12 febbraio 2008

All'anima dell'animella


Una domenica a pranzo a mangiar frattaglie... Insieme a Valentina e con la cocker sotto il tavolo... Che dire, quale senso del buon gusto ci ha spinto a stringere i denti su cuore di vitello, rognoni, nervetti, animelle, fegato grasso e creste di gallo? Detta così potrebbe sembrare che il ristorante fosse gestito dalla famiglia Addams con tanto di Lerch (chiamatooo?!) in veste di maitre e invece ci trovavamo in quel di Badoere, provincia di Treviso, una bellissima piazza tonda come il cerchio di Giotto e un portico dove si nasconde, da tre anni e mezzo circa, il ristorante Dal Vero il cui chef è un ex macellaio specialista nel preparare, appunto, frattaglie in un modo tale che verrebbe da dimenticare per sempre il filetto. Un'esperienza voluttuosa tra il cuore crudo e marinato, il cui profumo ha solleticato il cocker solitamente sonnacchioso, e un eccelso hamburger di animelle con uovo tiepido e scaglie di tartufo (nella foto). E pensare che le animelle erano il tormento della mia infanzia. Tutto il menu degustazione, costo 65 euro, è andato via come una sciata in neve fresca. Da ripetere senza dubbio anche per la beccaccia lasciata lì sulla carta con mille rammarichi... Ma una riflessione si rotola nel mio cervello: saper valorizzare così bene materie prime normalmente buttate nel secchio è onore e merito del talentuoso giovane chef. E allora conta più la materia prima o il cuoco? Domanda che fa pari con quella che ricorre in Formula Uno (più il pilota o la macchina) e nel mondo del vino (più il vigneto o la cantina). Risposte?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io penso l'esatto contrario: è veramente difficile rovinare il gusto sublime delle frattaglie.
Ciao,
VB

Maurizio ha detto...

Wow, è bello trovare estimatori della frattaglia... Soprattutto in questi anni di omologazione del gusto... Se sei di strada da Badoere allora non potrai non fermarti al ristorante Dal Vero

Guerna ha detto...

Ma .. senza scendere nello specifico delle frattaglie , credo che , parlando di gusto , il merito stia nel coraggio di provarci , laddove i sapori e profumi veri e vivi vengono spesso rifiutati preferendo la piattezza olfattiva e gustativa della globalizzazione alimentare.
Quindi a mio parere materie prime di qualità ce ne sono , capacità di trasformazione e coraggio di farlo sono al momento più importanti e determinanti.

Fabrizio.

Guerna ha detto...

Ma .. senza scendere nello specifico delle frattaglie , credo che , parlando di gusto , il merito stia nel coraggio di provarci , laddove i sapori e profumi veri e vivi vengono spesso rifiutati preferendo la piattezza olfattiva e gustativa della globalizzazione alimentare.
Quindi a mio parere materie prime di qualità ce ne sono , capacità di trasformazione e coraggio di farlo sono al momento più importanti e determinanti.

Fabrizio.

Guerna ha detto...

Ma .. senza scendere nello specifico delle frattaglie , credo che , parlando di gusto , il merito stia nel coraggio di provarci , laddove i sapori e profumi veri e vivi vengono spesso rifiutati preferendo la piattezza olfattiva e gustativa della globalizzazione alimentare.
Quindi a mio parere materie prime di qualità ce ne sono , capacità di trasformazione e coraggio di farlo sono al momento più importanti e determinanti.

Fabrizio.

Maurizio ha detto...

Che dire Fabrizio? Sono perfettamente d'accordo con te.

Joynho ha detto...

Ciao, prima di tutto complimenti per il blog!
Se ti va, visto che sei esperta di cucina, volevo segnalarti una community che avevo in testa e che ho creato: www.cityfan.it …
Visto che ce ne sono pochi utenti esperti di cucina e capaci di dare un giudizio critico, potresti recensire i ristoranti e le pizzerie non per l’architettura e il servizio, ma per come si mangia!
Verrò a leggerti spesso, così ingrasso virtualmente!!!!
A presto!