Qualche giorno fa, una persona mi ha fatto sapere che sono molto più bravo a scrivere di vino che di birra. L'altro ieri un'altra persona, sorridendo amichevolmente, mi ha detto che di birra non scrivo molto. Sono perplesso. I giudizi vanno ascoltati sempre, buoni o cattivi che siano. Ma ci si deve anche riflettere sopra, prima di cadere nel rischio dell'autoesaltazione o nella depressione post scriptum. La prima persona ha anche aggiunto che però di birra ne so un casino, forse gli faccio addirittura impressione. La seconda non ha aggiunto niente. Se scrivo bene o male francamente non lo so. Su quanto scrivo ne ho invece l'assoluta certezza. Ho fatto i conti (con la calcolatrice del pc ovviamente, in matematica al liceo non andavo mai oltre la linea di galleggiamento). Ergo, nel mese di aprile ho picchiettato per 41.000 (quarantunomila) volte la tastiera del computer per articoli riguardanti la birra. Tanto? Poco? Decidete voi, io so solo che è stato per articoli diversi e giornali differenti. Solo la tastiera era la stessa e, incredibile ma vero, anche le dita.
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