The Nodding Head Brewery |
Me l’avessero detto prima, forse, non ci avrei creduto. Oddio, quel minimo di esperienza nordamericana fatta lo scorso ottobre mi aveva insegnato che, città Usa che vai, ottimi locali che trovi. Ma Filadelfia si distingue da San Francisco o da New York per alcuni aspetti: in primo luogo la quantità di posti dove si possono trovare un bel “pacchetto di mischia” di birre artigianali (chissà questa parola cosa vorrà dire in America?). In gran parte prodotte nella East Cost, ma con una bella presenza pure di birrifici californiani e dintorni. In secondo luogo, Filadelfia possiede un centro storico di dimensioni limitate, per gli standard statunitensi, facile quindi da girare a piedi e considerato che molti dei locali più interessanti sono proprio nel centro storico, ecco che la cosa assume un significato ancora più piacevole…
Il Mc Gillin's Old Ale House |
Infine Filadelfia presenta, in città, alcuni microbirrifici e brewpub di tutto rispetto. Dalla Philadelphia Brewing alla Yard’s Brewing, di cui mantengo il ricordo soprattutto della loro Brawler, fino alla Nodding Head Brewery, un brewpub dove la “perla” mi è sembrata essere una brown ale chiamata Grog.
Tra i locali, se il Monk’s Cafe brilla soprattutto per la grande passione “belgofila” del suo titolare che ha fatto dire a Michael Jackson “è semplicemente il miglior belgian cafe degli Stati Uniti”, io mi sono trovato molto bene anche al Farmer’s Cabinet, scoperto su suggerimento di Joe Sixpack, al Philadelphia bar & restaurant, dove mi hanno un po’ "piallato" a forza di ipa e double ipa, e al Mc Gillin’s Old Ale House che si vanta di essere la più vecchia insegna birraria della città di Benjamin Franklin. Il quale, tra l’altro, apprezzava in modo particolare la birra.
Luci nella notte: l'insegna del Monk's Cafe |
Ora, se mettete insieme tutti questi locali, e molti altri ancora, e ne moltiplicate il potenziale per il coefficiente dato da una settimana, la Philly Beer Week, dove tutta o quasi la città è sembrata essere coinvolta (è stato addirittura organizzato un pub crawl a piedi con guide turistiche che raccontavano edifici e monumenti e poi ti portavano nei pub), il risultato è stato quello di un'assoluta goduria dei sensi. Mi è difficile ricordare tutte le birre bevute, dalla tarda mattinata fino a sera, anche se da qualche parte sono sicuro di essermele segnate. Ma non credo sia questa la cosa più importante da raccontare. La cosa più importante è aver vissuto una città che si vanta di essere la più "birraria" degli Stati Uniti (anche se il newyorchese Garrett Oliver della Brooklyn Brewery non si è detto d'accordo), una città soprattutto dove la birra entra anche nei ristoranti più blasonati e negli hotel di lusso, la cerimonia d'apertura prevede una "corsa" a tappe di locale in locale e si passa da una taverna rumorosa e quasi sordida all'immacolata atmosfera dell'hotel Four Seasons. Una città che, se nella Philly Beer Week sfiora quasi la vertigine da appuntamenti birrari, come ho cercato di spiegare qui, è secondo me una delle più interessanti da visitare e vivere tutto l'anno.
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