5 dicembre 2007

Ben Hur a Lurago Marinone


Sì, il paragone mi sembra più che giustificato. Altre pellicole hanno vinto tanto nella notte degli Oscar, ma accostare Agostino Arioli a Gandhi (mi sembra un buon ragazzo, ma non così buono...) o al Titanic (di certo non gli auguro di affondare...), non mi sembrava davvero il caso. Meglio dunque, il Ben Hur mascellare e driver di quadriga interpretato da Charlton Heston. Perché Agostino, novello Ben Hur, ha impresso le mani e il volto sull'ultima edizione del Campionato dedicato alle birre artigianali firmato da Unionbirrai. Cinque targhe al merito più, quella di maggior valore, di birreria dell'anno sono un risultato che premia a mio avviso non solo una selezione vincente di birre portate all'occhio, al naso e al palato della giuria, ma anche una figura di primo piano del panorama artigianale italiano. Magari low profile, a volte persino un po' troppo secondo i parametri della stampa, Agostino è persona vera, che sa trasferire passione autentica per il lavoro che ha scelto di fare, in tempi in cui un birraio artigianale si doveva chiedere se sarebbe durato un anno o giù di lì. Testardo nelle sue convinzioni, come tutti quelli che hanno del talento, impareggiabile a farti venir voglia di bere una birra semplicemente vedendo la sua faccia quando si prende il primo sorso di Tipopils, tecnico e professionale come pochi. Quando qualche collega cerca di farmi ammettere che i birrai artigianali sono tutti un po' poeti e un po' ribelli (tanto per addolcire la pillola...) o mi metto ad argomentare punto su punto o, più semplicemente, gli dico di andare a parlare con Ago. Forse nemmeno lui è consapevole di quanto positiva sia la sua persona per l'intero movimento e di quanto bene faccia all'esterno il suo raziocinio, la sua cura maniacale per gli ingredienti e la sua filosofia di lavoro. Ai quali però si deve aggiungere una gran bella dose di creatività. Già perché di Ago si rischia di parlare troppo spesso della sua bravura tecnica, verità incontrovertibile, e troppo poco della sua fantasia che l'ha portato, per primo in Italia, a fare una birra "champagne" come la Cassisona, una milk stout, oggi purtroppo scomparsa, come la Coffee Break, o una real ale alla cannella. Lato della sua personalità, e lo dico anche a me stesso, che sarebbe bene tener maggiormente presente... Per ora, Ago Ben Hur, goditi tutti i meritati successi di quest'anno e continua a fare le "facce del primo sorso" che ti vengono così bene...

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