La prima volta che scendo a Rimini in treno. La prima volta che vado e torno in giornata. La prima volta che resto basito vedendo che la fiera si è "accorciata" fisicamente. La prima volta che non devo scrivere nessun articolo per nessuna rivista. La prima volta che i miei colleghi in sala stampa mi dicono: "siamo qui più per il Mia". La prima volta che Pianeta Birra mi sembra l'Interbrau Beer Festival. La prima volta che vedo uno stand dove la birra la devi pagare. La prima volta che un convegno con personaggi famosi della scena birraria internazionale più un giornalista profondo conoscitore della birra italiana (sic), salta per totale assenza di pubblico. La prima volta che trovo l'immagine "istituzionale" (quella nella foto) davvero orrenda. La prima volta che vedo lo stand di Villacher affollato. E' proprio vero. C'è un prima volta per tutto.
8 commenti:
Proprio cosi triste?
sarò ripetitivo, ma rimpiango i bei tempi quando a P.B. si andava per la gnocca con la scusa di assaggiare le Real Ale.
A forza di schifare la gnocca per fare "cultura" non è rimasto niente " o quasi".
Sono nuovo del blog, ma lo leggo frequentemente.
Ho sempre seguito Pianeta Birra con entusiasmo, da più di dieci anni, nonostante il declino vertiginoso delle ultime edizioni.
Direi che quest'anno le vertigini sono forti: mai visto tanta miseria!! Purtroppo mi trovo a dover confermare ogni parola scritta sul post.
Per fortuna che la piccola produzione artigianale offre ancora qualche soddisfazione. Anche a Pianeta Birra!!
Rispondo qui per poi allargare il commento su Pianeta Birra in un post successivo. La fiera in sé non era così triste prché l'isola degli artigiani costituisce un ottimo approdo per tante degustazioni interessanti e parecchi spunti (grazie a Dio anche lavorativi), ma per chi, come me, ha vissuto 13 anni di Rimini il ricordo dei tempi andati a volte è struggente. La fiera era un vortice di sensazioni, incontri, assaggi, visioni che poi proseguivano nella serata tra pub e ristoranti della Riviera. Ecco, tutto ciò non esiste più e la mia idea è che quei tempi non torneranno. A perderci è soprattutto Rimini, la fiera e la città (alberghi, etc...)
Non è più un evento B2B dove lavorare o una fiera B2C dove fare cassa.
Forse gli unici a "guadagnarci" sono i produttori d'impianti che mi pare crescano. Così come crescono quelli che fanno "il grande passo". La cosa più preoccupante? Baladin NON aveva le birre. Il segnale è quello, loro sono due anni avanti a tutti.
Oddio anche il fatto che non facevi mai la coda in bagno è un bel segnale,meno aulico, ma concreto...
Un po' di tristezza c'era eccome, soprattutto vedendo il cartello "20 cl - 2 euro" (Maurizio, sei stato in fiera lunedì vero?) e il caos di ragazzetti ubriachi nel pub Interbrau. Però, l'emozione di certe birre mi ha risollevato l'umore...
Lelio: considerando che i birrai son quasi tutti uomini, io son stata proprio felice... mancavi solo tu ;)
Pare anche a me che i produttori di impianti crescano. Segno evidente che siamo ancora in piena moda artigianalbirraria, un po' mi ricordano gli allestitori di pub irlandesi o british che facevano soldi costruendo pub che oggi sono quasi tutti naufragati nell'incoscienza di gestori che pensavano di diventare ricchi facilmente... Ho la strana sensazione che anche il mondo artigianale viva la stessa chimera e, in questo senso, Teo è un "cattivo maestro"... Se PB diventerà la fiera artigianale+Interbrau non credo ci sia molto da fregarsi le mani dalla gioia, ma staremo a vedere...
@Manila: in effetti sono stato a Rimini la giornata di lunedì. Per la altre cose ti rispondo su FB... Grazie di tutto!
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