3 aprile 2009

Diritto di critica


Ho preferito lasciar passare qualche giorno prima di commentare il post lasciato da Davide Bertinotti, dal titolo "L'arroganza di certi birrifici", che si può leggere tra i commenti al mio post precedente. L'ho fatto perchè in primo luogo avevo bisogno di rifletterci sopra, anche se ammetto di non averlo fatto giorno e notte, e poi perché a volte è meglio scrivere a mente fredda, lasciando sedimentare la prima reazione di carattere umorale. Allora, la vicenda è abbastanza nota e la si può leggere su diversi forum, da quello di HobbyBirra a quello del Mobi, ed è stata anche abbastanza dibattuta.

In primo luogo sono del parere che la reazione del birrificio in questione sia stata quantomeno sopra le righe, andare per vie legali, oltre a una colossale perdita di tempo e soldi, è spesso controproducente dal punto di vista dell'immagine e ingenera fenomeni di "boicottaggio" dannosi, soprattutto quando l'azienda sta cercando di farsi conoscere sul mercato. Tatticamente, insomma, un errore. Di certo però, opinioni trancianti come quelle espresse, nei termini non nella sostanza, possono far incazzare chi le riceve. E' uno stile che non amo e che cerco di non praticare, anche se a volte la tentazione è forte, perchè ingenera fenomeni di "arroganza" anche nei cosiddetti commentatori. Insomma, c'è modo e modo e la successiva modifica del commento, che non ha alterato comunque e giustamente il contenuto, rivela che esiste sempre un'altra strada. Libertà di espressione del pensiero? Certo, se uno mi dicesse che un mio articolo non è piaciuto, che ho evitato di scrivere certe cose, che ho commesso certi errori, accetterei il confronto e, forse, ammetterei la colpa, se questa ci fosse. Sia come sia, sarei pronto alla discussione. Ma in uno che mi scrive, che so, "spero per te che gli articoli che vendi siano migliori di sta roba qua", troverei più l'insulto che la critica. E confrontarmi con lui sarebbe, per me, una snervante perdita di tempo e basta.
Mi sembra insomma che moderare gli animi sia un invito che vada rivolto a 360° gradi. In primo luogo perché dire che una birra non è piaciuta per niente è diverso che dire che quella birra avvelena, in secondo luogo perché ridicolizzare qualcuno può dare soddisfazioni, soprattutto crea un certo pacchetto di fan della "sentenza di morte", ma è poco costruttivo. Mi ripeto: nella sostanza il commento può essere estremamente negativo, sono i termini che vano pensati soprattutto quando si scrive e si fa leggere. Due sere fa ero a Chieri per le "Birre del pesce", seguirà post sull'argomento, e alcuni assaggi erano francamente inquietanti. Nessuno, né Kuaska né i birrai o gli "esperti" presenti in sala, ha stroncato nessuno. I più attenti hanno intuito, bastava guardare le facce, le reazioni, ma non c'è stata gogna pubblica o pubblico ludibrio.
Sono dell'idea che la reazione del birrificio sia sbagliata, esagerata, stupidamente minacciosa. Soprattutto perché il commentatore ha rapidamente modificato il suo giudizio, nella forma ribadendolo nella sostanza come è accettabile, tuttavia credo sia il caso, e questa è una considerazione generale e non legata solo al fatto specifico, che si debba un po' ripensare allo stile del commento su blog, forum e spazi internet di pubblica lettura. Lo so, le sensazioni (le parole) forti riscuotono sempre lo stupore di un certo pubblico, l'ammirazione dei pasdaran e magari un bel fanclub su Facebook, ma non sono utili a chi le riceve né alla maggior parte dei lettori.

6 commenti:

Davide "Tex" Tessaro ha detto...

Ciao.
Sono d'accordo con quanto scrivi, però secondo me bisogna distinguere anche tra chi ha un ruolo di "professionista" (è riconosciuto ed accreditato come degustatore, oppure tiene una rubrica su un giornale o su un sito professionale) è chi scrive le proprie impressioni come degustatore amatoriale. Se dai primi è lecito aspettarsi un po' di misura, in quanto i giudizi possono avere un ritorno immediato sull'immagine del prodotto, dai secondi l'espressione più colorita la si può accettare senza scandalo. Oltretutto, la critica che rappresenta qui il casus belli era esplicitamente riferita a QUEL fusto di birra, non a QUELLA birra in generale, che è cosa ben diversa. No?

Maurizio ha detto...

Ciao Davide,
per quel poco che conosco il commentatore, non lo ascrivo certamente alla pattuglia dei pasdaran e anche io riconosco che un commento sul web ha un "peso" minore di uno, che so, sul Corriere della Sera. E così ritengo la reazione del birrificio largamente esagerata e, viste le rezioni sui forum, come minimo controproducente. Ma mi oppongo, come posso, allo stile tranciante dei giudizi, all'uso dei termini fuori luogo perchè le parole, tutte, hanno un peso e so, per esperienza, che le stroncature violente suscitano molti più consensi rispetto alla serenità dei giudizi, anche negativi. Insomma, non vorrei che anche nella birra si concretizzasse una deriva un po', a mio avviso, fanatica...

Tyrser ha detto...

Maurizio, concordo sul peso delle parole.
E concordo che dire che un prodoto sa di fagioli cotti o cavolo marcio è molto più tanciante e più "capibile" che dire che ci sono note di dimetilsolfuro.
Ritengo però che il "pubblico" che si ricorderà "per sempre" che un certo prodotto è legato ad un mio commento sia davvero esiguo.
Quello che sostengo è che l'Italia è enorme.
Che bisogno c'è di portare dei prodotti deprecabili e metterli in vendita in eventi in cui è presente buona parte degli appassionati? Tu hai scritto che da Sergio alle birre del pesce c'erano birre che, se le avessi bevute io mi avrebbero poi denunciato;-)
Che bisogno c'è? Economicamente la festa della polisportiva del paese vicino fa vendere più fusti.
Se il birraio e chi lavora nel birrificio sanno cosa stanno facendo e sanno che il cara-pils non è la versione luxury del pils non dovrebbero portare in pubblico loro creature non presentabili.
Sergio è un Signore e maestro in questo, vedi Bruxellensis 2008.
E se non lo capiscono... lo stesso, vadano alla festa della costina o dell'agone, tanto per far volumi...
Io ho forse sbagliato l'evidenziatore ma credo fermamente nella sostanza scritta.
A te, che sei un pro e molto più noto di me, quante volte hanno detto "no questa non te la faccio assaggiare che non è a posto", mentre al ragazzino in fianco a te riempivano il bicchiere da due jeton dello stesso prodotto?
Ecco il succo è tutto qui: se compro un prodotto e non lo reputo all'altezza vorrei confrontarmi col produttore e parlare. Se ho di fronte la hostess di turno che non sa nemmeno se è birra quella che mi vende, mi incarognisco e poi mi denunciano. Senza nemmeno parlarmi.
Non vedo l'ora che ci sia un evento pubblico per vedere se mi daranno ancora da bere...;-)

paolomazzola ha detto...

Sono completamente d'accordo con te, serve maggiore maturità nell'esprimere giudizi ed anche una maggiore prudenza dell'azienda sarebbe stata opportuna.
Se si dovessero sputtanare tutte le birre difettose che si trovano in giro addio....staremmo a scrivere ogni settimana.
Speriamo che arriveremo ad un maggiore equilibrio ed ad un maggiore rispetto per il lavoro degli altri, senza voler essere giudici a tutti costi.

Maurizio ha detto...

@Tyrser:nella sostanza io credo che tu, come tutti del resto, abbia la massima libertà di espressione. Di certo la "moda" della birra artigianale ha come conseguenza un certo numero di improvvisati e di dilettanti allo sbaraglio. Tra qualche anno, vedrai, assisteremo a una comprensibile "sforbiciata" nel settore... Tuttavia, anche se non è diretta a te questa riflessione, io mi sono un po' stufato di tutti questi mammasantissima in circolazione, una specie di "unti del Signore" che emettono sentenze a destra e a manca... Magari qualcuno potrebbe anche permetterselo, vista la sua innegabile competenza, ma gli effetti sono quelli di "allevare" manipoli di ultras che dopo aver bevuto due bicchieri sproloquiano senza riflettere... Insomma, gli esperti, e credimi che io ti reputo tale pro o non pro, dovrebbero dare l'esempio... Senza ovviamente nascondere o annacquare il loro giudizio...

@ Paolo: grazie delle tue parole...

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie