Non mi capita tutti i giorni di fare un assaggio in anteprima assoluta. Quando arriva, ben venga. Questa volta l'occasione mi è capitata grazie all'amicizia con
Tullio Zangrando, una delle persone più competenti e affabili che conosco nel gran circo della birra italiana, consulente da qualche anno a questa parte di
Theresianer, l'azienda di Martino Zanetti (più noto al grande pubblico come Mr.
Hausbrandt), nella quale Christian Romano svolge il ruolo di mastro birraio. L'anteprima è allora il debutto non ufficiale della prima Coffee Stout mai realizzata da un'azienda italiana (tra quelle medie e grandi), una birra che avevo anche io suggerito con cautela allo stesso Zangrando un paio d'anni fa e che mi sembrava quasi obbligatoria considerato i due campi d'azione di Zanetti. La birra e il caffè appunto. Ora la birra è pronta, una piccola quantità prodotta su scala
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Dal caffè... |
pilota, rifermentata in un serbatoietto ma non filtrata, pensata, riportando le parole di Zangrando "attenendoci ai canoni "classici" delle stout, puntando sulla leggerezza e sull'amaro". La Coffee Stout, nome ancora non definitivo, è annunciata sul mercato per il prossimo anno e si presume che, anche nella sua versione definitiva, sarà non filtrata. Versata nel bicchiere ha un bel colore mogano, con dei riflessi rubino se lo si avvicina a una fonte di luce diretta. La schiuma è abbastanza persistente, colore nocciola o caffelatte, ma fine e compatta.
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...alla birra. |
L'aroma è senza dubbio l'aspetto che mi ha intrigato maggiormente. D'accordo, la nota di caffè è evidente e dominante, ma pulita, non invasiva o esagerata. A seguire si avvertono tutte le declinazioni "caffettose": cappuccino, pocket coffee. Perchè, dopo qualche secondo, si sente anche il profumo del cioccolato al latte, una nota di biscotto e, a mio avviso, un cenno che ricorda il crème caramel. Belle sensazioni. Confermate anche all'assaggio quando la birra rivela la sua, effettiva, leggerezza e bevibilità (4,8% vol e 20 Ibu) lasciando alla fine un piacevole gusto di torrefatto e di amaro molto netto. Insomma, è una birra che mi è piaciuta molto e che a mio parere fotografa l'attenzione di una realtà aziendale non piccola verso le birre "originali" e caratterizzate. Non credo sia un'anticipazione di una svolta epocale, forse solo un segno dei tempi che, come cantava Bob Dylan, stanno cambiando. O, per lo meno, a me piace pensarla così...
9 commenti:
Ciao, mi chiamo Roberta ed ho appena scoperta con piacere il tuo blog. Volevo farti i complimenti per i tuoi post assai interessanti. Ci voleva proprio un blog così
Grazie Roberta e benvenuta! Complimenti a te per il tuo, di blog. Sicuramente più appetitoso del mio!
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