6 maggio 2008

Milano da bere


Il blog zoppica e purtroppo non ci posso fare nulla. Ahimé, sono un mercenario (definizione non mia) e scrivo per guadagnarmi da vivere, altrimenti farei altro. Ma la notizia mi pareva carina e non potevo non rilanciarla su queste pagine. Se non altro perchè ci ho messo la zampa e, si sa, ogni giornalista è un pizzico narcisista. Allora, copertina dell'ultimo numero di Beers of the World, rivista birraria internazionale e assai patinata (decidete voi se è un complimento oppure no) con "striilo" in copertina "Milan Beer Guide", fatica stampata di Adrian Tierney Jones, uno dei tre giornalisti inglesi che l'anno scorso hanno fatto visita ad alcuni brewpub e micro del nord Italia: nell'ordine il Lambrate, il Birrificio Italiano, il Bidu e Le Baladin. Su Teo era già uscita una paginata su What's Brewing qualche mese fa (merito di Jeff Evans), ma questo reportage di Beers of the World ha il merito di riassumere l'esperienza itinerante dei tre sudditi della Corona. Nelle foto compaiono alcuni componenti dello staff del Lambrate, chi spilla le birre all'Hop e il quadro generale è assai positivo a conferma che i sorrisi dispegati dai colleghi non erano, pe fortuna, di mera circostanza. Io, nella veste inconsueta di suggeritore non scrittore, mi sono trovato abbastanza bene. Chi avrà la possibilità di leggere il pezzo saprà esprimere il suo giudizio. Nel caso, più che probabile, che io sia l'unico abbonato alla rivista posso inviare scansione dell'articolo....

9 commenti:

Beppesan ha detto...

Ciao, ultimamente sto notando un sempre maggiore interesse per le birre artigianali italiane da parte di blog stranieri... ne avevo parlato qui:
http://www.birraiolo.it/forum/index.php?topic=2570.0
A quanto pare anche le riviste di settore iniziano a parlare delle produzioni nostrane, sintomo forse che il mercato è maturo e di buona qualità.

Mi piacerebbe leggere l'articolo; se hai tempo e voglia di spedirmelo ne sarei veramente felice ;)

Maurizio ha detto...

Ciao, ho visto in effetti il tuo post e sono d'accordo. L'attenzione verso la birra Made in Italy sta crescendo. Un po' come curiosità che spiazza gli stranieri più abituati al vino italiano un po' con approccio serio e curioso. Appena posso cerco di mandarti la scansione delle pagine.

Anonimo ha detto...

Se puoi mandami la scansione a davide at studiocru punto it.
Grazie in anticipo,
Davide

Beppesan ha detto...

Ops... mi sono accorto di non averti lasciato il mio recapito mail:
info [chioccila] birraiolo.it
... grazie & ciao!

Anonimo ha detto...

Anche io vorrei leggere l'articolo! Naturalmente già tradotto.
Grazie
Lela

Guerna ha detto...

Bhe ,
visto che comunque lo devi scansionare .....
se mi metti in copia mi fai un piacere! guerna@alice.it

Grazie.
Ciao.

Fabrizio.

Maurizio ha detto...

Bene, sono contento che l'articolo interessi... Lasciatemi solo il tempo di recuperare la rivista dal marasma cartaceo che mi circonda quotidianamente e provvedo.... Siate fiduciosi!
Maurizio

PS. Per Lela: la traduzione può essere affettuata solo su carta pergamena da monaci cistercensi in stile codice miniato. Il costo è di mille euro a riga, capolettera esclusi (trattativa riservata). ;-)

Anonimo ha detto...

Ciao Maurizio, come posso contattarti via e-mail?
Puoi indicarmelo all'indirizzo:

clarkent_it - chiocciola - yahoo.it

grazie

Tony

Tyrser ha detto...

Ho letto il post solo ora. Ho letto l'articolo (sono il secondo abbonato italiano) e mi è piaciuto, così come quello su Roma di qualche mese fa.
Soprattutto quel "Che Guevara look alike"... ;-)
Fa ancora notizia che in Italia si beva buona birra italiana... ma almeno abbiamo fatto un passo in avanti, e , come dici tu, l'approccio è serio e curioso e i nostri produttori (quelli che meritano l'appellativo) sono pronti a stupire.