
Premesso che, a me, del calcio non me ne frega assolutamente niente. E che trovo ridicolo e avvilente spendere dei soldi per andare a vedere dei miliardari che prendono a pedate una palla; la notizia che la squadra toscana del Livorno abbia una birra ufficiale e che questa birra sia artigianale, non può non farmi piacere... Gliela produce la Spring di San Marino, più nota per la sua linea Amarcord (quella dai nomi felliniani come La Tabachera, la Putena e via andando), ma che offre un servizio personalizzato, almeno per quanto riguarda l'etichetta, a chiunque. Una cosa simile la fanno anche in Gran Bretagna dove chi vuole può farsi mettere in etichetta l'anniversario di matrimonio, la laurea o semplicemente se stesso in tutto il suo splendore. Iniziative commerciali senza dubbio, non è il caso di andare a spaccare il capello in quattro sulla qualità. tanto più che la suddetta birra si troverà in vendita solo a Livorno e dintorni, ma meglio di niente. Ed ecco che mi trovo quindi a dover mormorare, urlare non posso visto che le origini nemmeno tanto lontane della mia famiglia sono empolesi, un bel "forza Livorno!".
1 commento:
Lettera aperta alla tifoseria del Livorno
Cari tifosi,
il 29 di questo mese sarete impegnati in una importante gara di coppa Uefa
contro il Maccabi, squadra israeliana di Haifa.
Ora sono ben note le atrocità e i crimini contro l'umanità
compiuti quotidianamente dall'esercito israeliano in Palestina.
Non ultima la strage di Beit Hanun,
18 palestinesi sono morti, 7 bambini e 4 donne, oltre 40 persone sono rimaste ferite.
Tutti civili.
Lo scopo di questo mio appello
è quello di chiedervi di riserbare una degna accoglienza ai supporters israeliani,
in pratica di esporre quante più bandiere palestinesi è possibile,
per mostrare loro che c'è una società civile in Italia come in Europa,
che non soprassiede sui crimini computi ogni giorno dal loro governo e dal loro esercito.
Qui non si tratta di politicizzare un evento sportivo,
ma bensì proprio di elevare quegli ideali di pace e fratellanza che per lo sport sono principi.
E' bene ricordare che la semplice esposizione di un vessillo palestinese,
in Israele è reato punito con la prigione.
Ed è riprovevole ricordare che anche qui nella nostra civilissima Italia,
qualche anno fa quando il Milan incontrò una squadra di Tel Aviv,
fu deciso per adottare lo stesso divieto,
per far sì che simboli palestinesi non "turbassero" i tifosi avversari in trasferta si disse.
Forza Livorno allora,
ci aspettiamo una curva sventolante kefie e bandiere coi colori palestinesi,
certi della vostra sensibilità per la causa della Palestina,
che poi altro non è che la causa di chi ha cuore per i diritti di ogni popolo oppresso.
In rinnovata fede e tifo,
Vittorio Arrigoni
responsabile del blog:
http://guerrillaradio.iobloggo.com/
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