11 giugno 2007

Tra Torrechiara e il Po



Ancora eventi birrari. Ormai quasi con cadenza settimanale. Birra di Marca a Mogliano Veneto con i birrifici della provincia, credo quella a più alta densità italica, e poi ArteBirra Pasturana. In mezzo il Panil Day e un Po di Birra. C'è da perderci la testa ma, in fondo, è un segno dei tempi. Ladies and gentleman, la birra artigianale è di moda... Ne prendo atto e valuto rapidamente pro e contro. Pro: aumentano le persone che iniziano a distinguere una weizen da una blanche e ne capiscono il perché; riprendono vigore le birre chiamate genericamente "speciali" che una volta servivano a completare la gamma centrata solo sulle lager; crescono le opportunità commerciali per i piccoli birrifici, anche grazie alla curiosità e alla maggiore apertura di enoteche e ristoranti. Contro: i brewpub e i micro aprono quasi come funghi più per aver fiutato il business che per passione vera; i giornalisti iniziano a scatenarsi sull'argomento, poco importa se non ne sanno niente o se, capita, non gliene frega niente; si moltiplicano gli esperti di settore e, per converso, i veri esperti fanno l'errore si sentirsi sotto assedio e, istericamente, proclamano il loro diritto di poter essere gli unici a parlare. Morale: ben venga la moda, sapendo che magari sarà passeggera e approfittatene birrai cercando di intuire quale evento vi è utile e quale no, parlate con i giornalisti anche se poco sanno di birra. Alcuni giornalisti, ho già avuto modo di dirlo, sono un po' come le locuste: arrivano, mangiano e se ne vanno. E' quando stanno mangiando che li deve prendere. Sarà triste e ingiusto, ma è la stampa, bellezza (battuta non mia).
Ma il post doveva parlare di tutt'altro, su questi argomenti generali ci ritornerò sopra. Invece la giornata Panil è stata da incorniciare. La sagoma del castello di Torrechiara (dove hanno girato alcune scene di Lady Hawke con Michelle Pfeiffer) è imponente come al solito, Renzo Losi un geniale "paracadutista" della birra. Nel senso che lui si lancia e nessuno, forse nemmeno lui, sa se il paracadute si aprirà o meno. Ma volete mettere l'adrenalina, e il senso di meraviglia quando si apre? Così per le sue ultime creature, la Black Oak e la Divina, il mio primo pensiero è stato "o mio Dio...". Non vedevo aprirsi il paracadute. Poi la Divina soprattutto, la prima birra a fermentazione spontanea prodotta da un micro italiano, si è aperta in profumi fortemente agrumati (le caramelle charms al limone secondo me, la macedonia cinese secondo Valentina che ha riscosso maggior consensi) e di esteri che lasciavano percepire una nota dolce quasi nascosta al naso. Non alla bocca però dove era percepibile insieme a una leggera astringenza per una birra molto fresca e godibile a mio avviso. Paracadute, insomma, aperto. "Semplici" applausi a scena aperta invece per le sue Barriquee con la mild che si dimostrava a dir poco sontuosa con una delle migliori torte al cioccolato mangiate negli ultimi anni (ristorante da Gardoni, Torrechiara).
Il giorno successivo invece, gita sul Po grazie all'originale idea di due circoli birrari (ebbene sì, ci sono anche quelli adesso... mai sentito parlare invece di circoli vinicoli...), uno di Parma e uno di Mantova. Birre di ottimo livello, Beppe Vento insieme a Leonardo Di Vincenzo mi sembrano i produttori più creativi del momento, ma due menzioni (solo per motivi di spazio): la prima va alla A.F.O., Ale for obsessed, del nuovo Birrificio del Ducato di Roncole Verdi (mio paesino del cuore per motivi gastronomici inconfessabili) e la seconda invece per Michele Montani dell'imminente Birrificio Freccia credo di Mantova. La sua ale ha profumi netti e complessi, un ottimo retrogusto e un finale persistente. Il ragazzino promette bene e la direzione va verso l'alto come la freccia del nome. Avendo solo 19 anni farà birra, almeno mi auguro, per i prossimi 50. E, me lo auguro di nuovo, anche quando questa moda sarà passata.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Personaggi, luoghi e "birre" che non conoscevo ... non mancherò di trovare occasione per colmare questa lacuna. Buon lavoro.

Knut Albert ha detto...

Interesting to see your blog, even if I don't really know Italian. I have blogged a bit about Italian beer both at my present blog, http://knutalbert.wordpress.com and formerly at http://beerblog.motime.com. I think Italy is one of the most interesting beer countries at the moment, I have high expectations. But I haven't been able to try the Panil Black Oak yet, even if I visit Parma quite often!

Knut Albert Solem, Oslo, Norway

Maurizio ha detto...

Thank you very much, indeed. Yours was my first foreign comment to my blog. I read that you come often to Italy, even to Milan? If you like we can share a beer in the best local brewpub, Lambrate, where they make an interesting "smoked" beer called Ghisa!