Ultimo post il 18 marzo? Cavoli, mi devo essere perso per strada... In realtà in questi giorni mi sono successe un sacco di cose che a riassumerle in un unico post rischierei di scrivere "Guerra e pace" e di attirarmi le illuminate critiche di colleghi che mi hanno sempre consigliato, sul blog, di essere stringato. Ma tant'è, provo a fare una rapida cronaca degli eventi che mi hanno maggiormente colpito in queste settimane. Inizio con l'apparizione di un piao d'ore in quel del Salone della Birra di Milano: con Valentina siamo capitati lunedì, giorno da operatori, e abbiamo scambiato quattro chiacchiere con alcuni birrai presenti. Il che è sempre un piacere, almeno per noi, ma piacere superiore è stato scoprire l'ultima chicca made in 32 Via dei birrai: il nome suona come Zoobeer, spero di non sbagliare, e Fabiano Toffoli l'ha inventata per un noto locale del trevigiano, il Nidaba. Ma è birra tanto elegante e raffinata che sarebbe un peccato circoscriverla ai tavoli del pur meritevole Nidaba. Aspettiamo e vediamo.... Altri assaggi che mi sono piaciuti, non che abbia bevuto tutto quello che c'era, sono stati la costante e beverina Backdoor Bitter dell'Orso Verde e dell'ormai lanciato, ma sempre spettinato tié, Cesare Gualdoni, la rinnovata Buena Suerte di quella leggenda che risponde al nome di Beppe Vento (mai trovato così tanto simpatico uno che mi è sempre sembrato così tanto diverso da me) e la Rebuffone di Maurizio Cancelli ex Babb oggi Manerba Brewery. Che dire, Maurizio è bravo, non si discute e a lui personalmente auguro di realizzare ogni suo sogno. Abbastanza criptico vero? Accontentatevi, per ora...
Dopo le birre artigianali però il mio ricordo si fa confuso: sono stato coinvolto da una girandola di viaggi lampo in Italia, agganciato dal settimanale Economy, quello di Panorama, per un servizio sul mercato del vino italiano proprio nel momento in cui L'Espresso lanciava la sua campagna all'urlo di "Velenitaly", intervistato da Radio Deejay che mi ha fatto parlare seriamente quando io mi ero preparato a rispondere alla solita ironia giocosa del duo Linus e Nicola e poi spedito in Normandia alla scoperta del Calvados con contorno anche qui di concorso barman. Il Calvados merita un post a parte, qui chiudo dicendo che ho scoperto un distillato (nella foto, la degustazione) che può riservare molte sorprese, soprattutto se affinato lungamente. E un sidro di pere da incorniciare, tenendo conto che io il sidro non l'ho mai amato troppo.... Ma, al prossimo post, confidando in un ritmo lavorativo un po' meno serrato.....
2 commenti:
Che gironate fantastiche sono state!!! Tra sidro e calvados ho avuto il piacere di incontrare il Sig. Maurizio nonche connazionale.
Spero di rincontrarlo in un' altra occasione come questa, ma con degustazioni differenti.
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