Alé, è fatta... Domani si parte e per circa dieci giorni il portatile sarà spento e il cellulare altrettanto. La mia vacanza estiva è all'insegna della dissolvenza. Ovvero sparire, staccare, decongestionare il cervello dal troppo lavoro e dalle numerosissime parole inutili ascoltate, lette e, qualche volta, scritte. Negli ultimi tempi il blog ne ha risentito, ma ho letto tutti i commenti e ringrazio davvero tutti uno per uno, se non altro perché ogni tanto, anche se gli aggiornamenti sono scarsi, passate di qua a farvi un giro... Tra una serata Affligem in Toscana e un viaggio alla scoperta del Cognac, questi sono stati mesi di duro lavoro... Ma il mio settore, dopotutto, mi piace. Certo ogni tanto qualche incazzatura ci sta, ma credo che sia così per tutti, in modo particolare quando leggo vere e proprie farneticazioni, sproloqui da guru e pseudo-guru del mangia e bevi, stillicidi di mail e messaggi su forum (il che mi fa sospettare che ci siano dei lavori che lasciano enorme tempo libero a tali protagonisti del dibattito gratuito via internet), giudizi sommari e fucilazioni pubbliche... Con il contraltare di pochissima umiltà, quasi nulla ironia e totale, quasi un vuoto cosmico, autoironia. Anche per me parlare di vino, di birra e di alimentare in genere è una cosa seria, anzi credo soprattutto per quelli come me che ci campano "sia una cosa seria", ma i toni apocalittici, le scomuniche, gli insulti mi danno ultimamente il voltastomaco....
Ergo, la dissolvenza. Dieci giorni dieci, più o meno, e poi si riparte con il lavoro. Bevete delle buone birre ovvero, in ultima analisi, quelle che vi piacciono davvero....