinato dalla produzione: più o meno di 750 ettolitri l'anno»</div><div style="text-align: justify;"><b>- Perché andare allo Zythos?</b></div><div style="text-align: justify;">«Perché è una vetrina importante per conoscere le birre del Belgio, perché molte birrerie aspettano lo Zythos per presentare nuovi prodotti e sottoporli al giudizio degli appassionati, perché partecipano piccoli produttori spesso ancora poco noti e... perché ci si diverte!».</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-26893127288493379402012-03-29T14:41:00.000+02:002012-03-29T14:41:25.801+02:00Una giornata al Vinitaly<!--[if gte mso 9]><xml> <o:OfficeDocumentSettings> <o:AllowPNG/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:TrackMoves>false</w:TrackMoves> <w:TrackFormatting/> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing> <w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing> <w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery> <w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:DontGrowAutofit/> <w:DontAutofitConstrainedTables/> <w:DontVertAlignInTxbx/> </w:Compatibility> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--> <!--[if gte mso 10]> <style>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-43gvjc1kUlRzhS9CHTH5fKNyPp2Z8j7tgVXklH1h4Q1CuMMHXe8ZKBNzil5JRIch7JzfCfTU4qPfXMcrPdYYZiUw-65EDEbql5sXYgNwysKt9vgIikhyphenhyphenG7PzhQkYreueYGAwsw/s1600/Agrifood.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-43gvjc1kUlRzhS9CHTH5fKNyPp2Z8j7tgVXklH1h4Q1CuMMHXe8ZKBNzil5JRIch7JzfCfTU4qPfXMcrPdYYZiUw-65EDEbql5sXYgNwysKt9vgIikhyphenhyphenG7PzhQkYreueYGAwsw/s1600/Agrifood.jpeg" /></a></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 13pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia; line-height: 150%;">Una giornata, ecco, perché a Verona una giornata basta e avanza. Andiamo con ordine. Partenza da Milano Centrale in treno perché l’esperienza, vado a Vinitaly dal 2000 (che culo, eh?), m’insegna che parcheggiare fuori dalla Fiera è come giocare a Tetris. Ci metti del tempo a trovare l’incastro giusto poi, quando provi ad andartene, ti chiedi perché non ti sei portato con te Guerra e Pace, che hai ancora un paio di capitoli da leggere…<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 13pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia; line-height: 150%;">Il treno si affolla sempre più. Davanti a me un collega di quelli simpatici, che non se la tirano, che non si sono esaltati con Twitter e con Facebook, che non credono di essere i Messia dell’Aglianico. Insomma, merce rara. Ma la carrozza, all’ultima fermata prima di Verona Porta Nuova, è stipata. Mi guardo in giro e incrocio sguardi poco rassicuranti. C’è voglia di bere. E parecchia…<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 13pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia; line-height: 150%;">Dalla stazione alla fiera si va a piedi, così possiamo incrociare i bagarini che vendono sottocosto i biglietti d’ingresso. Penso che se hai fortuna, a Vinitaly al massimo incontri Piero Antinori, mica Bruce Springsteen… Dentro una calca pazzesca, un popolo in cammino, gente che trinca dappertutto, cercando comunque di darsi un contegno ovvero socchiudendo leggermente gli occhi, inspirando dal bicchiere come un bloodhound, prendendo un piccolo sorso, assumendo il volto di uno che cerca di calcolare la trigonometria dei tannini e concludendo con un “buono, buono davvero”.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 13pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia; line-height: 150%;">Ma siamo solo alle prime ore. La Fiera Internazionale del Vino è comunque già in tilt. I cellulari sono in affanno, il wifi collassa probabilmente sotto le raffiche di tweet (al 99% condensati di fuffa e onanismo digitale) targati Vinitaly o Vinitaly2012. Decido di fare quello per cui sono venuto. Mi butto su Agrifood e sullo spazio dedicato alle birre artigianali, organizzato da Luca Grandi e Officina Eventi (ovvero quelli che fanno Birra Nostra a Padova). L’idea della concentrazione in un unico spazio piace. È sul perché essere a Vinitaly che si registrano pareri discordanti: entusiasti (Birrificio Elav), soddisfatti (Birra del Borgo), perplessi (Birrificio Italiano), sereni (Birra Baladin), decisamente scontenti (Tenute Collesi) . Leonardo Di Vincenzo mi racconta l’esperienza della birra “etrusca” elaborata a sei mani con Sam Calagione e Teo Musso (e la collaborazione dell’archeologo molecolare Patrick McGovern). Ingredienti “archeologici” come il grano Saragolla, miele di castagno, rosa canina e millefiori, nocciole, melograno, resina d’albero, uva passa e, ovviamente, luppolo e malto d’orzo. Al momento sta fermentando in anfore di terracotta a Borgorose ed è inutile dire che non vedo proprio l’ora di assaggiarla…<o:p></o:p></span></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfZ51TvRZJlRObSH9eg8eSQGfehwwKavV_0i5SE7NhgJYKlCjx72pKajfy2OdZIXj5aPy5G7L255_H-TL4JXls_cRnecrY8ghGf0Q1HJCUqKJguhitonrcAJ6mH_5DZKFgNW4XCQ/s1600/Teo,+Ago,+Mauri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfZ51TvRZJlRObSH9eg8eSQGfehwwKavV_0i5SE7NhgJYKlCjx72pKajfy2OdZIXj5aPy5G7L255_H-TL4JXls_cRnecrY8ghGf0Q1HJCUqKJguhitonrcAJ6mH_5DZKFgNW4XCQ/s320/Teo,+Ago,+Mauri.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Teo Musso, Agostino Arioli ed io (courtesy Luca Grandi)</td></tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 13pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia; line-height: 150%;">Tuttavia non è questa la notizia clou della giornata, quanto piuttosto l’annuncio della collaboration brew tra Agostino Arioli e Teo Musso. La notizia me la passa Agostino con la solita flemma che lo contraddistingue. A me che sgrano gli occhi pensando a un’iniziale presa per il culo, risponde il suo sorriso. Poi arriva Teo e la conferma definitiva: appuntamento al 30 aprile all’Open Day di Piozzo.</span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 13pt; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia;">E così eccoli lì i due (anche in foto grazie a Luca Grandi). Pronti al concerto che nemmeno i Rolling Stones e i Beatles hanno fatto insieme. Maradona e Platini che giocano insieme (altra bella metafora made in Schigi). Qualunque cosa verrà fuori dalla collaborazione, in termini di comunicazione la “strana coppia” ha fatto centro. E, per dirla tutta, se la comunicazione fosse un loro ben preciso intento, chi se ne frega. A me incuriosiscono molto queste collaborazioni, soprattutto se arrivano da birrai diversi e dal carattere ben preciso. Schigi e Carilli, tanto per non far nomi. Ma anche un Beppe Vento e Dano del Troll. E mi piacerebbe pure vedere robe strane tipo Leonardo Di Vincenzo e Fabiano Toffoli, Nicola Perra e Renzo Losi, Fabio Brocca e Jurij Ferri… Fantascienza? Forse sì, però…</span></div><!--EndFragment-->Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-43120306246754983842012-03-22T08:15:00.001+01:002012-03-22T08:15:00.699+01:00Visions of Brewfist<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5-zfLSxUWDo2j8LG0afvk5GahRc1M4K5J9RqKEUMC9Z0eyIeclPXTR-g9r3gftnL5XT4-0isWX4208ZoX8eEWjIa7HVTtfxNHH_bdaAE4cNc-0p64sHYM0HVhlRfpSrJ9N2lVHA/s1600/INVITO_WEB_INAUGURAZIONE_TERMINAL.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5-zfLSxUWDo2j8LG0afvk5GahRc1M4K5J9RqKEUMC9Z0eyIeclPXTR-g9r3gftnL5XT4-0isWX4208ZoX8eEWjIa7HVTtfxNHH_bdaAE4cNc-0p64sHYM0HVhlRfpSrJ9N2lVHA/s320/INVITO_WEB_INAUGURAZIONE_TERMINAL.jpg" width="320" /></a></div>Lo so, sono sparito dalla circolazione per qualche giorno e ho pure ritardato a pubblicare <a href="http://birragenda.blogspot.com/2012/03/italia-beer-festival-milano-un.html">gli ultimi commenti relativi all'IBF</a> ma, capitemi, avevo una rivista in chiusura e sto recuperando per consegnare un altro lavoro, a sfondo belga diciamo così... Tuttavia, ora che mi trovo a Lovanio per lavoro, provo a buttare giù qualche riga sull'inaugurazione del locale bandiera del <a href="http://www.brewfist.com/">Brewfist</a> ovvero il Terminal 1 di via Ferrari a Codogno. Pur non potendo vantarmi di essere un globetrotter della birra artigianale italiana, ci tenevo molto a presenziare al debutto in società di quello che ritengo essere il birrificio del momento. Sicuramente la rivelazione 2011 insieme a <a href="http://www.extraomnes.com/">Extraomnes</a>. Di Pilato e Maiocchi mi avevano convinto fin dai primi, casuali, assaggi; mi era piaciuta anche la loro immagine, o meglio l'immagine trasferita dal loro sito, tanto da convincermi a coinvolgerli nella serata <a href="http://milano.zero.eu/2012/02/17/birra-dot-com/">"Birra.com" che avevo organizzato alla Triennale di Milano</a> più o meno un mese fa. Un tono leggero, vagamente ironico, con un pizzico di insolito understatement, per delle birre costruite solidamente e di notevole affidabilità sul medio-lungo periodo mi fanno pensare che il Brewfist non sia una meteora nel sempre più affollato firmamento artigianal-birrario nazionale. E "l'acquisto" recente di Alessio Allo Gatti, che dove è andato ha sempre fatto grandi cose, è una conferma ulteriore delle intenzioni serie dei ragazzi di Codogno...<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX3_-YUJi0kLDX7eZ2iWcHXGqS8t3V3JOSaGamdrl9aJrq048USRfTR8n2JqU5U15BPywcIaUW7gu-7O9RJXvCleOhIyxcLSm2pi3AlsrJvyJScCemsU39YwQrUvlhI_VAmkGYPQ/s1600/Maiocchi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX3_-YUJi0kLDX7eZ2iWcHXGqS8t3V3JOSaGamdrl9aJrq048USRfTR8n2JqU5U15BPywcIaUW7gu-7O9RJXvCleOhIyxcLSm2pi3AlsrJvyJScCemsU39YwQrUvlhI_VAmkGYPQ/s320/Maiocchi.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Andrea Maiocchi al lavoro</td></tr>
</tbody></table>Il locale mi sembra molto ben piazzato come location a livello strategico: tanto per dire, il mio navigatore non aveva identificato la via con precisione, ma in pochi minuti mi ci sono trovato davanti lo stesso. L'arredamento con bancone a isola centrale è convincente anche se eliminerei il parcheggio aereo per le bottiglie di distillati sopra la testa (saranno anche comode, ma a me fanno un po' bar-tabacchi). Bella la mega-lavagna con l'elenco delle birre a disposizione, mi ricorda i pub americani, ambiente nel complesso un po' spoglio e freddino, ma giudicare un locale appena aperto è come prevedere a quale corso di laurea si iscriverà un bimbo delle elementari.<br />
Buono l'hamburger, soprattutto in una serata inaugurale, e perfette le birre assaggiate. <a href="http://www.brewfist.com/it/birra/basic/jale">Jale</a> a parte che, personalmente, non mi ha emozionato tanto. Sicuramente non tanto quanto la <a href="http://www.brewfist.com/it/birra/basic/burocracy">Burocracy</a> o la Spaceman in versione Dry Hop, delle due la mia birra "per tutta la sera" resta comunque la prima, o la Fear...<br />
In buona sostanza e per quanto sia difficile giudicare un posto al suo debutto, credo che il Terminal 1 si candidi con autorevolezza a diventare un punto di riferimento birrario per la zona. E un valido motivo per andare a Codogno. Del resto, fino al 16 marzo scorso, non ne conoscevo altri...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-11557820954080769372012-03-11T12:37:00.001+01:002012-03-11T12:48:12.725+01:00Italia Beer Festival Milano - Un minireport...<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIkQsmEAU4SjEjlrehbIPqxqAFyq-5a9Qg72FBVfXSt0qFslacfVDQzyIkhyphenhyphen1aQ52mAidWZG4TPiMnb-HdMbFCDCgb7-aY10KqYZatEgF2usbmxVwNCz80NRwEyQh5a8MKpNx1pg/s1600/images.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIkQsmEAU4SjEjlrehbIPqxqAFyq-5a9Qg72FBVfXSt0qFslacfVDQzyIkhyphenhyphen1aQ52mAidWZG4TPiMnb-HdMbFCDCgb7-aY10KqYZatEgF2usbmxVwNCz80NRwEyQh5a8MKpNx1pg/s1600/images.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il logo dell'IBF</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Se Paolo Polli non si fosse lanciato come un falco nel mercato della birra artigianale italiana, intuendone le potenzialità e "cavalcando la tigre" con piglio imprenditoriale, sarebbe stato un buon vigile urbano... Vederlo infatti smistare le persone all'ingresso dell'<a href="http://www.degustatoribirra.it/">Italia Beer Festival</a>, in corso fino a stasera a mezzanotte agli East End Studios di via Mecenate, e organizzare le code per i gettoni con un piglio da comandante di nave (e non sto pensando a Schettino) aveva un che di sorprendente... Mi ha fatto tornare in mente i tempi andati quando, conosciuto l'uomo da poco, lo ascoltavo paziente e un po' perplesso descrivermi la tappe future della sua ascesa a protagonista, anche discusso, della nostra nicchia... <b>I primi tempi, il Polli, sembrava un po' come il mercante nel tempio, alle prese con Gesù che lo voleva scacciare tra gli apprezzamenti silenti o rumorosi degli apostoli...</b> Le urla e gli strepiti sono andati via via scemando: in parte perché il piccolo mondo della birra artigianale lo ha, in qualche modo, digerito e in parte, o soprattutto, perché in molti si sono accorti che, in termini di organizzazione e di business, l'uomo ha delle indubbie capacità.</div><div style="text-align: justify;">Lo dimostrano i suoi BQ, i locali dove ormai bevi delle birre di produttori che sembrava si sarebbero voluti far crocifiggere pur di non dargliele, lo dimostrano i suoi IBF e lo dimostrano i suoi corsi dove insegnano docenti anche di altre associazioni (e io mi ricordo i tempi dove o facevi gli uni o facevi gli altri, pena scomunica e successiva lapidazione virtuale...). Vabbé, così va il mondo e il racconto, oggi, della settima edizione dell'IBF Milano, la sua prima creatura e forse quella di maggior successo, è il racconto di una folla casinista e assetata che accetta la coda alla cassa, la successiva coda per i gettoni e un pigia pigia di dimensioni da prato di San Siro quando suonava Vasco. Tutto pur di bere l'ultima novità di "casa Vento" alias Bi-Du o la Zest di Extraomnes in versione "real". Io ho fatto la mia comparsa il venerdì sera. Ho seguito <b>la presentazione della Tainted Love</b>, brewcollaboration tra Tocalmatto ed Extraomnes (per la serie "se non lo vedo, non ci credo"), ricavandone un'impressione estremamente convincente (il bouquet è clamoroso, forse solo un pelino "acerba" al palato); <b>ho provato la Ten Ten del Bi-Du</b>, esaltante nella sua "asfaltatura" luppolosa (per riassestarmi ho dovuto subito afferrare una Ley Line); <b>ho trovato una morbida e avvolgente Magnus del Croce di Malto</b> e una pregevolmente aromatica Temporis. Gli assaggi sono poi proseguiti con <b>una convincente Caterpillar</b> dei ragazzi di Brewfist, che lo ammetto sono i miei preferiti del momento, una Zona Cesarini in versione Randall, tanto di cappello, e <b>una Blond di Extraomnes, che è sempre un gran bel bere</b>. In mezzo molti incontri con chiacchiere urlate nei padiglioni auricolari per tentare di sovrastare il concerto rock che andava in onda in mezzo alla "piazzetta" degli Studios. A tal proposito io voto contro tutto il casino che mi impedisce di capire cosa ho nel bicchiere e, soprattutto, chi ho di fronte, ma immagino di dovermi adeguare... Per il resto, onore e merito a Paolo Polli e ai suoi futuri, immaginifici, progetti. Ai quali, fosse anche una stazione spaziale dedicata alla birra artigianale italiana, prometto fin d'ora di credere.</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com48tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-35999398229698688992012-03-08T10:59:00.000+01:002012-03-08T10:59:27.329+01:00Così parlò Monetti - In merito a Birra dell'Anno e Selezione Birra<div style="text-align: justify;"><i>Qualche giorno fa, reduce da Rimini, ho inviato una piccola intervista a Simone Monetti, direttore operativo di Unionbirrai. In parte perché, non avendo vissuto in prima persona il concorso sentivo il bisogno di ascoltare una voce "ufficiale" e in parte perché avevo qualche dubbio da togliermi. Simone, reduce anche lui dalla trasferta riminese (molto più impegnativa per lui sotto tutti i punti di vista), mi ha risposto. E quindi, eccola qui....</i></div><div style="text-align: right;"><b>M.M.</b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOn6OGRCZ-U2s_IT7uXiFTDhWQVJx73olqsiDivz2fwuqYe4ec_ucKEPFKll5XLhgmCBZsVkPtvQ6q_e_4riK92DlWwUEn2dFUgZReE4zVMWT3uPChsVZlhtrrjV5BXiJaLQvH2A/s1600/196827_1783730965683_1611757557_1769588_6266045_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOn6OGRCZ-U2s_IT7uXiFTDhWQVJx73olqsiDivz2fwuqYe4ec_ucKEPFKll5XLhgmCBZsVkPtvQ6q_e_4riK92DlWwUEn2dFUgZReE4zVMWT3uPChsVZlhtrrjV5BXiJaLQvH2A/s320/196827_1783730965683_1611757557_1769588_6266045_n.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un Simone Monetti in versione birraria...</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> <!--[if gte mso 9]><xml> <o:OfficeDocumentSettings> <o:AllowPNG/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:TrackMoves>false</w:TrackMoves> <w:TrackFormatting/> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing> <w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing> <w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery> <w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:DontGrowAutofit/> <w:DontAutofitConstrainedTables/> <w:DontVertAlignInTxbx/> </w:Compatibility> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--> <!--[if gte mso 10]> <style>
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</style> <![endif]--> <!--StartFragment--> </div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;"><i>448 birre iscritte, 85 birrifici, 32 giudici. I numeri rivelano che Birra dell'Anno è in costante crescita di adesioni... Che riflessione puoi fare in proposito e come valuti la qualità del lavoro della giuria quest'anno?</i><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Ovviamente siamo molto soddisfatti dei numeri che il nostro concorso ormai riesce a ottenere. Il prestigio di un contest come Birra dell'Anno si costruisce sul numero di iscritti, sulla qualità dell'organizzazione in generale e della giuria in particolare. Per quest'ultima direi che l'edizione 2012 è stata di gran lunga la migliore in termini di bontà delle condizioni di lavoro, attestatesi su ottimi livelli, come confermato dai feedback più che positivi fornitici dai giudici.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: #353535; font-family: 'Times New Roman';"><br />
</span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: #353535; font-family: 'Times New Roman';"><i>Inutile negarlo: a Birra dell'Anno sono mancate delle adesioni importanti di noti birrifici italiani. Ti senti di dire qualcosa a quelli che hanno scelto di non partecipare?</i></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Credo che la scelta di non partecipare al concorso sia assolutamente legittima, ci mancherebbe altro. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Il nostro obbiettivo è di avere sempre più birre in gara portate dal più alto numero di birrifici possibile. Questo perchè Birra dell'Anno, abbinato a Selezione Birra, non è solo una gara, è una occasione unica di crescita culturale del nostro movimento. E una vetrina internazionale di importanza enorme, cosa che andrebbe maggiormente valorizzata.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: #353535; font-family: 'Times New Roman';"><br />
</span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;"><i>Il caso che forse ha più fatto discutere ovvero la categoria delle Ipa... 62 birre iscritte e niente medaglia d'oro... Si poteva concederla secondo te?</i><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Non ho motivi di pensarla diversamente dal tavolo dei giudici che ha preso questa decisione.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Mi sento però di impegnarmi a fornire una spiegazione dettagliata dell'accaduto ai partecipanti: visto che si voleva mandare un monito ai birrifici italiani, è indispensabile che questa diventi una fase costruttiva.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;"><i>Andiamo sul personale: gira voce che non sei più il presidente di Unionbirrai, ma resti il direttore operativo. Andrea Sclausero è il nuovo presidente... Ci spieghi cosa è successo?</i><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Molto semplicemente io ho assunto ad interim l'incarico, ma sono stato e resto il direttore operativo di Unionbirrai. Attualmente la carica è sulle spalle di Andrea Sclausero, che è l'unico vicepresidente rimasto nel consiglio e che rimetterà il suo mandato per scadenza dei termini durante la prossima Assemblea che si terrà tra la fine di aprile e l'inizio di maggio.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;"><i>Selezione Birra 2012 è in archivio. Gli artigiani sono sempre più protagonisti. Cosa vorresti "realizzare" a Rimini Fiera l'anno prossimo?</i><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;"><span style="color: #353535; font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-family: Arial;">Riteniamo indispensabile creare maggiori interazioni con le associazioni internazionali, con cui già siamo in ottimi rapporti tramite Ebcu e i giudici di Birra dell'Anno. I contatti in questo senso non sono solo ovviamente di tipo culturale, ma trainano in effetti anche i rapporti commerciali con l'estero.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><!--EndFragment-->Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-81661014533018412202012-02-29T11:55:00.000+01:002012-02-29T11:55:39.654+01:00Selezione Birra 2012 - Gioia e dolori...<div style="text-align: justify;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7V6-IgkI7ve6DziTz5uap7d5dkm6fJfRPDB_KEoA1quxYmMtO2xIwk-VLXH-ozn4RYTtN5kfCo8-qPJelOc25QrnO528CNrqnXOKq1feVUQYOmUm2hLclpWtsb4MjfNK8l4vwEQ/s1600/431133_3394002576823_1472454457_3130610_286421143_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7V6-IgkI7ve6DziTz5uap7d5dkm6fJfRPDB_KEoA1quxYmMtO2xIwk-VLXH-ozn4RYTtN5kfCo8-qPJelOc25QrnO528CNrqnXOKq1feVUQYOmUm2hLclpWtsb4MjfNK8l4vwEQ/s320/431133_3394002576823_1472454457_3130610_286421143_n.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A tu per tu con Mike Murphy (Courtesy Ph. Emanuela Marottoli)</td></tr>
</tbody></table>Il medico era stato chiaro: "Con il tipo di influenza che ha preso, io la sconsiglierei di andare a Rimini prima di lunedì". In poche parole era la mazzata finale sulle mie ambizioni di giudice al concorso Birra dell'Anno prima, e di visitatore della fiera poi. Tuttavia, considerato che il mio livello di collera per essermi ammalato la mattina stessa della mia discesa in terra di Romagna stava pericolosamente superando i limiti dell'umana tolleranza (soprattutto quella di mia moglie), eccomi prendere il treno e varcare l'ingresso di Rimini Fiera la domenica mattina. In me una sensazione contrastante: da un lato la gioia di esserci (quella del 2012 è stata la mia quindicesima fiera consecutiva, non male a dire il vero) e dall'altra la sottile malinconia di avere solo poche ore e di sapere già di non riuscire a fare tutto quello che avrei voluto.</div><div style="text-align: justify;">Queste righe servono quindi anche a chiedere scusa a tutti quelli che non sono riuscito a salutare o a coloro a cui ho dedicato troppi pochi minuti. Ho avuto tempo di partecipare al dibattito sulla "Birra artigianale all'estero" e a quello sulla "Birra artigianale". Entrambi organizzati da <a href="http://www.interbrau.it/">Interbrau</a> all'interno della rassegna Birramoramento. A tal proposito devo fare i complimenti allo staff Interbrau: l'allestimento a "modello diffuso" è stata una scelta vincente rispetto al "modello Fort Apache" di precedenti edizioni. Non solo per la percezione effettiva di una proposta birraria davvero impressionante per qualità e diversificazione, ma anche per la possibilità molto più immediata ed "open" di poter assaggiare birre diverse e dialogare con i rispettivi produttori. Che l'azienda padovana stia crescendo anno dopo anno è sotto gli occhi di tutti: sottolineo in velocità l'ingresso delle birre del buon Moreno Ercolani nel loro portafoglio...<br />
In merito ai convegni mi sembra di poter dire che c'è stata una discreta affluenza, stante i ritmi vorticosi della fiera e del fatto che i più preferiscono assaggiare e chiacchierare piuttosto che ascoltare un dibattito. Sul tema dell'export mi sono sentito in dovere di sottolineare la notizia distorta resa pubblica da Coldiretti, che citava un +20% della birra italiana sul mercato UK. Il 20% è un risultato ascrivibile alla performance della sola Nastro Azzurro, marchio del gruppo Birra Peroni, a sua volta di proprietà Sab Miller, multinazionale con quartier generale a Londra. Il risultato è quindi loro, spacciarlo come "trionfo della birra italiana" mi è sembrato quantomeno fuorviante...<br />
Sul fronte degli assaggi un disastro totale: ma nel senso che non ho assaggiato praticamente nulla e su quello che ho bevuto non ho niente da dire, considerato il mio raffreddore e il mio mal di gola.<br />
Ergo per me una fiera sottotono e una visione parziale (ho messo piede solo nello spazio dedicato ai birrifici artigianali e in quello di Interbrau) che tuttavia è stata molto positiva. Sul resto ho solo delle sfocate istantanee di stangone bionde in microvestitino di lamé dorato. Forse certe cose a Rimini non cambieranno mai.<br />
Infine, rientro apocalittico con regionale "fintoveloce" per Bologna, mancata coincidenza con il FrecciaRossa delle 19.35, ritardo di un'ora del FrecciaRossa successivo per via di un "finto suicidio" (questa l'ho saputa il giorno dopo) sui binari. Bellissimo osservare che già alle 20 la stazione di Bologna Centrale è morta come un cambio diligenze sperduto nel Texas di fine '800. L'Italia è davvero un "grande" Paese. Tuttavia se fosse un "piccolo" Paese sarebbe meglio. Potremmo tutti girare in bici e risparmiarci la solita "lotteria" di Trenitalia...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-50237550296685367942012-02-25T15:00:00.005+01:002012-02-27T18:55:03.455+01:00Birra dell'Anno 2012 - I Risultati<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBIMN9gQELdwbpHMI2HRY7oYrXeWeHFCzGD2PJze8FMp50QLSxgcbpWiJ4hRUv4Ydv8g7lZXlR9g-4HDc_hvmLbbo9qkfRsCeJRHL1NsJRH-D6oqWwDQ7s_OLXMn1NWAsKP0wNDA/s1600/BirraDell_Anno2012a.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBIMN9gQELdwbpHMI2HRY7oYrXeWeHFCzGD2PJze8FMp50QLSxgcbpWiJ4hRUv4Ydv8g7lZXlR9g-4HDc_hvmLbbo9qkfRsCeJRHL1NsJRH-D6oqWwDQ7s_OLXMn1NWAsKP0wNDA/s320/BirraDell_Anno2012a.jpg" width="276" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Birra dell'Anno 2012</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Vabbé, visto che la mia esperienza a Birra dell'Anno è stata una "non esperienza", certo che pigliare un influenza con febbre a 38 lo stesso giorno in cui devi scendere a Rimini con altri colleghi di giuria è la "madre di tutte le sfighe", provo a dare i risultati del concorso al volo pensando che altri, oltre a me, non siano a Selezione Birra a godersi la premiazione live....</div><div style="text-align: justify;">E allora spariamo subito la notizia bomba: <b>il nuovo "birrificio dell'anno" è il <a href="http://www.birrificio.it/">Birrificio Italiano</a></b>. Arioli & Co. tornano così a sedersi sul trono che avevano già conquistato nel 2007 grazie al dominio quasi assoluto nella categoria "Birre alla frutta" con la vittoria della Scires e il secondo posto per la Cassissona, ma anche con la medaglia d'argento nella categoria "Birre chiare, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca" per la Tipopils, un bronzo alla B.I. Weizen e infine l'argento tra le "Birre Acide" per la BRQ SC3.</div><div style="text-align: justify;">Complimenti dunque al Birrificio Italiano che conferma il suo ruolo da protagonista sulla scena nazional-artigianale. Per la serie "quanto tempo è passato" mi diverte sottolineare che, nel 2007, Birra dell'Anno poteva contare su 12 giudici contro i 31 (32 se ci fossi stato anche io) di quest'anno. Indubbiamente un concorso che cresce...</div><div style="text-align: justify;">Ma ecco la classifica ufficiale distribuita da Unionbirrai, categoria per categoria....</div><div style="text-align: justify;"><b>Categoria 1 (Birre chiare, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca)</b></div><div style="text-align: justify;">1) Slurp! (Soràlamà)</div><div style="text-align: justify;">2) Tipopils (Birrificio Italiano)</div><div style="text-align: justify;">3) Levante (Statalenove)</div><div style="text-align: justify;"><b>Categoria 2 (Birre ambrate e scure, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca)</b></div><div style="text-align: justify;">1) La Nera (Rienzbrau)</div><div style="text-align: justify;">2) Scubi (Birrone)</div><div style="text-align: justify;">3) Rust (Doppio Malto Brewing Company)</div><div style="text-align: justify;"><b>Categoria 3 (Birre ad alto grado alcolico, di ispirazione tedesca)</b></div><div style="text-align: justify;">1) Finitor (Rienzbrau)</div><div style="text-align: justify;">2) Lambrate (Birrificio Lambrate)</div><div style="text-align: justify;">3) Titanbrau Rossa (Birrificio Artigianale Sanmarinese)</div><div style="text-align: justify;"><b>Categoria 4 (Birre a basso grado alcolico, di ispirazione anglosassone)</b></div><div style="text-align: justify;">1) Haraban (Foglie d'Erba)</div><div style="text-align: justify;">2) Sunflower (Birrificio Valcavallina)</div><div style="text-align: justify;">3) 24K (Brewfist)</div><div style="text-align: justify;"><b>Categoria 5 (Birre luppolate, di ispirazione angoloamericana)</b></div><div style="text-align: justify;">1) Non assegnato</div><div style="text-align: justify;">2) Dude (Bad Attitude)</div><div style="text-align: justify;">3) Freewheelin' Ipa (Foglie d'Erba)</div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 6: (Birre ad alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana)</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Pomposa (Birrificio Emiliano)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Rossa del Gallo (Birrificio Sant'Andrea)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Abboccata (Birranova)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b> Categoria 7: (Birre scure, basso grado alcolico, di ispirazione angloamericana)</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Turner (La Piazza)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) 2 Cilindri (Birrificio del Forte)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Sally Brown (Birrificio del Ducato)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b> Categoria 8: (Birre scure, alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana)</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Montinera (Piccolo Birrificio Clandestino)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Imperiosa (Birrificio Civale)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Two Penny (Bad Attitude)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b> Categoria 9: (Birre ad alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana)</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Xyauyu 2008 Riserva Teo Musso (Le Baladin)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) La Prima Luna (Birrificio del Ducato)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Geisha (Birrificio Troll)</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b> Categoria 10: (Birre con frumento maltato, di ispirazione tedesca)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Charlotte (BiRen)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Brass Weiss (Doppio Malto Brewing Company)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) B.I. - Weizen (Birrificio Italiano)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 11: (Birre chiare, basso grado alcolico, di ispirazione belga)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Fog (Birrificio Sant'Andrea)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Gassa d'Amante (Birrificio del Forte)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) La 68 (Birrificio Math)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 12: (Birre chiare, alto grado alcolico, di ispirazione belga)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Tripè (Birrificio Lariano)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) 3-Tre (Birrificio F.lli Trami)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Caliban (Birrificio Endorama)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 13: (Birre scure, alto grado alcolico, di ispirazione belga)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Magnus (Croce di Malto)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Moresca (Rubiu)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Grostè (Birrificio F.lli Trami)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 14: (Birre con spezie e/o cereali)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Saison (Vecchia Orsa)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Zucca Baladin (Le Baladin)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Bianca (La Petrognola)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 15: (Birre affumicate)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Preda (Statalenove)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Wedding Rauch (Birrificio del Ducato)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Fermentum 1111 Invernale Rifermentata (Piccolo Opificio Brassicolo del Carrobiolo)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 16: (Birre affinate in legno)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Pietra (La Gastaldia)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Sedicigradi (Birra del Borgo)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Terre (Le Baladin)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 17: (Birre alla frutta)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Scires (Birrificio Italiano)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Cassissona (Birrificio Italiano)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Rosa! (Via Priula)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 18: (Birre alla castagna)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Norma (Birrificio San Michele)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) Castagna (Birrificio Artigianale La Fabbrica)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Pitruc (La Birra di Meni)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 19: (Birre acide)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Birra Madre (Birrificio Menaresta)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) BRQ SC3 (Birrificio Italiano)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) La Luna Rossa (Birrificio del Ducato)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><b>Categoria 20: (Birre al miele)</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">1) Martellina (Mostodolce)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">2) FatAle (Birrificio Lungo Sorso)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">3) Nardons (La Birra di Meni)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Prendete il tempo necessario per digerire i risultati. Mi stupisce soprattutto vedere non assegnato il primo posto nella categoria delle Ipa, che immaginavo affollata e "rissaiola" come non mai visto il successo stratosferico dello stile. Prendere una decisione simile, e "scomoda", dovrebbe mettere in luce il valore della giuria... Compliments!</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Curiosità: Birrificio Amiata non ha partecipato?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Ultima riflessione in libertà: vedere una birra di Agostino al secondo posto nella categoria "Birre Acide" è un altro indizio che forse i Maya hanno davvero imbroccato la profezia....</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Calibri;"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse;"><br />
</span></span></div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-73861349434854669172012-02-21T13:33:00.000+01:002012-02-21T13:33:14.597+01:00Ready, steady, go!<div style="text-align: justify;">Pronti, via. L'edizione 2012 di <a href="http://www.saporerimini.it/fiera/presentazione_pianeta_birra.asp">Selezione Birra</a> è ormai alle porte. Giovedì inizieranno gli assaggi delle birre che partecipano al concorso <a href="http://www.unionbirrai.it/index.php?option=com_content&view=article&id=221:birra-dellanno-2012-il-regolamento&catid=37:news">Birra dell'Anno</a>, per il quale ringrazio gli organizzatori che mi hanno voluto per il secondo anno consecutivo tra i giudici. Concorso che vede la partecipazione di 85 birrifici, 449 birre e 32 giudici (con nomi internazionali di tutto rispetto). Dispiace per alcune assenze blasonate. Non ho molta voglia di entrare nelle discussioni in materia, credo che qualsiasi concorso abbia dei margini di miglioramento, ma credo ancora di più che quello promosso da <a href="http://www.unionbirrai.it/">Unionbirrai</a> resti un'occasione importante di confronto, un'opportunità di comunicazione (per chi vince) e una piccola leva di marketing. La mia piccola esperienza personale dello scorso anno mi ha insegnato che essere costretti a scrivere un minirendiconto da far pervenire ai birrai comporta un allungamento dei tempi di degustazione improponibile per una manifestazione che deve concludersi nello spazio di due giorni. Sono anche abbastanza convinto di non essere in grado di dare consigli a un birraio su questioni tecniche (ma parlo per me, tutti gli altri giudici forse sì) e sono convinto che il concorso vada preso per quello che è: una gara dove si vince o si perde, senza drammi e, possibilmente, senza trionfalismi. Insomma, l'agone di Birra dell'Anno non è il Colosseo o il Maracanà.</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyAl62ZVmu0fpEC-SCk762c_B2wQv7FDQdklzdMNMNnQsvwA4HgsTYVzd7NGvSqgy6IWUkIzV0FJeIJ8GusHAKyU1Ijdc0E4giCauhMpb684E6f-ExYrP1LBljOcbETEHoytlP_A/s1600/Birramoramento+ok.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyAl62ZVmu0fpEC-SCk762c_B2wQv7FDQdklzdMNMNnQsvwA4HgsTYVzd7NGvSqgy6IWUkIzV0FJeIJ8GusHAKyU1Ijdc0E4giCauhMpb684E6f-ExYrP1LBljOcbETEHoytlP_A/s320/Birramoramento+ok.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'homepage di Birramoramento.it</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Detto questo, ripeto senza alcun desiderio di rinfocolare polemiche, credo valga la pena segnalare anche il fitto programma di incontri che prende il nome di <a href="http://www.birramoramento.it/">Birramoramento</a>. Un'idea targata Interbrau che affronta diverse tematiche interessanti mettendo a confronto quasi tutti i protagonisti del firmamento artgianalbirrario nostrano e non solo. Si comincia sabato 25 alle 11.30 con Italian Beer Blogger, ovvero la comunicazione newmedia in materia birraria con Alessio Leone, Nicola Utzeri, Andrea Turco, Marco Pion e Alberto Laschi. Alle 16 va in scena E-Commerce: l'evoluzione della gestione. Titolo vagamente da fantascienza, per un progetto che <a href="http://www.interbrau.it/">Interbrau</a> ha messo a punto da poco ma che rivela, per non essere il primo, la crescente importanza delle vendite online per le aziende.</div><div style="text-align: justify;">Domenica 26 il programma si fa "maratona". Alle 11.30 sono chiamati a parlare di Birra artigianale all'estero Teo Musso, Leonardo Di Vincenzo, Rino Mini e il sottoscritto. Alle 14 tocca alla "madre di tutti gli argomenti" ovvero La Birra Artigianale con Simone Monetti, Maurizio Zecca, Anna Managò e Luigi "Schigi" D'Amelio. Prenderà forma la definitiva definizione di "birra artigianale"? Chi vivrà, vedrà. Breve pausa e alle 16.30 Alessandro Bonin racconterà del 150° anniversario della nascita di Chimay, la storica birra trappista sembra avere in serbo una bella sorpresa nei prossimi mesi.</div><div style="text-align: justify;">Lunedì 27 alle 11.30, infine, si affronta il complesso tema della Distribuzione delle birre artigianali in Italia. Ne parleranno Bruno Carilli, Paolo Polli, Moreno Ercolani e Stefano Baldan. A seguire, ore 14.30, le Birre Estreme con Kuaska, Giovanni Campari, Agostino Arioli, Steve Grossman e Hans-Peter Drexler.</div><div style="text-align: justify;">Che dire... Tanti momenti importanti, tanti argomenti scottanti. Personalmente mi farebbe piacere poterli seguire tutti perché sono abbastanza convinto che emergeranno parecchi spunti almeno di riflessione. Il problema sarà quindi quello di capire quanto tempo mi rimane per fare quello che in Fiera mi piace di più: ovvero chiacchiere random con bicchiere in mano... A questo proposito suggerisco agli organizzatori di sostituire le classiche bottigliette di acqua che si piazzano davanti a chi parla con calici di birra prontamente rifornita da volenterosi collaboratori... Se qualcuno facesse delle foto, le immagini sarebbero certamente meno noiose e più consone agli argomenti affrontati....</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-17150074807648626152012-02-20T15:12:00.000+01:002012-02-20T15:12:00.788+01:00Il Circo Barnum della comunicazione enogastronomica<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcMfzwCzo6q0fhvA54sW5BaUiqzPV2XFdrn9ErJMkxnfATHGk_4v0PJ_YEwtTY6gusj4lCzNjOaadWTpS05MYv-PmodQd0IErhCBlZ5ksQdm_WN7VymDkvQhyphenhyphenplF4gJCEFeACzsA/s1600/Unknown.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcMfzwCzo6q0fhvA54sW5BaUiqzPV2XFdrn9ErJMkxnfATHGk_4v0PJ_YEwtTY6gusj4lCzNjOaadWTpS05MYv-PmodQd0IErhCBlZ5ksQdm_WN7VymDkvQhyphenhyphenplF4gJCEFeACzsA/s1600/Unknown.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vecchia locandina del Circo Barnum</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Il titolo di questo post è rimasto "steso al sole", come il bucato, per qualche giorno. Il titolo mi è sembrato azzeccato da subito, ma sul contenuto avevo molti dubbi, consapevole, come ancora sono, del rischio di farmi un bell'autogol. Tuttavia la lettura di qualche articolo come <a href="http://mangiare.milano.corriere.it/2012/02/quei_golosi_con_ununica_identi.html">quello di Valerio Visintin</a> e la serata in Triennale a chiacchierare di <a href="http://milano.zero.eu/2012/02/17/birra-dot-com/">Birra Artigianale Italiana e New Media</a>, si sono rivelati stimolanti a sufficienza per farmi rompere gli indugi e dedicare qualche minuto a delle riflessioni sull'argomento "la comunicazione del cibo, del vino e della birra al giorno d'oggi". Innanzitutto Circo Barnum perché? Perché l'idea del circo come insieme variegato di talenti acrobatici, fenomeni, "da circo" appunto, e freak mi sembra ben descrivere un ambiente che si è tramutato in pochi anni in una specie di giungla con pochi animali predatori e un numero quasi infinito di prede. L'allargamento della comunicazione, intesa nel senso più ampio possibile, a tutti è sicuramente sinonimo di democrazia oltre che di modernità. Ma se alla seconda non ci si può opporre, è nella prima definizione che si deve indagare. Internet è stato ed è tutt'ora il detonatore di spazi d'informazione diversissimi. Come ha scritto recentemente qualcuno "qualunque sia il vostro hobby, per quanto peculiare possa essere, troverete qualcuno in rete che lo condivide". Non fa una piega. Il problema sta, però, nell'hobby. Mi spiego meglio: la moltiplicazione dell'hobby "enogastronomico" ha lanciato in rete migliaia di "hobbisti" (e ci tengo a chiarire che, la mia, non è una definizione spregiativa) che scrivono di tutto e di più. Alcuni di questi hobbisti sono autorevoli, molti altri fanno semplicemente casino. In rete capita di trovare perle come <a href="http://www.greenbiz.it/efficienza/impianti/3542-beverage-heineken-punta-sulla-sostenibilita-impianti-e-business-sempre-piu-efficienti-">questa</a>, dove si rivela ai lettori che il marchio di birra Heineken è nato a Vienna... Non è l'unica, ma non è tanto l'errore che mi colpisce, quanto le dimensioni del fenomeno che sta impazzando con fenomeni di "groupismo" evidenziati con acuta ironia da Visintin, e sensazione che chiunque, ma proprio chiunque, possa scrivere di cibo, vino e birra. Verità internettiana che, tuttavia, mi provoca scene di ilarità isterica quando il mio beneamato Ordine dei giornalisti mi spiega le sue battaglie per la salvaguardia dell'ordine stesso, per il rigore elvetico nell'ammissione all'albo e per la tutela dei freelance sottopagati. Ecco, capitolo freelance. La situazione mi tocca, grazie a Dio, relativamente, ma il problema è serio. Con l'esercito di hobbisti (e qui metto dentro anche sommelier, chef, uffici stampa, PR, responsabili marketing) pronto a tutto pur di poter pubblicare qualche riga sulla tal birra, tal vino o tal ristorante, gli unici che si fregano le mani sono gli editori. Editori che, considerata l'offerta mastodontica di collaboratori, non hanno che l'imbarazzo della scelta e stipulano retribuzioni da fame (quando le stipulano) ben sapendo che per un collaboratore che, logorato, si ritira, ce ne sono altri venti pronti a prendere il suo posto.</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWKn5t772qwgZPZ8Vu6zZGAJi4QjcijSG9-6O7GoyIHBJHdA_qiN0dRiVJhH773-Z311CNs8YYbKNolUj5BOjK-zrcNWqAMhjeRX5sf051U68StyNme9tHWy-Sgl6O94Ygx24Gdg/s1600/images-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWKn5t772qwgZPZ8Vu6zZGAJi4QjcijSG9-6O7GoyIHBJHdA_qiN0dRiVJhH773-Z311CNs8YYbKNolUj5BOjK-zrcNWqAMhjeRX5sf051U68StyNme9tHWy-Sgl6O94Ygx24Gdg/s1600/images-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il nuovo giornalista italiano</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Direte voi: "è la concorrenza, ragazzo" oppure "internet è democrazia" o qualsiasi altra baggianata che vi può venire in mente. Ma, a parte il fatto che il problema non riguarda solo la rete ma pure i cartacei, le conseguenze sono serie: non solo la sempre più prossima impossibilità a fare solo e semplicemente il mestiere di giornalista (che dovrebbe essere una delle garanzie d'indipendenza di pensiero), ma pure il totale vassallaggio dei giornalisti nei confronti degli editori e degli editori nei confronti degli investitori. Il primo si traduce in tempi di lavoro strettissimi, con ovvie ricadute sulla qualità complessiva del lavoro, il secondo si traduce, beh lo sapete anche voi in cosa si traduce...</div><div style="text-align: justify;">Per la serie "casi personali": a me è capitato recentemente di fare un pezzo per la nota rivista <a href="http://www.maxim.it/">Maxim</a>. Bella, patinata, etc... Mi è stato commissionato un pezzo "vino-birrario" con deadline letterale (nel senso che era talmente breve da rischiare l'ictus). Fatto, non pagato, collaborazione morta nel silenzio (nel senso che non l'ho interrotta io) e proseguimento dei pezzi vino-birrari con altra firma. Oppure ci sono le guide di settore che ti pagano 36 euro netti a recensione di ristorante. Il problema è che giustamente ti chiedono di mantenere l'anonimato. Quindi tu paghi un conto da 200 euro per ricavarne 36. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rosso_Malpelo">Rosso Malpelo</a> era meglio retribuito.</div><div style="text-align: justify;">Casi estremi ma indicativi della situazione attuale. Una bolgia dantesca dove, certo, un giorno saranno solo i migliori a sopravvivere (speranza alla quale mi aggrappo anche io), ma che si può confutare semplicemente ricordando che un hobbista ha, quasi sempre, un lavoro vero con il quale si mantiene e la delizia della scrittura enogastronomica come piacevole passatempo. Ergo, il suo passatempo lo coltiva fino alla fine.</div><div style="text-align: justify;">Mi fermo qui. La lunghezza di questo sfogo è già eccessiva. Tralascio volutamente il fenomeno dei viaggi stampa con giornalisti pensionati da anni e giornalisti che sanno già di non scrivere una riga sul viaggio stesso. Tralascio le figure proteiformi di chi scrive di prodotti che vende, o di chi recensisce in base alla pubblicità, o di chi scrive da giornalista, ma scrive anche da ufficio stampa e sempre della stessa cosa. In qualche caso comprendo i colleghi. A fine mese ci si deve arrivare tutti. I colleghi però. Ovvero chi fa del giornalismo la sua principale attività economica. Adesso, davvero, scusate. Mi vado a rileggere gli ultimi tariffari con le retribuzioni minime fissate dall'Ordine. In confronto i comici di Zelig sono tristi come delle lapidi....</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-53160743626235735652012-02-12T11:44:00.000+01:002012-02-12T11:44:01.749+01:00Una settimana "impegnativa"...<div style="text-align: justify;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIy15O7-2ZqJOLMiPClXpIbUoLuxzCsY7JsNHRAnxpHDBuoOkgURPyjapEY5JRuc95q7SLTyZcCZpFDJ9Mv5-ISnx2Zgueaj7EBwuwaIBMXvEhTlEYqD4sM0uS1dcJBaCcED8BJA/s1600/Logo-no-sfondo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIy15O7-2ZqJOLMiPClXpIbUoLuxzCsY7JsNHRAnxpHDBuoOkgURPyjapEY5JRuc95q7SLTyZcCZpFDJ9Mv5-ISnx2Zgueaj7EBwuwaIBMXvEhTlEYqD4sM0uS1dcJBaCcED8BJA/s320/Logo-no-sfondo.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il logo della Settimana della Birra Artigianale</td></tr>
</tbody></table>Si preannuncia davvero intensa la prossima settimana. Già perché, dopo gli ottimi riscontri avuti dalla prima edizione, ritorna la <a href="http://settimanadellabirra.it/">Settimana della Birra artigianale</a>, un evento che raccoglie ben 313 (nel momento in cui scrivo, ma non mi stupirei di qualche adesione in più dell'ultimo minuto) aderenti tra pub, associazioni, birrifici, beershop che dal 13 al 19 febbraio si lanceranno in promozioni, degustazioni ed happening vari che vi consiglio di consultare facendo riferimento al sito ufficiale linkato poco sopra. A me sembra un'ottima occasione (complimenti ad <a href="http://www.cronachedibirra.it/">Andrea Turco</a> per l'idea e lo spirito d'iniziativa!) per attirare i riflettori, e possibilmente anche nuovi consumatori, su una delle realtà più vivaci e vibranti di questa Italia un po' triste e quasi rassegnata. Ingrigita tra polemiche sul posto fisso, personaggi alla Schettino e solite ruberie di politicanti da Terzo Mondo... Mi auguro anche che la vivacità della birra artigianale italiana non finisca per assomigliare, alla lunga, al sempre più noioso mondo del vino e del cibo, ormai sempre più simile a una sottospecie di star-system davvero inquietante. Ma non è questo l'argomento del giorno e sono abbastanza sicuro che, se il popolo dei birrofili saprà mantenere i piedi per terra e il senso reale delle cose, ci divertiremo tutti ancora a lungo con la birra artigianale made in Italy...<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2LNzFXIkqSBtp-4WN-N5cRrGh3mfs3gNMBYZPXHrfSDw_NZ0AoXcaUOCbcHib2A8a6eT0tisiaCyU000As6OCrlg3AORGSBTSR4XjjPXbzXusJUF7lF0mGQhWFCqUGp88pNmqZw/s1600/invitoBITok.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2LNzFXIkqSBtp-4WN-N5cRrGh3mfs3gNMBYZPXHrfSDw_NZ0AoXcaUOCbcHib2A8a6eT0tisiaCyU000As6OCrlg3AORGSBTSR4XjjPXbzXusJUF7lF0mGQhWFCqUGp88pNmqZw/s320/invitoBITok.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il convegno alla Borsa Internazionale del Turismo (Bit)</td></tr>
</tbody></table>Per quello che mi riguarda la settimana entrante sarà a dir poco vorticosa. Lunedì siamo in partenza per Vienna. Un viaggio stampa che si profila interessante andando a caccia di brewpub e birrerie cittadine con la complicità e la presenza di <a href="http://bierpapst.blogspot.com/">Conrad Seidl</a>, punto di riferimento assoluto per quanto riguarda l'Austria della birra, ma non solo. Conto di poter fare un breve report dell'esperienza al rientro...<br />
Ma non avrò tanto tempo visto che venerdì ho due appuntamenti in agenda. Il primo è fissato per le 14.30 alla <a href="http://www.bit.fieramilano.it/">Bit</a> (Padiglione 1, Stand H21 N30) dove si terrà una conferenza stampa sul tema "La Birra fa turismo". L'iniziativa è promossa dall'associazione <a href="http://apecchiocittadellabirra.com/">Apecchio Città della Birra</a>, dinamica realtà che sta giustamente investendo sulla presenza di due birrifici cittadini, Tenute Collesi e Birra Amarcord, per promuovere in maniera diversa tutto il territorio circostante. Ora praticamente sepolto dalla neve ma, credetemi, di grande fascino come tutto l'entroterra marchigiano.<br />
Il tempo di assaggiare qualche birra e di corsa in <a href="http://www.triennale.it/it/">Triennale</a> dove alle 17.30 mi aspetta "Birra.com", una <a href="http://vfopen.vodafone.it/programma.php">tavola rotonda</a> sui temi della comunicazione così come è vissuta e condotta da alcuni birrifici artigianali italiani. Comunicazione intesa come utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche come packaging e design. Presenti Teo Musso di Le Baladin, Loreno Michielin di 32 Via dei Birrai e Pietro Di Pilato di Brewfist. L'ingresso è gratuito, ma c'è spazio solo per i primi 50 che si presentano...<br />
Che dire... Pensando che la settimana successiva scattano le operazioni di <a href="http://www.unionbirrai.it/">Birra dell'Anno</a> e poi due giorni a <a href="http://www.saporerimini.it/">Selezione Birra</a> mi rendo conto che avrò poco tempo di tirare il fiato (e presumo pure di scrivere su questo blog). Comunque, dovessimo incrociarci da qualche parte, siete i benvenuti!<br />
<br />
PS. A proposito di Rimini e se non lo avete già fatto, date uno sguardo a <a href="http://www.birramoramento.it/">Birramoramento</a>, un programma fitto fitto di incontri e dibattiti messo a punto da Interbrau con molti "personaggi" interessanti e argomenti ancora più interessanti. Io sono stato "programmato" (alla Robocop, per intenderci) per domenica 26 alle 11.30 sul tema "La birra italiana all'estero". Ospiti anche Teo Musso (sì sempre lui, ma non ci siamo fidanzati...), Leonardo Di Vincenzo di Birra del Borgo e Rino Mini, presidente di Birra Amarcord. Ci si vede...</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-12887265435581190592012-02-10T12:36:00.001+01:002012-02-10T12:41:10.668+01:00Dialogo semiserio tra un sommelier e la moglie<div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">Una sera qualunque di fine inverno. Una noiosa serata a teatro, il tram fino a casa e poi due passi per attraversare il cortile che conduce al portone.</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">La moglie annusa l'aria, circospetta…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Lo senti anche tu?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Che cosa?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Questo odore… come… di legna bruciata…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- In centro a Milano?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Sì, tu non senti mai niente…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Se non mi pagano, no.</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Dai, è odore di legna!</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Specifica.</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Odore di legna bruciata. Cosa devo specificare?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Che tipo di legno? Faggio, ontano, larice, pino marittimo?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Sì, bravo. Pino marittimo…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Ok. Tagliato a mano, abbattuto dal fulmine, estirpato dalla ruspa?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- No, dico. Ma sei scemo?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Bruciato nel camino, nella stufa o ridotto in pellets e messo in combustione lenta?</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Oh, Gesù…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Pino marittimo di quale zona? Litorale di Sabaudia, Pineta di Cervia, viale alberato della Piana Pontina…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- D'accordo, mai più teatro scelto da me.</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Pino marittimo di che età? Giovane, giovane-adulto, adulto, vecchio, malato, senescente…</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Caro, ho deciso di lasciarti.</div><div style="font: 14.0px 'Courier New'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify;">- Per quale associazione? Aspi, Fisar, Onav….</div><div><br />
</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-26578931473880610732012-02-09T16:22:00.001+01:002012-02-09T17:38:41.926+01:00Homebrewer addio...<div style="text-align: left;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijmGVfaZYZMYgiEiNZLE6r8OuswkSPYP1nTfdkmYlzpe4-AhfBBq46HsQe_xp705uerbm8zo-7KjLhKN4c6HGI9coQXCk6ehv6BPR5G7RK1lc8q2Z80eVlcPan8HRbGIF0m6eYsw/s1600/yourbrand.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijmGVfaZYZMYgiEiNZLE6r8OuswkSPYP1nTfdkmYlzpe4-AhfBBq46HsQe_xp705uerbm8zo-7KjLhKN4c6HGI9coQXCk6ehv6BPR5G7RK1lc8q2Z80eVlcPan8HRbGIF0m6eYsw/s1600/yourbrand.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Attendiamo le lattine!</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Non sono un homebrewer anzi, per la serenità di tutti, dico che non mi ha nemmeno mai sfiorato l'idea di mettermi a fare la birra in casa. Ho il sospetto che serva almeno qualche minima nozione di chimica e di fisica e per me, quegli argomenti, sono come l'aglio per un vampiro. Mi mettono in fuga. Ma, adesso, ho la soluzione che mi può permettere di "fare" la mia birra personale. Quasi quasi, anche di partecipare a qualche concorso, possibilmente a tema libero. L'uovo di Colombo si chiama <a href="http://www.drinkyourbrand.com/index.php">Drink your brand</a> ovvero "personalizza la tua etichetta". Il sito spiega che è un gioco da ragazzi, una manciata di clic e via. Si sceglie la propria birra tra le tre opzioni presenti (belgian ale, pale ale e scotch ale), si disegna e si personalizza l'etichetta, scegliendo tra alcune proposte base e potendo poi posizionare un'immagine e un testo. Al resto ci pensano loro per un ordine minimo di 6 cartoni da 12 bottiglie da 33 cl (246,96 euro il totale; 3,43 euro a bottiglia). Il che vuol dire ben 72 bottiglie.</div><div style="text-align: justify;">A prima vista la cosa potrebbe sembrare carina. Ho sempre desiderato una birra personale o dedicata alla mia augusta persona. In attesa che ci pensi qualche birraio italiano, attesa che probabilmente terminerà quando sarò (il più tardi possibile) al camposanto, potrei farmela da solo. Peccato solo il fantascientifico prezzo di oltre 3 euro per una birra anonima (il sito non sembra rivelare il fornitore. Chi ne sa di più parli, please...) e l'altrettanto fantascientifico ordine minimo di ben 72 bottiglie. Chi vorrà, oltre a me beninteso, una bottiglia di birra con la mia faccia e il mio nome stampati sopra? Non mi resterebbe che tentare la strada del concorso per homebrewers...</div><div style="text-align: justify;">Allora, a quando un bel <a href="http://www.bi-blog.it/">Xmas</a> al Birrificio Italiano tutto dedicato alle Scotch Ale? Oh, a me va bene pure Pale Ale e Belgian Ale...<br />
<br />
PS. La correzione di Tyrser giunge rapida. La produzione è del birrificio <a href="http://www.iduemastri.it/">I Due Mastri di Prato</a>. Sorry.</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-30418214067997337722012-02-08T11:24:00.001+01:002012-02-08T11:33:34.437+01:00Degustazione da brivido... freddo<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilPUr8WJfDa8RmPSyvEcjWha-2_DzFFisr4MbiOL8yWhIdR6B5JD7VX85ytl-6h3ZvvvQbecAOVINRyWq6GzF2gO5a8Q6pqKCtAWIU4KP580fxgeCzdgA45fN3S-BhU8cjHMVkhg/s1600/images-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilPUr8WJfDa8RmPSyvEcjWha-2_DzFFisr4MbiOL8yWhIdR6B5JD7VX85ytl-6h3ZvvvQbecAOVINRyWq6GzF2gO5a8Q6pqKCtAWIU4KP580fxgeCzdgA45fN3S-BhU8cjHMVkhg/s1600/images-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Con il naso nel bicchiere</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Ieri, mentre facevo una ricerchina in rete per trovare la denominazione esatta di un certo vino mi sono imbattuto nella sua scheda descrittiva compilata da un celebre degustatore. Mentre leggevo una riga dopo l'altra, un brivido freddo cominciava a farsi sentire sulla schiena. Ecco le, quantomeno immaginifiche, parole:</div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif;"><span class="testoBold" style="font-weight: bold;">"Sensazioni: </span> <span class="testoCorsivo testoGiustificato" style="font-style: italic; text-align: justify;">eccellente dolcezza sin dal primo contatto olfattivo. Morbidamente il campione svela se stesso: quel vino privo di picchi, quel vino che ha preso il legno senza essere da questo fumosamente, artatamente coperto di spezie, quel vino il cui profumo, del suo frutto originario, fedelmente riporta freschezza, succosità e maturità profonda. Un vino dal tatto fittamente maestoso, di potenza alcolica eccellente, che per via della souplesse e della dolcezza mentosa del suo gusto-aroma pare francamente non avere la massiva fittezza che svela polposa il suo tatto, tannicamente tramoso. Campione tanto di possanza quanto di nitida, viva fragranza. Enologia esecutiva che non altera in nessun modo l'integrità d'aroma di questo rotondo e vivido frutto.</span><span class="testoCorsivo testoGiustificato" style="text-align: justify;">"</span></span></div><div style="text-align: justify;">Il mio modesto intelletto non mi permette di ascendere alle vertiginose vette di questo tipo di scrittura, mi scuso con i miei quattro affezionati lettori. Credo che buona parte della stanchezza che percepisco in giro riguardo al mondo del vino, letteralmente vivisezionato da esperti togati e poeti d'avanguardia, sia dovuto a questo tipo di degustazioni...</div><div style="text-align: justify;">Comunque, qualora dovessi indulgere a una simile prosa (ommiodio, mi è bastato leggere e fare copiaincolla e forse ho già pigliato il virus...), vi autorizzo ad additarmi al pubblico ludibrio....</div><div style="text-align: justify;">E, a proposito e senza ricorrere a Google, chi indovina l'autore di tale recensione enologica?</div>Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34671688.post-57543547042475216192012-02-07T15:55:00.000+01:002012-02-07T15:55:05.065+01:00Selezione Birra - L'intervista a Orietta Foschi<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO4obQZ_8bKX-bbZc2IREezM59UXNa7m6Oy3hEzS1i6Vq5Yoh1652epFMgVR_K6zcAB2Q_s09pS1YODR2uTP8rYky4OuCvngV_-UR8uQJbssrI1ovy8dkqmkhW9Q8j4Pe28I6vJQ/s1600/images-1-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO4obQZ_8bKX-bbZc2IREezM59UXNa7m6Oy3hEzS1i6Vq5Yoh1652epFMgVR_K6zcAB2Q_s09pS1YODR2uTP8rYky4OuCvngV_-UR8uQJbssrI1ovy8dkqmkhW9Q8j4Pe28I6vJQ/s1600/images-1-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'appuntamento a Rimini è per il 25 febbraio</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">In un post di qualche giorno fa e intitolato <a href="http://birragenda.blogspot.com/2012/01/unionbirrai-new-frontier.html">Unionbirrai new frontier</a>... accennavo ai fasti della Fiera di Rimini che fu e alla realtà di oggi. Un discorso che avevo già fatto l'anno scorso e probabilmente anche l'anno prima e che risente, da un lato, di una personale nostalgia del passato (quando a Rimini arrivavano tutti, ma proprio tutti) e dall'altro dalla consapevolezza che è il mercato, sostanzialmente, a essere cambiato. Il post è stato letto anche al quartiere generale di <a href="http://www.saporerimini.it/">Sapore 2012</a> e quindi ho colto al volo la possibilità di far parlare direttamente la Fiera in merito alla... Fiera. Le risposte sono di Orietta Foschi, project manager di Sapore.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> <!--[if gte mso 9]><xml> <o:OfficeDocumentSettings> <o:AllowPNG/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:TrackMoves>false</w:TrackMoves> <w:TrackFormatting/> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing> <w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing> <w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery> <w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:DontGrowAutofit/> <w:DontAutofitConstrainedTables/> <w:DontVertAlignInTxbx/> </w:Compatibility> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--> <!--[if gte mso 10]> <style>
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</style> <![endif]--> <!--StartFragment--> </i></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Dottoressa Foschi, mancano poche settimane a Selezione Birra 2012. Ci può dire quanti espositori "birrari" (tra produttori di birra, importatori, produttori d'impianti) saranno presenti a Rimini?</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: blue; font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> <o:p></o:p></span></i></i></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><i> <div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 13.0pt;">«Avremo oltre 150 birre (tra dirette, importate e rappresentate) e una ventina di aziende collegate al settore birraio. La sezione è inoltre interessante non solo per il numero ma per la grande varietà di prodotti esposti»</span></b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Nel corso degli anni il volto della manifestazione è radicalmente cambiato. Sono spariti i big, sono aumentati i produttori artigiani. Lei è dell'avviso che Rimini continui a rimanere un appuntamento B2B? Che pareri avete raccolto, l'anno scorso, da parte degli espositori birrari?</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: blue; font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> </span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"><o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 13.0pt;">«Mentre ovunque proliferano iniziative per appassionati, eventi promozionali, degustazioni... Selezione Birra resta l'unico evento B2B in Europa che rispecchia le tendenze del mercato birrario e per questo è molto seguito dal trade (i grossisti di bevande e gli importatori) oltre che dai gestori dei pubblici esercizi, sempre alla ricerca di novità per il loro business. Crediamo ancora nella validità del nostro posizionamento, anche alla luce dei risultati soddisfacenti riportati dalle aziende nella precedente edizione. Tanto è vero che abbiamo raddoppiato le aree rispetto al 2011»</span></b><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"><o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Quanto costa avere uno stand a Selezione Birra 2012? Ci sono costi aggiuntivi da sostenere?</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: blue; font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> </span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> <o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 16.0pt;">«È possibile partecipare con costi molto contenuti</span></b><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 16.0pt;">.</span></b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> </span><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> Ovviamente il format adottato oggi dagli espositori è puramente commerciale (allestimenti basic, niente spettacoli, degustazioni solo per operatori) e si basa sugli incontri d'affari anzichè sulla promozione dell'immagine aziendale, come avveniva in passato»</span></b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"><o:p></o:p></span></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs2qs5BX9AtP72yS6okRe50WX6BU3fpnw4B431w1yKQSfgokaihggxWOtc6YYh1SWC01W1q-qWnWBwyAenasKeEh8LkzJTXzd139qFOrLf54TI6arMLMo-stewncM8_C_1fxFAEA/s1600/images-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs2qs5BX9AtP72yS6okRe50WX6BU3fpnw4B431w1yKQSfgokaihggxWOtc6YYh1SWC01W1q-qWnWBwyAenasKeEh8LkzJTXzd139qFOrLf54TI6arMLMo-stewncM8_C_1fxFAEA/s1600/images-1.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo scenografico ingresso della Fiera di Rimini</td></tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Molti appassionati non "professionisti" si lamentano di non poter accedere alla manifestazione. Avete mai preso in considerazione l'ipotesi di creare dei momenti o degli spazi aperti a tutti? Ovviamente facendo pagare l'ingresso e permettendo agli espositori di poter vendere la birra...</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: blue; font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> </span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"><o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;">«Ci sono già tantissimi eventi per gli amatori. Noi vogliamo fornire alle aziende contatti a un livello diverso</span></b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;">»<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;">Come vede il futuro di questa manifestazione? Al di là della presenza degli espositori e dei visitatori, la maggior parte degli eventi sono legati alle iniziative dei singoli e delle associazioni. La Fiera potrebbe avere un ruolo più propositivo da questo punto di vista. Ci sono dei progetti al riguardo?</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: blue; font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"> </span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-weight: bold;"> <o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 13.0pt;">«I convegni e le degustazioni hanno dei contenuti molto tecnici e specializzati e solo dei professionisti di settore possono idearli. Il ruolo della fiera in questo caso è di coordinamento e supporto. Spesso proponiamo aree speciali o format diversi o iniziative particolarmente innovative perchè abbiamo la necessità di anticipare le tendenze dei mercati. Lo scorso anno ad esempio abbiamo proposto ad alcune aziende leader interessate al trade di occupare delle aree adibite a salotto, per il 2012 abbiamo progettato dei "sampling box" e un programma fuori salone, altre idee sono in fase di perfezionamento.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 13.0pt;">Il futuro della fiera? La tendenza del momento è rappresentata proprio</span></b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Tahoma; mso-bidi-font-size: 13.0pt;"> </span><b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-size: 13.0pt;">dalle birre artigianali, che a Rimini sono state ospitate e promosse già 10 anni fa! Il format futuro sarà sicuramente diverso, ma sempre in linea con quelle che saranno le tendenze del mercato».</span></b><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt;"><o:p></o:p></span></div><!--EndFragment--><br />
<!--EndFragment--></i></span><br />
<!--EndFragment-->Mauriziohttp://www.blogger.com/profile/13295032408835029637noreply@blogger.com1