Sarò per sempre debitore a due miei cari amici, Giacomo e Marika, per questa scoperta dolce fatta a Borgotaro, provincia di Parma, dove i funghi porcini regnano sovrani. In misura tale da far dimenticare tutto il resto... Ma dopo una cena che avrebbe fatto scappare a gambe levate Jane Fonda, un peccato trent'anni fa ma oggi più che accettabile, ho avuto modo di azzannare una pasta dolce chiamata Amor e composta da due sottili cialde di wafer ripiene di una crema burrosa da svenimento. Qualche ricerca in rete e ho scoperto gli ingredienti del ripieno ovvero burro, zucchero, uova, farina, latte e mandorle tritate. Una goduria senza se e senza ma. Ne avrei fatto fuori un vassoio anche a costo di sentire il mio colesterolo saltare l'ostacolo dell'umana tollerabilità. Restringimento delle arterie a parte, l'Amor sembra essere di importazione svizzera (come le Ricola) e borgotarese solo d'adozione. Ma chissenefrega, è un dolcetto superlativo. Tanto inoffensivo alla vista e per le dimensioni, quanto in grado di dare assuefazione al primo morso. Di questi tempi, poi, c'è bisogno più che mai di dolcezza.
Nessun commento:
Posta un commento