6 gennaio 2008

Qui si mangia l'Emetriciena


Quando l'ho vista non ci volevo credere, ma l'insegna è autentica e questa foto ho proprio dovuto farla. Una bella trattoria "Trestevere" nel cuore di Montreal, apoteosi della cucina italiana formato esportazione o "nostalgia canaglia" che mi ha fatto sorridere e pensare a quell'iniziativa ministeriale di dare una sorta di patente ai ristoranti italiani all'estero. L'iniziativa a questo punto potrebbe essere anche meritevole, anche se ritengo che il ministero per l'Agricoltura abbia magari altri problemi di cui preoccuparsi. Nell'attesa degli eventi io però ho deciso di attribuire alla trattoria Trestevere di Montreal il premio "Lino Banfi".
Chissà, magari poi la cucina è fantastica. Io solitamente mi tengo alla larga dai ristoranti italiani all'estero e non per snobismo, ma semplicemente per mancanza di tempo dovendo dare la preferenza alla cucina del posto che amo assaggiare. Tuttavia, il ricordo di qualche trattoria italiota dove a volte venivo trascinato da amici inglesi ad azzannare besciamellose crespelle ai funghi con contorno di tavola quadrettata rossa e bianca e stornello live del proprietario, mi mette ancora a disagio. Un po' come la trattoria Trestevere.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Gostei muito desse post e seu blog é muito interessante, vou passar por aqui sempre =) Depois dá uma passada lá no meu site, que é sobre o CresceNet, espero que goste. O endereço dele é http://www.provedorcrescenet.com . Um abraço.

matteo ha detto...

mitici! e come non citare la pizza Pepperoni (con 2 pi), onnipresente nei menù oltreconfine? senza peperoni, ma con il salame piccante ...

Guerna ha detto...

Bhe allora possiamo anche citare i famosi "spaghetti alla bolognese" conosciuti in ogni angolo di mondo tranne che in italia e sopratutto qui a Bologna!!
Ciao Maurizio e Buon Anno!!

P.S. ricordate che quando volete qui a Bologna ci sono i tortellini che vi aspettano!!!

Fabrizio.

Maurizio ha detto...

Buon Anno anche a te Fabrizio! Ah, i tortellini... Una ferita aperta non essere ancora riusciti a metterli sul cucchiaio! Ci rifaremo comunque e ci si vede, magari in quel di Rimini!
Comunque dopo "pepperoni" e gli intramontabili "spaghetti bolognese", io aggiungo i "canelloni della casa", con una sola N. Che sia il caso di lanciare un sondaggio?

Tony ha detto...

Ciao Maurizio,

l'insegna -ed altri post lasciati qui- mi riportano direttamente all'infanzia. Sono nato in Canada, dove ho vissuto fino all'età di 10 anni. La pizza con i "pepperoni": è praticamente un salame-salamino che "sa" di peperone, credo che gli emigranti lo abbiano "coniato" direttamente in loco. Sui nomi poi...mio padre si chiama Ennio, ma si doveva far chiamare Luigi, perche "iinnniou" era proprio brutto da sentire!!! Infine: "spaghetti bolognese", (dalle mie parti, Guelph, Ontario) erano "spaghetti & meatballs", spaghetti con le polpette (e relativo sugo).....quanti ricordi!!!

Tony Manzi

p.s. : bel blog :-))

Maurizio ha detto...

Ciao Tony,
grazie del tuo commento, molto bello e illuminante! Per la spiegazione del "pepperoni pizza", che a me fa venire in mente anche un comando segreto di Age of Empires, e per tutto il ricordo canadese. Gli spaghetti & meatballs poi mi ricordano la scena romantica di Lilli e il Vagabondo fuori, appunto, da un ristorante italiano stereotipato dalla fantasia Disney!
Grazie per i complimenti, a presto!