11 agosto 2008

In difesa della Ozujsko


Le vacanze, si sa, sono sempre troppo brevi, ma eccomi di nuovo qui al desk anche se, fino a settembre, lo farò da posti diversi e non dalla solita, e un po' triste, Milano. Quindi non mi lamento. La Croazia è stata mare e sole, maialini allo spiedo e molluschi insoliti per le rive adriatiche, con una sola puntata da "guidaroli" in quel di Pola per sederci al tavolo del ristorante Valsabbion, tappa gourmet molto divertente per gli occhi e gratificante per il palato. Tuttavia, ben conscio che di quello che ho fatto non ve ne freghi più di tanto, vi dirò quale è la mia riflessione "croatina" e birraria: ossia che dopo tante birre creative made in Italy le semplici, quasi banali, birre come Ozujsko, Favorit, Karlovacko e Lasko (quest'ultima slovena) mi sono piaciute un sacco, ma proprio tanto... Che dire delle mie papille gustative? Annichilite dopo tante specialità, arrostite dalle alte temperature, hanno forse defnitivamente dato forfait? Probabile, ma il mio pensiero, anche per non buttarmi troppo giù, è che oltre a quelle gustative sono fondamentali le papille mentali, quelle cioè che ti permettono, lasciato lo stress lavorativo e cittadino, di goderti meglio o più pienamente i piaceri della vita... Sotto il sole, di fronte a un mare trasparente, la mia fredda Ozujsko mi è sembrata un capolavoro. Nell'aria il profumo dei pini marittimi mischiato a quello delle creme solari, il salato in bocca dell'acqua, l'ottima compagnia della mia dolce metà, sotto i denti la croccantezza della pelle di un maialino da latte e da urlo... Componenti aggiuntive irripetibili in una qualsiasi degustazione dove ci si fà, giustamente, le paranoie sul foglio bianco, la luce giusta, l'assenza di odori.... Della Ozujsko si trova anche una tragica bottiglia di plastica da litro.... Quando l'ho vista la parte razionale del mio cervello si è contratta, eppure ha vinto la vocina "vacanziera": macchisenefrega....