8 marzo 2010

Assaggi al BQ


Questo pomeriggio abbiamo rotto gli indugi e abbiamo deciso di fare un salto al BQ per l'ultimo scampolo di Italia Beer Festival che si è svolto nello spazio di via Losanna. La scusa di passare anche all'Esselunga della zona è miseramente naufragata con la scomparsa dell'Esselunga stessa (cosa che mi ha fatto capire che era un po' di tempo che non bazzicavo da quelle parti), ma le due ore passate al BQ mi sono servite per assaggiare qualcosa in ordine sparso e soprattutto riflettere sul fatto che agli operatori (un po' pochini nel tempo passato nel locale) forse non è che gli frega poi così tanto della birra artigianale italiana. Sicuramente molto meno di quanto, noi appassionati del settore, siamo portati a pensare. Il che fa sorridere pensando al pathos che si respira in rete ma anche nelle fiere (tipo Rimini), ma fa quasi piangere se si pensa al mercato reale, alle sue problematiche (qualità, costanza, prezzi, logistica, distribuzione, etc...). Comunque, dovendo poi recarci per davvero all'Esselunga, ho deciso di provare come prima birra la tanto reclamizzata, quasi famigerata, La Trenta del duo Polli-Trentalance (ma soprattutto del birraio che materialmente la fa). Beh, a me è piaciuta. Davvero. L'aroma era fresco e rinfrescante, aveva delle note intriganti che mi ricordavano l'uvaspina, in qualche maniera l'anguria (!), un sentore di menta bianca. In bocca il luppolo era preciso, gradevole, un taglio secco e pulito, persistente. Buono, insomma. Sono passato poi alla Schwarz del Birrificio Henquet che ho trovato discreta, molto beverina. Insomma, senza gioie e senza dolori. Infine, ho trovato alla spina la Rude Boy del Birrificio Toccalmatto. Premetto che le etichette del Toccalmatto, a mio gusto personale, sono le più belle oggi in circolazione in Italia, e che le ultime loro birre assaggiate mi avevano proprio convinto. Non è stato invece così per la Rude Boy, molto bella al naso con una pazzesca nota di arancia e una sottolineatura speziata, ma dall'amaro eccessivamente brutale in bocca, con un retrogusto che mi ha ricordato il chinino e la cicoria. Davvero un po' troppo per i miei gusti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mancati di poco! Anche noi presenti, ma dopocena. Ambiente ugualmente desertico.
Concordo pienamente su La30 pulita, profumata, ben fatta; ecco, forse non proprio da pinte.
Canizza Schwarz con un dolce a mio avviso un po' limite.
Rurale Seta sottotono paragonata a quella di Rimini, ma sempre con quel naso mostruoso che da tempo mi ha fatto ritrattare i pareri sulle blanche.

Maurizio ha detto...

Peccato che non ci siamo incrociati, avrei volentieri scambiato opinioni e impressioni con voi... La Rurale Seta l'ho mancata, ma avevo già assaggiato altre loro produzioni e non mi dispiacciono affatto... Bisognerà andare a trovarli...