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Selezione Birra beverage & Co. |
Mi ci devo abituare, lo so, ma sono un po' conservatore nell'anima e faccio fatica a non chiamare Pianeta Birra quello che oggi va invece menzionato come
Sapore - Tasting Experience, ovvero l'appuntamento riminese che prevede, al suo interno, Selezione Birra Beverage & Co, "ovverodue" la rassegna dedicata alle birre artigianali italiane e a Interbrau. C'è solo un filo di ironia, ma credo non abbia più senso continuare nella polemica sul passato della fiera di Rimini e sul suo futuro (abbastanza misterioso secondo me). Prendo atto della cosa e, da bravo soldatino, mi adeguo. Anche perché, in effetti, la presenza di moltissimi birrifici e del più grosso importatore italiano di birre speciali giustifica ampiamente la discesa in terra romagnola (almeno per una giornata). Discesa che, anche questa volta, anticiperò di qualche giorno per partecipare alla giuria di
Birra dell'Anno, il concorso per birre artigianali voluto da Unionbirrai. La giuria è stata resa nota e a me appare più che convincente. La pattuglia straniera è di tutto rispetto e su di loro credo ci sia poco da discutere. Al di là di chi vince e di chi perde, che resta senza dubbio il "pepe" sul quale partiranno molte discussioni a seguire, il concorso è un'ottima occasione per tentare di comprendere lo stato dell'arte della birra artigianale italiana. Personalmente, durante l'anno, mi ritrovo a bere delle etichette che considero dei classici. Sarà pigrizia, sarà istinto ad andare sul sicuro, sarà che esco poco la sera, ma normalmente assaggio in dosi minute le novità e ordino pinte o boccali delle birre che amo. In fin dei conti, esco per bere mica per dare giudizi e scrivere impressioni.
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Il noto logo di UB |
Quindi ben venga, da parte mia, Birra dell'Anno e ben venga l'ultima operazione firmata Unionbirrai, ovvero (e tre...) l'apertura a nuove categorie di
soci professionali non produttori. Sono d'accordo che il fenomeno birra artigianale abbia anche una dimensione culturale e di conseguenza non posso essere contrario all'ingresso di nuovi operatori professionali (publican, consulenti e produttori di impianti). Ho qualche perplessità invece alla voce distributori che considero più degli interlocutori, così come i consumatori, più che dei partner. Questo perché ritengo il distributore, come ruolo, una figura dominante sul mercato dei piccoli produttori (una volta era dominante anche per i grandi che, guarda caso, hanno cominciato a comprarseli) e in grado quindi di esercitare delle pressioni indebite all'interno di un'associazione come UB. Allo stesso tempo, i distributori sono un anello fondamentale per la filiera e senza di loro non si va lontano. Ma, ripeto, portarseli in casa non mi sembra, così a istinto, la scelta migliore. Insomma, rafforzare il rapporto con tutti, prediligendo gli indipendenti, ma restare sui due lati del tavolo.
Il grande limite di Unionbirrai, credo di averlo già scritto ma lo ripeto, è costituito dall'esiguità delle risorse. Economiche e umane (ovviamente con il massimo rispetto e plauso a chi si adopera per l'associazione). Se in via Celoria non si decide che A) bisogna aprire maggiormente il portafoglio B) si deve pretendere un maggiore sforzo individuale da parte dei singoli aderenti, molti bei sogni rimarranno tali. Scrivo queste cose non certo perché mi auguro il naufragio di un'esperienza storica e decisiva per la crescita del fenomeno artigianale, anzi. Tuttavia lo scenario nazionale è radicalmente cambiato dai bei tempi antichi e se è vero, come è vero, che molti birrifici sono cresciuti nel frattempo, altrettanto dovrebbe crescere (o dovrebbero far crescere) l'associazione di riferimento.... Perché, per l'affermazione definitiva della birra artigianale italiana sul mercato nazionale il momento decisivo non è stato il 1996 o il 2001... No, il momento decisivo è adesso...
2 commenti:
Maurizio, basandoti sulle tue precedenti esperienze riguardo a questi eventi "birrai". Quali sono le tue aspettative riguardo il Sapore - Tasting Experience nel ruolo che possiedi?
@Marco: nel mio "ruolo", inteso come stampa di settore, le aspettative sono forse un pelo più elevate rispetto allo scorso anno. Interbrau ha annunciato una serie di incontri con birrai e "opinion leader" che potrebbe essere interessante. Di contro qualche birrificio di tutto rispetto scenderà a Rimini come osservatore-bevitore e questa è una perdita, ma comprendo le loro motivazioni. Rimini è sempre più un ritrovo per appassionati più che un'occasione di business...
Nel mio "ruolo" di bevitore appassionato invece sono sicuro che ci saranno delle belle soddisfazioni anche quest'anno (perdite a parte...)
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