4 maggio 2010

Teo va in barrique


Tanta gente, molti birrai (Montegioco, Orso Verde, Scarampola), volti noti (Paolo Massobrio, Luca Giaccone, Oscar Farinetti, Walter Massa) per l'inaugurazione della Cantina Baladin in quel di Piozzo sabato scorso. L'ultima, chissà però per quanto, "follia" firmata Teo Musso, il sempre più adrenalinico birraio delle Langhe che non pago della linea bibite Baladin (la cedrata e il ginger sono dannatamente buoni) ha deciso di inoltrarsi, almeno a me così pare, in una specie di giungla impenetrabile, senza bussola e armato solo di machete. Le 160 barrique sono lì dove qualche anno fa si celavano i tank con le cuffie, la sala antistante è invece una riproduzione della cucina della vecchia casa di Teo, impilate una sull'altra in ordine di tre. I nomi sono tra quelli più noti del mondo vinicolo italiano. Così a memoria Sassicaia, Antinori, Donnafugata, Caprai, Walter Massa, Felluga, Monterossa, Cottanera, Cantine del Notaio, insomma una specie di nazionale del vino. In queste barrique Teo affinerà due birre: Terre nelle botti che hanno tenuto vino rosso, Lune nelle botti che hanno visto maturare vino bianco. Ma la distinzione non è così semplice. Come evolverà la stessa birra in un barrique del Mille e una notte piuttosto che in quella del Sassicaia? Come incide il Nero d'Avola rispetto al blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc su una birra che, quando vedrà la luce ovvero nel 2011, avrà circa 9% vol? Teo è sicuramente avvinto da questa nuova strada e promette di dedicarsi alla cantina per parecchi mesi in maniera quasi esclusiva. Che sia un percorso innovativo mi appare chiaro perché qui non si tratta solo del legno in senso generale, ma di quel legno specifico... In più le birre dovranno essere sottoposte al vaglio della cantina che ha messo a disposizione le botti, un altro potenziale ostacolo da superare... Ma ho visto Teo al settimo cielo per la sua cantina e per questa nuova avventura e, visti i suoi precedenti, non me la sento proprio di scommettergli contro...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissa se Teo ne é ancora capace di fare una birra che sappia solo di birra e passione, non di vino legno spezie formaggio musica e tante chiacchiere... provare magari ad utilizzare chessò solo acqua malto luppolo e lievito.. banale :-((

Luca ha detto...

Mi piacerebbe conoscere quei vini per poter capire l'influenza delle botti... ma mi dovrò astenere :)
Comunque sia, la trovo una cosa interessante. Sempre se il risultato sarà buono, ovvio..

Andrea ha detto...

Maurizio grazie per gli ulteriori dettagli sul progetto. Quindi come pensavo le birre saranno due, ma ognuna sarà diversa dall'altra in base al barrique di provenienza... uhm niente di nuovo direi, in Italia già il Revelation Cat ha provato gli effetti di diversi legni su una stessa birra (Woodwork Series), anche se con un progetto di portata sicuramente minore.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo, mi sembra un esperimento già fatto da revelation cat, anzi, forse in tono minore.

Maurizio ha detto...

Bah, io qualche differenza ce la trovo. I legni possono essere diversi (per tostature e materiali) e forse fin lì ci siamo, ma nel caso di Cantina Baladin si sa anche che vino c'è stato dentro (ergo differenze specifiche anche se al momento solo potenziali) e così come ci sono differenze se una botte ha contenuto sherry o madeira (vedi alcuni single malt) posso presumere ci siano differenze tra un vino e l'altro. Le botti sono tutte usate, quindi minore carica tannica, e l'approvazione della cantina che le ha concesse è fondamentale. Mi sembra un esperimento che si discosta da quello, senza dubbio altrettanto interessante, di Revelation Cat e sicuramente non di tono minore...