Toh, chi si rivede... Il mio blog personale.... Vabbé, un post al mese non toglierà il medico di torno ma se non altro nessuno potrà dirmi che gli dò l'assillo con pistolotti inutili. I miei saranno anche inutili, ma l'assillo quello proprio no. Dunque: dove eravamo rimasti? Titolo copiato, orgoglio copione, da un grande editoriale di Montanelli al debutto sulla Voce dopo la sua dipartita dal Giornale. D'accordo, forse l'aveva usato anche Tortora al rientro in televisione, ma preferisco abbarbicarmi all'ombra del grande Indro, uno degli ultimi giornalisti veri di questo martoriato e triste Paese.
Comunque, l'ultimo post era di agosto. Faccio questo e con settembre siamo a posto. E visto che non ho un argomento ben preciso procediamo random... Torniamo innanzitutto a bomba sulla classifica Wikio dei blog birrari che avevo menzionato, con tono gnégné lo ammetto, recentemente. Beh, udite udite, la classifica di settembre mi vede addirittura al quinto posto con un recupero di ben undici posizioni. Qualcuno si chiederà come ho fatto visto che in agosto ho postato una sola volta e che il numero di contatti è stato di 2752 ovvero più di luglio (2638) ma meno di giugno (3850) - e poi non venitemi a dire che non sono per la trasparenza delle informazioni -, vero? Ve lo chiedete? Beh, mettetevi in coda perché ci sono prima io...
Classifica a parte gli ultimi tempi mi hanno visto giudice all'International Beer Challenge di Londra, di nuovo a Londra per il GBBF e un giro per nuovi locali, poi ad Apecchio che è diventata la prima "città della birra in Italia", grazie alla presenza del birrificio Tenute Collesi e del Birrificio Amarcord. Su questi argomenti spero di tornare presto (non domani è chiaro), ma sintetizzando posso dire che
1) l'International Beer Challenge ha un panel di giudici autorevoli, sebbene a forte ma comprensibile presenza britannica. Sorrido di fronte a battute del tipo "quest'anno non abbiamo vinto niente, ma gli abbiamo mandato su le seconde linee". Sorrido perché significa aver capito fin troppo bene a cosa servono questi concorsi. A fare da cassa di risonanza. Ma, è il mio parere, se non si vince è meglio stare zitti. Il gnégné lasciatelo fare a me su questo blog.
2) Il GBBF è sempre una manifestazione fantastica dove bevo sempre meno di quello che vorrei. Onestamente potrei vivere di real ale e il clima festaiolo è coinvolgente. Tutti gli anni mi ripropongo di versare l'obolo per diventare Life Member del Camra e tutti gli anni sbianco al cospetto della cifra (ed è tremendo fare i conti se quei soldi li ammortizzerò o meno. E' come chiedersi quanto mi aspetto di campare....). Sui locali londinesi dico un gran bene del Craft Beer Co., posto piccolo ed essenziale ma con una batteria di birre impressionante dove trovi "paradiso", alcune ale come quelle di DarkStar, e "inferno", la 1000 Ibu di Mikkeller. Buona la cucina del Cask Pub&Kitchen, meno buoni i tempi di attesa (mi ero convinto che l'agnello lo avessero ammazzato nel retro...)
3) I miei complimenti invece ai ragazzi di Apecchio e non solo perché mi hanno voluto con loro al convegno (ok, anche per quello). Il paese è di una bellezza amena, i birrifici sembrano andare d'accordo, alle parole fanno seguire dei fatti (elemento di incredibile valore e rarità di questi tempi). Gli auguro di tutto cuore le migliori fortune e gli auguro anche di non entrare nel vortice radical-chic che ogni tanto mi sembra prendere il mondo della birra artigianale e dei piccoli birrifici. Che aspetto di capire come saranno definiti nel prossimo futuro: artigianali, indipendenti, liberi? Liberti (schiavi liberati), in affidamento, single?
Ci si vede a ottobre....
Classifica a parte gli ultimi tempi mi hanno visto giudice all'International Beer Challenge di Londra, di nuovo a Londra per il GBBF e un giro per nuovi locali, poi ad Apecchio che è diventata la prima "città della birra in Italia", grazie alla presenza del birrificio Tenute Collesi e del Birrificio Amarcord. Su questi argomenti spero di tornare presto (non domani è chiaro), ma sintetizzando posso dire che
L'esterno del Craft Beer Co. (dal loro sito) |
2) Il GBBF è sempre una manifestazione fantastica dove bevo sempre meno di quello che vorrei. Onestamente potrei vivere di real ale e il clima festaiolo è coinvolgente. Tutti gli anni mi ripropongo di versare l'obolo per diventare Life Member del Camra e tutti gli anni sbianco al cospetto della cifra (ed è tremendo fare i conti se quei soldi li ammortizzerò o meno. E' come chiedersi quanto mi aspetto di campare....). Sui locali londinesi dico un gran bene del Craft Beer Co., posto piccolo ed essenziale ma con una batteria di birre impressionante dove trovi "paradiso", alcune ale come quelle di DarkStar, e "inferno", la 1000 Ibu di Mikkeller. Buona la cucina del Cask Pub&Kitchen, meno buoni i tempi di attesa (mi ero convinto che l'agnello lo avessero ammazzato nel retro...)
3) I miei complimenti invece ai ragazzi di Apecchio e non solo perché mi hanno voluto con loro al convegno (ok, anche per quello). Il paese è di una bellezza amena, i birrifici sembrano andare d'accordo, alle parole fanno seguire dei fatti (elemento di incredibile valore e rarità di questi tempi). Gli auguro di tutto cuore le migliori fortune e gli auguro anche di non entrare nel vortice radical-chic che ogni tanto mi sembra prendere il mondo della birra artigianale e dei piccoli birrifici. Che aspetto di capire come saranno definiti nel prossimo futuro: artigianali, indipendenti, liberi? Liberti (schiavi liberati), in affidamento, single?
Ci si vede a ottobre....