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Manca meno di un mese, ma Rimini si sta già stagliando all'orizzonte. Pianeta Birra è quasi alle porte. La mia prima impressione, detta come va detta, è che più che un pianeta, quello che sta per bussare alle porte sia semplicemente un satellite. Dimensioni più contenute, vistose assenze, tutto reso poco visibile dalla manciata di coriandoli in faccia rappresentata dagli eventi collaterali, dai "fuorilafiera" e chi più ne ha più ne metta. Ma leggendo l'elenco attuale degli espositori non rieesco a leggere nomi come Heineken, Peroni, Guinness, Warsteiner, Inbev ovvero, fatemi fare due conti così al volo, il 60% del mercato italiano. Il mercato della birra è assai più concentrato di quello del vino ma è come se a Vinitaly non si presentassero, di botto, Antinori, Frescobaldi, Zonin, il Gruppo italiano vini e via di questo passo. Non è un discorso di qualità o di quantità, solo di rappresentatività. Ma staremo a vedere, mi consolo con le presenze annunciate e con il programma di Unionbirrai che si preannuncia scoppiettante come al solito. Per chi fosse interessato segnalo "Agli albori della birra artigianale in Italia", sabato ore 11 padiglione C3, una bella occasione per darsi una rinfrescata sulle artigianali che hanno fatto la storia, e continuano a farla tuttora. Nel pomeriggio dello stesso giorno, ore 16 medesimo padiglione, "Birre di vino", inconsueto vernissage per birre che hanno a che fare con il vino. Ci saremo io, Kuaska e soprattutto l'enologo Pietro Boffa, della valdostana Les Cretes. Lunedì 25, ore 11.30, segnatevi "L'eclettismo delle birre in cucina" sempre con Lorenzo e Salvatore Garofalo, brillante chef della Ratera di Milano. Infine, ma è su invito, "Valorizzare il prodotto artigianale", sempre lunedì ma alle15.30, con Teo Musso e Agostino Arioli. Varrebbe la pena ascoltarli. Che dire di più? Le conclusioni le tireremo dopo essere ripartiti dal Pianeta che, visto da qui, sembra raggrinzirsi di anno in anno ma che, almeno per ora, rimane un appuntamento indispensabile.