Ohibò, avevo pensato di riprendere la scrittura del blog con un report birrario Made in Usa pescando a scelta tra lo stupefacente Toronado di San Francisco, le meraviglie delle birre hawaiane di Kona Brewing, e di Maui Brewing, il sorprendente Father's Office di Santa Monica e il rumoroso, ma avvincente, The Gingerman Pub di New York. E invece, i casi della vita, scrivo di vino anzi di sommelier perché in attesa di acchiappare il volo che, purtroppo e con sofferenza, ci ha riportati sull'amaro suolo natio ho praticamente sbattuto contro il giovane Luca Gardini, noto come sommelier del ristorante Cracco di Milano e fresco trionfatore del campionato mondiale di sommellerie. Con Luca ci conosciamo da anni e, senza inutili piaggerie, di lui ho sempre apprezzato la freschezza, la spontaneità e il fatto di non tirarsela come potrebbe. Di lui invidio peraltro la giovane età e il cursus honorum quasi inquietante: a 22 anni è il campione italiano dei sommelier, a 28 l'europeo, a 29 il mondiale. Così, in scioltezza. E in mezzo l'Oscar del Vino 2005, il titolo di Ambasciatore del Metodo Classico nel Mondo... Prima di salire in aereo ci facciamo un paio di birre e proseguiamo su questa strada anche durante il volo. Niente vino, che forse in questi ultimi mesi a Luca potrebbe anche essergli uscito dagli occhi...
"In effetti", ha confessato, "se di norma assaggio tra i trenta e i quaranta vini alla settimana, per prepararmi al concorso ne provavo una trentina... al giorno! Più le ore dedicate allo studio, anche della lingua inglese, che si sono aggiunte al solito lavoro".
Ma come si svolge un campionato mondiale di sommelier?
"Si parte con una prova scritta: cinquanta domande aperte da concludere in un'ora (in lingua inglese). Poi ci sono tre vini da degustare davanti alla commissione (2 scritti e 1 orale), per uno di questi vini va trovato anche l'abbinamento, e infine c'è la prova di decantazione di un rosso dove si giudica lo stile, la classe e l'eleganza del sommelier". Luca ha sbaragliato tutti facendo praticamente l'en plein di risposte corrette, azzeccando le annate dei vini e comportandosi con la classe innata che possiede e lo stile messo a punto da Cracco, ma anche all'Enoteca Pinchiorri in precedenza.
Quando hai bevuto il tuo primo vino?
"A tredici anni, ma per nove anni ho studiato violino e forse, dovessi tornare indietro, non lascerei quella strada. Anche mio padre (Roberto Gardini, campione italiano sommelier nel 1993) non l'aveva mandata giù al tempo, ma il vino mi ha obbiettivamente dato molte soddisfazioni".
Come negarlo. Ma, a 29 anni, adesso cosa ti resta da fare o da vincere?
"Forse nulla. Ma tra un mesetto mi rimetto a studiare e ad assaggiare. In questo lavoro non ci si può riposare sugli allori. Poi, chissà, al futuro ancora non ci penso. Sono contento come sto...".
Incredibile Gardini. Ha sempre l'argento vivo addosso, una vitalità che non so mai se dipenda più dal fatto di essere d'origini romagnole, dall'età o dalla determinazione assoluta nel voler essere il migliore. Forse un mix di tutte e tre le cose, in effetti.
Mentre parliamo, sorseggiamo Heineken gentilmente offertaci dalla Delta Airlines. Luca stupisce anche per questo. Può passare da un Romanee Conti a una birra senza problemi, senza elucubrazioni inutili e senza troppi preconcetti. Mi piace anche per questo, a dirla tutta.
1 commento:
Complimenti a te per le nuove scoperte brassicole e a Luca per il premio appena conquistato!
Deve essere stato un viaggetto stimolante, per parlare di vino, birra e tutto ciò che li accomuna o divide. Ci vorrebbero più scambi di questo tipo! :)
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